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30 marzo 2009
La posizione del Pd sul pianoforte lascia senza parole
 

Attonito e senza parole. Seppure da un altro punto di vista provo comunque la stessa sensazione che ha esternato il Partito democratico.
Mi accingevo a scrivere al Prof. Retti per il rispetto che gli devo; i toni con cui ha risposto confermano la validità della stima che provo nei suoi confronti ed a modo suo ha risposto positivamente ad un mio dubbio, dal momento che i toni e le parole usati differiscono notevolmente da quelli usati dal Presidente dell’Associazione Ex-Allievi del Liceo. E tanto mi bastava.
Oggi però apro il Tam e Tam e trovo le esternazioni del Segretario della Giovanile Democratica. Con tutto il rispetto per chi in giovane età manifesta passione per la vita civile invito il giovane sig. Giacomo a non ereditare il peggior profilo di chi ha qualche anno in più come me, l’astio irragionevole ed indiscriminato prima ancora del confronto civile e democratico. Dico questo perché tutte le affermazioni che leggo ed ho letto fino ad oggi, azione da 007, attentato alla cultura ed all’Istituto del Liceo, affermazioni su tempi e circostanze di fantomatiche delibere non documentate, e chi più ne ha più ne metta, rappresentano il frutto di un retro-pensiero che non alberga in questa Amministrazione e mi auguro non sia nemmeno pastura per i più giovani.
La ringrazio inoltre per l’affermazione “A quanto pare le differenze ideologiche, tra destra e sinistra, stanno anche nelle priorità” perché profuma di antico, mi riporta ai tempi del Liceo, era il 1976, quando una maggioranza, per gran parte opportunista, si permetteva il lusso senza censura di insultare ed accusare di rozzezza ed ignoranza i pochi che avevano il coraggio di pensarla diversamente; la cultura era per forza targata e tutto il resto era pattume. Venendo al concreto ritengo inoltre che non ci siano atti di questa Amministrazione che abbiano ostacolato in questi 20 mesi le varie forme di diffusione della cultura, qualsiasi ne fosse la provenienza, e tantomeno pregiudizievoli per il Liceo Classico di Todi. Ripeto ancora a chiunque ne abbia titolo che per parlare delle esigenze formative del Liceo Classico Jacopone esistono ben altri modi rispetto a questi che leggo, in chiaro odore di propaganda. Con la polemica a tutti i costi ed i metodi roboanti, forse, o meglio sicuramente, veniamo meno proprio a certi obblighi formativi nei confronti dei più giovani, dando loro un cattivo esempio.
In chiusura ringrazio Tam Tam e faccio in ritardo gli auguri per il suo “compleanno” augurando un futuro sempre più vincente. Personalmente non affronterò più in questa sede il tema, giunto ormai al limite dell’inverosimile, per non mancare di rispetto ai lettori.
Mario Ciani – assessore Comune di Todi

30 marzo 2009
Il pianoforte del liceo non serve al laboratorio di cabaret

Una precisazione doverosa da parte di Todiviva, che ha promosso e  curato l’iniziativa  "Diventare comici", il laboratorio di cabaret di Dario Cassini.
Non abbiamo mai chiesto  l’uso di alcun pianoforte, né a coda né verticale, in quanto questo strumento, come peraltro qualsiasi altro  strumento musicale, non era previsto in alcuna fase della nostra programmazione.
Ci siamo serviti del teatro del Nido dell’aquila il 23 Marzo per i  provini, e abbiamo utilizzato un palcoscenico vuoto. Del pianoforte non abbiamo visto traccia neanche nel retropalco.
Ciascuno è libero di supporre che in un futuro più o meno prossimo il Comune voglia portare il pianoforte al Nido dell’Aquila, quello che  deve essere chiaro è che se ciò avverrà, non sarà per esigenze del  laboratorio di cabaret.
A volte, senza conoscere la musica, si può suonare bene anche ad orecchio. Ma che adesso si possa anche parlare a orecchio, senza sapere le cose, mi giunge nuovo. Si può essere giovani senza essere approssimativi.
Maurizio Giannini

