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Il sofisticato esperimento si sta preparando a Terni con il convolgimento di vari enti ed istituti universitari: l'appuntamento è per il 2010 quando uno strumento da un miliardo di euro sarà agganciato alla stazione orbitante

Con la partecipazione del gruppo Angelantoni di Massa Martana, i ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’ Università di Perugia, in collaborazione con la locale Sezione Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e con il Laboratorio Serms (studio degli effetti delle radiazioni sui materiali per lo spazio) del Polo Scientifico di Terni, stanno contribuendo alla progettazione e alla realizzazione di alcuni tra gli strumenti più sofisticati dell’esperimento AMS (Alpha Magnetic Spectrometer) che la Nasa metterà in orbita su uno Shuttle nel settembre del 2010. 
”Se la Nasa ha scelto Terni per effettuare le prove al Serm significa che si tratta di una realtà di alta valenza scientifica – ha puntualizzato il Preside Bidini. Il laboratorio Serms si è sviluppato negli anni e ora rappresenta un valore assoluto per la qualita’ che gli scienziati vi portano avanti, con ricadute importanti per le imprese umbre grazie anche all’a recente attivazione di uno spin off”.
L’esperimento AMS è stato studiato, progettato e realizzato in Umbria, con il sostegno economico di enti della regione come la Cassa di Risparmio di Terni.

Ams” (Alpha Magnetic Spectrometer) è una sorta di “cacciatore di antimateria”, che sarà agganciato alla Stazione spaziale internazionale, da cui comincerà a scrutare il cosmo, catalogando, con precisione mai raggiunta prima, le componenti dei raggi cosmici di alta energia.
E’ uno strumento spaziale del valore di un miliardo di euro realizzato in gran parte dall’Agenzia spaziale italiana e dall’Istituto nazionale di fisica nucleare.
L’Italia è il primo finanziatore. Vi collaborano da 15 anni 65 istituzioni di 14 nazioni. Vice-responsabile del progetto (guidato dal premio Nobel Samuel C.C. Ting) è il prof. Roberto Battiston, dell’Università di Perugia.

Il rivelatore tracciante composto da 2.300 piastrine di silicio purissimo, in grado di visualizzare il passaggio dei raggi cosmici con una precisione di pochi milionesimi di metro: è uno dei contributi principali dell’Umbria al progetto internazionale, a caccia di antimateria, per studiare la storia della radiazione cosmica all’interno della nostra galassia.
Anche l’elettronica qualificata a resistere alle condizioni estreme dello spazio è stata sviluppata a Perugia: si tratta di centinaia di schede realizzate a Taiwan e sottoposte a qualifica nel corso degli ultimi tre anni a Terni, nel laboratorio Serms per la qualifica spaziale del Polo scientifico ternano.
Sempre a Terni, verrà sottoposto a qualifica, il mese prossimo, il sistema di raffreddamento realizzato nell’ambito di una collaborazione tra Italia, Cina, Taiwan e Olanda.
Già nel 2008, sempre al Serms, la Nasa aveva eseguito le prove di qualifica vibrazionale del magnete superconduttore da 2,5 tonnellate che rappresenta il cuore dell’esperimento.

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