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Le operazioni per ancorare sul bacino lacustre i supporti destinati a sostenere i pannelli stanno provocando reazioni nella fauna lacustre
lago corbara

I primi giorni di apertura della stagione di pesca hanno fatto registrare, nel territorio ternano, un sensibile aumento di pescatori concentratisi soprattutto lungo le rive del Nera, dove la polizia provinciale ha stimato circa 8.000 praticanti che si vanno ad aggiungere ad alcune altre migliaia distribuite nel resto dei corsi d’acqua del territorio provinciale.
Secondo il comando di Palazzo Bazzani – riferisce una nota della Provincia di Terni – la crescita è stata determinata da diversi fattori, tra cui quello dell’apertura posticipata in Abruzzo e Marche che ha convogliato nelle acque ternane molti appassionati provenienti dalle regioni e province limitrofe.
Una folla di pescatori si è riversata anche sul bacino lacustre artificiale di Corbara, al confine tra le province di Perugia e Terni, lungo il percorso del Tevere.

Qui domani
, anche se lontano dai giorni del week end, molto probabilmente ci saranno molti pescatori e sicuramente anche molti curiosi speranzosi di portarne a casa in quantità, con poca fatica, attirati dalle notizie odierne.
E’ in corso, infatti, da parte di E.On, la società elettrica che è subentrata ad Enel ed Endesa Italia nella gestione del bacino artificiale, la prima parte della “campagna” con cui la società, forse per rispondere alla sfida lanciata da Enel con la centrale solare più grande d’Italia di Montalto di Castro o forse per garantirsi nell’eventualità di un interramento del bacino, intende sfruttare la superficie del lago per produrre energia elettrica in modo ancor più ecologico di quanto faccia ora.

Attualmente il bacino alimenta la centrale idroelettrica di Baschi, ma gli esperti della E.On ritengono che sia possibile produrre elettricità aggiuntiva sufficiente per alimentare tutte le utenze domestiche di una zona che si affaccia sulle sponde del lago ed arriva a Nord a Todi ed a Sud a Baschi ed Orvieto.

Circa 45 mila famiglie potrebbero in un breve arco di tempo avere energia pulita da una serie di pannelli fotovoltaici posizionati appena sopra la superficie del lago di Corbara, ancorati al fondo
, nella parte meno profonda che è la massima parte del bacino, con palificazioni che sono iniziate ad essere gettate da un pontone appositamente attrezzato.
Ne deriverà un campo lacustre fotovoltaico di circa 75MW,
grande tre volte di quello di Montalto di Castro e quindi per la prossima primavera il più grande d’Italia e forse d’Europa
Le operazioni sicuramente hanno distrurbato la fauna lacustre e questo potrebbe essere la causa della pesca eccezionale che anche occasionali appassionati hanno avuto oggi l’opportunità di fare e che probabilmente si ripresenterà domani 1 aprile…

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