29 marzo 2009
"Caso pianoforte": uno schiaffo al Liceo e alla cultura

Come Giovani Democratici di Todi, vogliamo pubblicamente contestare la decisione dell’Amministrazione Ruggiano di togliere il pianoforte al Liceo Statale Jacopone da Todi. Una decisione concretizzatasi qualche giorno fa (precisamente il 21 marzo 2009), alle ore 7.30 circa del mattino, quasi fosse un’azione da 007 da tenere assolutamente segreta. A nostro giudizio, quindi, il problema non è solo nel merito ma soprattutto nel metodo.
Quello che crediamo, perché contro i fatti non ha senso argomentare. L’amministrazione, pur avendo diritto di riottenere il pianoforte, ha mancato di "tatto" ed ha dimostrato, ancora una volta, la volontà di non collaborare e di minare alle poche istituzioni culturali ed educative (di sinistra?!) ancora presenti nel territorio. E’ stato un "abuso di diritto", dal momento che un ente pubblico avrebbe prima l’onere, quanto meno morale, di dialogare con le istituzioni e rispettare gli impegni assunti precedentemente, senza dover tagliare necessariamente, per questioni ideologiche, i collegamenti con la passata direzione. Il pianoforte è stato un simbolo del Liceo da 7 anni a questa parte (non a caso la posizione scelta nell’Aula Magna), utilizzato da importanti concertisti e strumento fondamentale per l’attività didattica del coro polifonico.
Ci rammarica notare tanta poca sensibilità nei confronti non solo dei cittadini di Todi, ma anche degli studenti del liceo. L’esempio che se ne trae da questo evento è che l’amministrazione può tutto, come un padre irritato che toglie ingiustamente il giocattolo al figlio. Dal Liceo giunge notizia che le motivazioni riportate sulla lettera sono le seguenti: "necessità sopravvenute". La domanda che sorge spontanea è: quali necessità?! Il Nido dell’Aquila con la Scuola di Dario Cassini? Oppure il ridotto per la Scuola Comunale? Entrambe le necessità, a quanto pare, hanno giustificato lo spostamento repentino di uno strumento delicato della bellezza di 101 anni.
Non era, forse, più opportuno parlarne prima con i detentori e curatori dell’oggetto? Non era, forse, più giusto e corretto avvertire il Preside con un  margine superiore a 2 giorni (scarsi)? Non era, forse, meglio attendere che la programmazione del Liceo, ci riferiamo a quella del mese di aprile, fosse conclusa e dare temporaneamente un pianoforte verticale alla Scuola Comunale e a Cassini? A quanto pare le differenze ideologiche, tra destra e sinistra, stanno anche nelle priorità.
A titolo personale vorrei aggiungere che condivido pienamente l’intervento del Prof. Manfredo Retti ed è profonda la solidarietà che nutro nei confronti del Liceo e dell’Associazione Ex Allievi. Essendo anch’io un ex allievo del Liceo ho il dovere, impostomi dalla coscienza e non dal "partito" di ribattere alle osservazioni dell’assessore Ciani.
Osservazioni che, mi si permetta, trovo quanto mai inopportune perché infondate. Ho suonato quel pianoforte per tutti e 5 gli anni che ho vissuto e studiato nel Liceo (io sono stato presente dall’inizio alla fine, mancando, per l’appunto, negli ultimi due anni) e mai ho saputo né visto soprusi o mal curanza da parte degli addetti o da parte degli studenti. Il rispetto che l’organo studentesco e la compagine tutta nutriva e nutre, tutt’oggi, nei confronti del pianoforte è massimo. I residui di sporco sui tasti fanno parte della precedente sistemazione al Ridotto del Teatro che, come anticipato dal Prof. Retti, fungeva alla meglio da "luogo di riposo". Ho osservato e partecipato alle innumerevoli cure del Liceo (nella figura di regista, in primis, del fu preside Francesco Tofanetti) al pianoforte, giustamente accordato e sistemato (ristrutturato?!).
Ho partecipato al coro polifonico sia svolto attraverso quel pianoforte che attraverso uno verticale e mi rendo perfettamente conto della differenza che passa da uno strumento all’altro. Avvicinare gli studenti alla musica significa, anche, offrirgli le possibilità migliori.
Ad ogni modo, senza voler rimanere ancora nel merito, sottolineo il vizio procedurale. Personalmente non credo che la delibera comunale sia datata al 19 marzo. Questo mi induce a credere che "qualcuno" abbia voluto attendere prima di mandare la notifica al preside Guarente. E’ stata una mancanza di rispetto ed uno schiaffo alla moralità. I cittadini tuderti dovrebbero preoccuparsi per questo fatto: un vizio del genere non può rimanere circoscritto ad una singola fattispecie, perché è sintomatico di una carenza d’animo e quella non si colma (evidentemente neppure da un ruolo di responsabilità e di direzione come è quello dell’amministrazione di un Comune).
Nonostante mi piaccia pensare che lei, ass. Ciani, sia realmente un amante della musica e musicista, come me, mi permetta di farle notare una cosa che certamente condividerà: solo quando una persona vive e tocca e suona uno strumento, sa rispettarlo, sa conoscerlo, amarlo e capirlo davvero.
Giacomo Troianiello – Segretario della Giovanile Democratica

