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La Cna di Todi e Marsciano chiede interventi per superare il momento difficile

“La crisi c’è, è durissima e sarebbe un atteggiamento miope negarla”, affermano Giuseppe Barcaroli e Marco Trastulli rispettivamente presidenti della Cna di Marsciano e Todi.
I numeri d’altra parte non ammettono repliche. Già nell’ultimo trimestre del 2008 la produzione è diminuita del 10%, gli ordini del 20% ed il fatturato del 15%. Ancora peggiore il primo trimestre del 2009. 
“Il crollo degli ordini – commentano Barcaroli e Trastulli – fa immaginare che la crisi durerà ancora per molti mesi. Sempre più difficile l’accesso bancario e sempre più difficile anche incassare. I tempi di pagamento infatti tendono ad allungarsi all’infinito.
“Gli ultimi dati a nostra disposizione – proseguono Barcaroli e Trastulli – confermano quello che la percezione degli imprenditori aveva già anticipato da alcuni mesi: l’impatto dei cambiamenti nazionali e internazionali a seguito della difficile congiuntura economica non sta risparmiando neppure i comuni della media valle del Tevere. Un’area in cui operano oltre 1400 imprese artigiane ed oltre 300 pmi.
Per reggere la Cna chiede: sostegno a reddito e consumi. Tempi certi di pagamento per i servizi resi alla pubblica amministrazione, entro 60, massimo 90 giorni, dall’effettuazione dei lavori. Sostegno agli investimenti locali, con particolare riguardo alle opere cantierabili anche di piccole dimensioni. Ma, soprattutto, maggiori assicurazioni per l’accesso al credito potenziando gli attuali strumenti di garanzia, nonché la base patrimoniale dei Confidi.  Queste le cinque priorità della CNA della Media Valle del Tevere alla luce dell’attuale fase di recessione economica. “  
La difficoltà crescente è evidenziata anche da altri dati: aumento vertiginoso del  ricorso al credito, prevalentemente per far fronte alla mancanza di liquidità con un temporaneo freno della concessione bancaria. Gli investimenti nell’innovazione sono fortemente ridimensionati.
E si profila, per i prossimi mesi, una stretta creditizia.
Per l’edilizia, in particolare, si è aperto un periodo di grande incertezza
dopo anni di straordinario incremento. Cresce l’invenduto, anche nuovo, frana la domanda e l’offerta non risponde adeguatamente alla modifica dei bisogni delle nuove famiglie. Tra gli operatori del settore c’è pessimismo, in qualche modo avvalorato, anche dalla brusca frenata degli investimenti e del portafoglio ordini, oltreché dell’acquisto di materiali edili per i prossimi mesi. Qualcuno aspetta; altri non hanno possibilità di procedere, dato il blocco dei consumi da parte delle famiglie. Forti contrazioni e stasi si registrano anche nel settore trasporti, nella meccanica e nel terziario.
Resiste, al momento, il comparto agroalimentare
, anche se nessun settore è totalmente al riparo dalla crisi. In particolare soffrono le piccole imprese e quelle artigiane, spesso subfornitrici di altre aziende che riducono le commesse ed allungano a dismisura i tempi di pagamento. I numeri relativi a produzione industriale, ordini, consumi, cassa integrazione, termini di pagamento, disegnano i contorni di una crescente difficoltà i cui confini, la cui durata e la cui profondità sono ancora oggi difficilmente prevedibili”.
A fronte di queste considerazioni CNA ritiene quanto mai urgente ed improrogabile una strategia di contrasto alla crisi in atto.

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