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L'episodio, avvenuto nei giorni scorsi, è stato ripreso con il telefonino

La triste “moda” giovanile di filmare particolari scabrosi per poi farli “girare” sembra non poter lasciare indenne niente e nessuno. Non si tratta più, quindi, di un fenomeno tipicamente metropolitano: la Tv riesce ad avere pure per tali situazioni un effetto moltiplicare, stimolando ambienti apparentemente tranquilli all’emulazione.
E’ accaduto così che, nei giorni scorsi, in una scuola del territorio è venuta alla ribalta la vicenda di un ragazzino che avrebbe ripreso una sua coetana con il videotelefonino mentre la stessa “mimava” un atto sessuale, facendo circolare poi il filmato in modo poco discreto.
Il fatto è venuto a conoscenza della scuola, delle famiglie e anche delle forze dell’ordine, con inevitabile amplificazione di situazioni e dettagli che non è il caso di riferire, limitandoci ad esercitare il diritto-dovere di cronaca.
E’ il caso invece di invitare alla riflessione su quanto sia ormai diventato impegnativo essere genitori ed insegnanti oggi, anche in zone come le nostre descritte troppo a lungo quali delle “isole felici”, in un’epoca nella quale va combattuto negli adolescenti una sorta di “analfabetismo delle emozioni”. 
Peraltro, come si ricorderà, non è il primo caso questo venuto alla luce: mesi fa riferimmo di uno strip-poker ripreso sempre con il telefonino e fatto girare sempre in una scuola di Todi, con la vicenda che approdò in Tribunale.

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