29 marzo 2009
A Perugia la prima "ronda" la organizzano i giovani del Pd

La prima ronda a Perugia la organizzano i Giovani Democratici del capoluogo. Non vi troverete però fanatici della sicurezza o persone armate, perché sarà una “ronda” culturale. Scenderemo in piazza per manifestare il nostro dissenso nei confronti della regolarizzazione delle ronde. Daremo vita ad un’iniziativa di protesta creativa, facendo il giro del centro storico accompagnati da una guida turistica che ci farà riscoprire le bellezze dimenticate e le zone meno frequentate della nostra città.
Come nella protesta creativa degli studenti, anche i Giovani Democratici si sono ingegnati per richiamare l’opinione pubblica e l’attenzione della cittadinanza su un concetto da rispolverare: Se il centro storico o le zone periferiche sono vissute dalla popolazione non vengono occupate dalla micro e macro criminalità.
Non c’è alcun bisogno di ronde per la sicurezza, se a presidiare il territorio sono le famiglie residenti o che lo scelgono per passarvi il proprio tempo libero. Per non parlare degli studenti, tanto in sede, quanto fuorisede, che con la loro presenza “pattugliano” letteralmente alcune zone della nostra città che rischierebbero sennò di scivolare verso un degrado progressivo.
Non ci sfugge il fatto che per vivere il territorio, soprattutto quello del centro storico e di alcune zone a rischio, sono necessarie delle politiche cittadine, culturali e giovanili volte a incentivare la presenze delle famiglie, dei giovani e degli studenti. È necessario rendere la mobilità, il parcheggio, la permanenza una decisione semplice e non complicata, una cosa piacevole e non un problema, una scelta naturale e non difficile. Questo nel passato spesso è mancato, non vi sono state politiche adatte e il problema si è acuito nel tempo.
Per questo siamo contenti dell’attenzione che nella città ha suscitato la nostra iniziativa, ci fa piacere che abbia aderito e sarà presente il candidato a Sindaco della nostra città Wladimiro Boccali. Segno dei tempi che cambiano e dalla maggior attenzione che verrà posta su queste questioni.
Tommaso Bori – Responsabile Università ed Istituzioni Giovani Democratici


28 marzo 2009
Pd: sull’ospedale il problema è l’estremismo fiammista
 

Il centro-destra cerca di giustificare la propria diserzione dell’ultima riunione della conferenza dei capigruppo, arrampicandosi sugli specchi e cadendo in palese contraddizione.
Prima si afferma che non hanno agito per rappresaglia verso una libera, autonoma e legittima iniziativa politica del PD, del PS e del MRE svoltasi a Pantalla la scorsa settimana sul tema della viabilità per il nuovo ospedale, poi alla fine si tradiscono e ammettono che questo è stato il motivo vero. Nel mezzo si inventano presunte divergenze con il centro-sinistra su temi non affrontati né in Consiglio né in altra sede. Insomma sfuggono al confronto e poi cercano di scaricare su altri le responsabilità.
Ma vediamo i fatti:
Il Consiglio Comunale del 5 marzo ha deciso di affidare  alla conferenza dei capigruppo la stesura del documento conclusivo della ampia discussione sviluppatasi sul tema della futura organizzazione dei servizi sanitari del nostro territorio.
La conferenza dei capigruppo si è tenuta ben 10 giorni dopo, senza la presenza né del Sindaco né dell’assessore alla Sanità Ciani. In quella sede si sono evidenziati i tre temi principali sui quali costruire il documento, partendo ovviamente dal dibattito consiliare e in particolare dagli interventi dell’Assessore Rosi, del Direttore Legato, dell’assessore Ciani e del Sindaco.
I tre temi centrali erano e sono: funzionalità e servizi del nuovo ospedale comprensoriale, infrastrutture e viabilità, destinazione della vecchia sede ospedaliera di Porta Romana. Su questi punti il dibattito consiliare lasciava presagire una possibile intesa unitaria, viste le dichiarazioni sia del Sindaco e dell’assessore Ciani che dell’assessore regionale Rosi e del direttore della ASL2 Legato.
Nella riunione dei capigruppo abbiamo ribadito la nostra posizione su tutte le questioni, come avevamo fatto in Consiglio Comunale, ovviamente disponibili ad esaminare anche singoli dettagli. Certo destavano perplessità alcune posizioni del consigliere Epifani che si diceva portavoce del Sindaco e che si discostava in alcuni punti sia dalle dichiarazioni del Sindaco che dell’assessore Ciani.
Alla fine della discussione, si è comunque deciso di aggiornare la riunione al 24 marzo e di incaricare il Presidente del Consiglio di elaborare una bozza da discutere insieme. Come è noto poi la riunione del 24 non si è tenuta per assenza del centro-destra.
Noi siamo rimasti a questo punto. Ciò testimonia che a prevalere nel centro-destra sono sempre le posizioni estremistiche, contrarie al confronto, della Fiamma, e questo è un problema loro. La debolezza politica del Pdl e la furbizia di taluni esponenti del centro-destra sono ormai evidenti rispetto ad ogni problema.
A questo punto il tema è di altra natura: possono  il PDL  e il Sindaco affrontare il confronto istituzionale senza essere schiavi dell’estremismo fiammista?
Gruppi consiliari PD e PS-MRE
28 marzo 2009
Acquisti verdi: qualche suggerimento agli enti locali
 
