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Il Governo sta stanziando 800 milioni di euro per le manutenzione su progetti immediatamente cantierabili, un'occasione che dovrebbe trovare il Comune pronto per risolvere una  delle situazioni più degradate sulla strada che è divenuta la principale via d'accesso al centro storico

Insisti oggi e insisti domani e forse qualche briciola di razionalità comincia a pervadere anche il governo Berlusconi, e se i sindaci, almeno quelli della sua stesse parte, saranno lesti a formulare le richieste, può essere che le buche, vere e proprie voragini che rendono pericoloso camminare per le strade dell’Umbria anche con le auto potranno avere una sistemazione, che non siano quelle poche “palatine” di asfalto seminate qua e là, giusto per far vedere che qualche cosa di fa, ma che durano lo spazio di una nottata.
Un tipico esempio di strada resa pericolosa dalle buche, anche a velocità bassa ed anche se nessuno ha mai pensato di segnalarlo, è la discesa del  “cimitero vecchio” che da Todi scende alla frazione di Ponterio.
Qui occorre tenere ben salde le mani sul volante perché, tra bordi derivanti da rifacimenti parziali del manto di asfalto solo su una corsia e profondità ed estensione delle buche sulla restante parte della carreggiata, è facilissimo perdere il controllo dei mezzi, specie quelli di minor peso e minor dimensione delle ruote: le utilitarie.
Chi passa normalmente su quella strada sa della situazione e presta attenzione moderando la velocità. Ma quelli che non sanno o affrontano la discesa a velocità elevata diventano un pericolo per sé e per gli altri. Al passaggio sulle buche o sui bordi presenti al centro della carreggiata la tendenza delle auto è sterzare a destra e quindi finire nei campi,  ma è istintivo contro sterzare ed allora si potrebbe finire nella corsia opposta.
Ora e per bocca del ministro delle infrastrutture Matteoli, il Governo, ha finalmente concesso un’apertura alle imprese edili che chiedono da tempo di far ripartire le piccole opere, ovvero la manutenzione e i progetti locali immediatamente cantierabili che potrebbero contribuire a dare ossigeno all’economia italiana (e ad aumentare la qualità della vita, trattandosi in gran parte di strade, ferrovie, scuole).
Benefici economici e sociali subito quindi, e sicuri rispetto alle faraoniche grandi opere annunciate nelle settimane scorse e buone per abbeverare l’opinione pubblica di massa e pochi interessi molto individuali. Per le manutenzioni quasi 800 milioni  potrebbero arrivare dal Cipe, sarebbe bene che negli uffici dei Comuni preparassero le carte per le richieste di competenza ed individuare le necessità

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