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Prende il  via un grande  progetto europeo per produrre in Africa del Nord energia elettrica con centrali solari a concentrazione; il gruppo industriale umbro costruirà una parte consistente degli impianti


L’Italia “sbarca” in Tunisia e sul ponte della nave, idealmente, ci sono le Industrie Angelantoni di Massa Martana.
Quanto preannunciato dall’industriale umbro nell’incontro di settimane fa a Todi con la Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e l’attuale candidata PD al Parlamento Europeo, Catiuscia Marini, ha fatto il primo passo concreto.
Il direttore generale del Ministero dell’Ambiente italiano ed il Ministro dell’Energia della Tunisia hanno lanciato insieme a Tunisi un progetto comune per la realizzazione di una piattaforma tecnologica per la diffusione delle fonti rinnovabili in Tunisia e nell’Africa del Nord ed il trasporto dell’energia attraverso il cavo d’interconnessione elettrica Tunisia-Sicilia, che collegherà il continente africano alla rete elettrica europea.
Lo sviluppo delle fonti rinnovabili nei paesi della sponda sud del Mediterraneo, oltre a rispondere alla domanda locale di energia, potrà favorire la creazione di imprese miste per la produzione di tecnologie innovative nei settori del ”solare a concentrazione”, del fotovoltaico, dell’energia eolica, dell’impiego delle biomasse e dei biocombustibili.
Come è noto le industrie Angelantoni hanno in esclusiva dall’Ena lo sfruttamento del brevetto per la costruzione dei tubi delle centrali solari a concentrazione, che trasportano la miscela liquida di sali che  consente di trasferire nelle turbine delle centrali elettriche il calore, a circa 500/550 gradi centigradi, prodotto dai raggi solari.
Angelantoni inoltre può mettere in campo la sua alleanza con Siemens, che nella produzione delle turbine è leader mondiale.

Peraltro, come anticipato dall’industriale massetano, è previsto che una  quota di energia a destinazione locale venga impiegata per il funzionamento di grandi impianti di dissalazione di acqua di mare.
La disponibilità di risorse idriche dovrebbe consentire di mettere a coltura vaste aree di deserto, così da sviluppare l’agricotura e tramite questa via contenere l’emigrazione verso i paesi europei
La realizzazione del cavo da parte della societa’ italiana TERNA, consentira’ alle imprese energetiche italiane ed europee di produrre a costi ridotti elettricita’ da fonti rinnovabili
nell’Africa del Nord, rispettando una delle condizioni contenute nelle nuove direttive europee del ”pacchetto clima-energia” approvato nel dicembre 2008: alle imprese della UE che produrranno elettricita’ da fonti rinnovabili nei paesi terzi potranno essere riconosciuti gli stessi incentivi applicati alle produzioni in territorio nazionale solo se l’elettricita’ generata verra’ trasferita nella rete europea.

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