Esiste  una tipologia di “acquisti verdi” ancora poco diffusa tra le Pubbliche Amministrazioni che hanno avviato o intendono avviare progetti di Green Public Procurement (GPP): i pannolini lavabili.
Eppure, in materia di riduzione di rifiuti, la diffusione dei pannolini lavabili in luogo degli usa e getta garantisce risultati ineguagliabili.
Nei primi due anni e mezzo di vita, ogni bambino produce una quantità di rifiuti pari a circa una tonnellata e mezzo di pannolini, con un impatto ambientale analogo a quello di un’automobile che percorra 3 mila chilometri. Ogni giorno in Italia vengono utilizzati almeno sei milioni di pannolini usa e getta, che in un anno corrispondono a 2 miliardi e 190 milioni di pannolini di plastica. I pannolini prodotti in Europa ogni anno corrisponderebbero a un edificio alto 800 metri per una superficie di un ettaro!
Soprattutto, l’impatto ambientale del ciclo produttivo di un pannolino usa e getta è elevatissimo rispetto a quello di un pannolino lavabile: 3,5 volte più energia, 8 volte più materie prime non rinnovabili, 90 volte più risorse rinnovabili, 2,3 volte più acque di scarico, 30 volte più di rifiuti solidi. Per produrne 500 occorre abbattere un albero di medie dimensioni. Nella fase produttiva consumano un’enorme quantità di risorse naturali: energia, acqua, polpa di legno, plastica, idrogel, ecc.. Vengono inoltre abitualmente sbiancati al cloro.
Infine, lo smaltimento: i pannolini usa e getta abbandonati nell’ambiente (o in una discarica) necessitano di 500 anni per degradarsi. Se bruciati, essendo di plastica, liberano diossina. Agli evidenti benefici che derivano a una Pubblica Amministrazione dalla diffusione dei pannolini lavabili nel proprio territorio, si affiancano molti benefici per le famiglie che scelgono di utilizzarli, economici e medico-sanitari.
Nonostante gli innegabili vantaggi e anche la praticità d’uso dei modelli di pannolini lavabili oggi disponibili in commercio (non dobbiamo pensare ai ciripà di una volta!), la loro diffusione in Italia è ancora piuttosto limitata – non ci sono studi di settore, ma il dato si può facilmente dedurre dall’esperienza che ci circonda, dove è difficile vedere bambini con pannolini lavabili.
Il portale www.acquistiverdi.it ha scelto di dedicare uno Speciale ai pannolini, avvalendosi anche delle informazioni fornite dal portale www.pannolinilavabili.info, per esplorare il ruolo determinante che una Pubblica Amministrazione può giocare attraverso l’acquisto di pannolini lavabili per i propri asili nido o per le famiglie residenti: offrire il buon esempio e incentivarne l’adozione. Dopo aver indagato l’ampia gamma di prodotti oggi esistenti in commercio, lo Speciale approfondirà le due principali modalità attraverso le quali una Pubblica Amministrazione può contribuire alla diffusione dei pannolini lavabili nel proprio territorio: 1) Incentivi alle famiglie residenti; 2) Acquisto per gli asili nido comunali.
Maurizio Pierdomenico
28 marzo 2009
Pochi contenitori per i rifiuti speciali domestici
Una delle perduranti carenze in tema di raccolta dei rifiuti, riguarda la raccolta di quelli cosiddetti “speciali domestici” con specifico riferimento a televisori, pile e accumulatori esausti, lavatrici, frigoriferi ed elettrodomestici in genere, i quali, come è noto, sono di difficile smaltimento per i loro contenuti a base di sostanze nocive e persino di metalli pesanti.
In particolare dev’essere specificato che la colpa non è solo della noncuranza di alcuni cittadini, ma soprattutto dell’assenza, nella quasi generale totalità dei comuni, di appositi luoghi di conferimento o della difficile individuazione o individuabilità degli stessi, quando presenti.
Ecco perché, molto spesso, i cittadini sono costretti a gettare tali rifiuti all’interno o a margine dei contenitori per la raccolta indifferenziata od addirittura a depositarli nelle periferie e nelle campagne con conseguenze a dir poco gravi per l’ambiente e quindi per la salute.
Giovanni D’Agata, “Tutela del Consumatore”

27 marzo 2009
Pianoforte del Liceo: trasferimento inopportuno e privo di stile
 
Devo dire che se gli argomenti addotti a difesa dell’operazione sono le presunte  manomissioni  dello strumento da parte dei liceali (cioè un  approccio di allievi-apprendisti, non illimitato, ma  confinato a qualche ritaglio di ricreazione o di passaggio d’ora, e dunque opportunità perfettamente adeguata ad una  funzione didattica)  o da una fantomatica impressione di dita sporche (probabilmente residuo, se reale, della  recente giornata di autogestione, in cui avranno avuto luogo momenti di musica, e quindi fenomeno isolato), temo che la suddetta difesa non decolli. Se  inoltre si viene a mettere in dubbio l’attività svolta su quel pianoforte per otto anni (notizie contrastanti!? E da chi? E da dove?….), temo che  sia assolutamente perdente.  
Quel pianoforte ha fatto parte della storia recente del liceo, sia interna, attraverso un’infinità di lezioni-concerto a classi diluite  nel tempo, sia esterna,  quando  i  giovani artisti, in gran parte ex allievi, dopo aver svolto una funzione didattica  “dentro la scuola”,  hanno anche accettato di esibirsi in pubblico, trasformando così l’Aula Magna in  sala-concerti per todini  e turisti. Non basta: è anche servito ad associazioni cittadine per  loro concerti, sempre nei limiti tecnici dello strumento ed ovviamente, non con l’intervento di artisti affermati.  
Ed ecco, dunque, ribadita l’unica funzione che ormai gli è possibile, data la vetustà e la perdita, definitiva,  della tavola armonica, che non gli consentono prove,  diciamo così, ufficiali, e che rendono inutile la sua presenza  in una sala pubblica,  dove nessun artista esterno  accetterà mai di suonarvi, come  non accettava in passato, sin dal al tempo in cui le ultime stagioni al Ridotto  si facevano su pianoforte in affitto o in prestito ed il suddetto rimaneva confinato nella sala retrostante. Questo, tra l’ altro, il motivo del suo trasferimento al liceo, dove, appunto poteva svolgere quel ruolo che in effetti vi ha svolto. 
Sorvolo sul Nido dell’Aquila e dico che se  qualcuno trova il modo di sistemarvi un pianoforte molto più lungo dei mezza coda o coda intera sinora piazzativi (peraltro raramente)  e trova anche il modo di pigliarlo su e trasportarlo,  quando  serve il palcoscenico, in un retropalcoscenico di sì e no tre metri, scendendo per di più uno scalino, benissimo. Non sorvolo invece sulla liquidazione di un’attività di otto anni,  e qui dico di più: dico che un’Amministrazione subentrata dopo una svolta (normale e legittima),  deve sentirsi inserita in una storia che, se ha un presente ed un futuro, ha anche a maggior ragione un passato. Un passato che essa ha il dover di conoscere, e non per sentito dire. E nemmeno in un passa-parola tra trasportatori e “alcuni” operatori, non ben identificati, della scuola. 
Quanto al tono del comunicato, di cui sono firmatario, beh! lo ritengo adeguato al modo  (vogliamo dire  “non-dialettico”?)  in cui è stata  fatta l’ingiunzione,  che non ha tenuto  conto di un solo minuto degli otto anni passati (e ci mettiamo anche la collaborazione a  “Todi Notte e l’accoglienza, per tre anni,  della Scuola Comunale di Musica) e non si è per nulla preoccupata se l’improvviso trasferimento ad anno in corso avrebbe o no danneggiato programmi già impostati,  come in effetti è avvenuto.  
E’ una questione di opportunità, ed anche di stile! Credo che Mario Ciani, ex allievo (e mio carissimo ex allievo, tuttora stimato) lo capirà benissimo. 
Manfredo Retti
 
                         
27 marzo 2009                                                             
C’era una volta a Todi…
 
C’era una volta il negozio del Consorzio Agrario Provinciale a Todi. Anche lui, cosi’ come tanti altri servizi, uffici ed attivita’ utili alla collettivita’ e’ stato soppresso. Le ragioni sono sconosciute, perche’ era in atto l’avvicendamento nella gestione e poi tutto si e’ fermato. I motivi sono sconosciuti, perche’ vendere vendeva, comodo era comodo,ma ha ugualmente fatto la fine di tutti gli altri servizi ed attivita’ che pur funzionando vengono chiusi o spostati in altre sedi.
Non ci si venga però a dire che è stato chiuso per convenienza economica, per gli eccessivi costi, perche’ il faro che illumina il portone e’ sempre acceso. Da piu’ di un anno!
C’era una volta il parcheggio dell’Ospedale (quello posto sotto la Fina, per intenderci). Si potrebbe obiettare che c’è ancora… si e no. Ora è a pagamento! Forse un regalo di chi ha a cuore la salute dei propri concittadini e vorrebbe che parcheggiassero al campo boario e venissero al nosocomio a piedi. Una visione veramente ampia della praticità, direi quasi… Europea! Ma si è previsto un punto di ristoro per le lasse gambe ove, un moderno ascensore, farà terminare (se si è cardiopatici il termine è, purtroppo, molto calzante!) il nostro Trekking urbano al piano superiore, lungo la strada che porta al Pronto Soccorso (se ancora esisterà!).
Francesco Menghini

 

27 marzo 2009
Traffico tra i mezzi di cantiere a Ponterio

In questi ultimi giorni mi sono trovato spesso a circolare per la strada principale di Ponterio e non ho potuto fare a meno di prestare attenzione alla  situazione del cantiere per il contratto di quartiere.
Ho apprezzato la velocità e l’efficienza dell’impresa edile che si sta occupando dei lavori, ma ho notato un particolare che mi ha lasciato perplesso.
La domanda che mi pongo, da estraneo e non addetto ai lavori, in un momento in cui è tornato forte il tema della sicurezza dei cantieri e dei luoghi di lavoro, è questa: è opportuno far transitare auto, motocicli e pedoni, che raggiungono il complesso scolastico, tra gru in movimento, cumuli di terra e macchine operatrici in funzione?
Forse sarebbe il caso di studiare una viabilità alternativa.
La mia non vuole essere una polemica, ma soltanto un interrogativo da porre all’attenzione degli uffici competenti.
Lettera firmata

26 Marzo 2009
"Caso pianoforte", la replica dell’assessore Ciani

Spero di potere parlare della vicenda del pianoforte del Liceo Jacopone senza essere condizionato da partigianeria ma soltanto nella qualità di ex allievo del Liceo Classico Jacopone da Todi, mi sono diplomato nel 1980, e di amatore della musica, suono più strumenti ed ascolto musica da quando avevo i pantaloni corti e da allora non ho mai interrotto.
La prima riflessione è che non ho notato differenze tra l’intervento della professoressa Gabusi e quello del Partito Democratico; entrambi, accomunati dai modi e dai contenuti, hanno espresso solo giudizi gratuiti anziché fare informazione o denunciare il semplice fatto. Poiché questa coincidenza la dice lunga sulle intenzioni prego la sig.ra Gabusi di esprimere giudizi solo a titolo personale evitando di fregiarsi del titolo di Presidente della Associazione ex-allievi perché in qualità di ex-allievo (se questi sono i modi non rinnoverò certo l’adesione per il futuro) non glielo consento.
Altra notazione riguarda le modalità di custodia dei pianoforti. A detta di alcuni operatori della scuola, ma l’ho verificato anche personalmente in più di una occasione, sia il pianoforte a coda in aula magna che un verticale nel corridoio delle aule al piano superiore (confesso di non sapere se di proprietà comunale o di altri) giacevano incustoditi, senza il copritastiera di panno e senza il coperchio chiuso a chiave, in balia dei ragazzi meno attenti che in ogni ora potevano usarli come sedile o comunque giocherellarci intorno nelle ore di ricreazione anche andando a pigiare i tasti con le dita sporche di colazione.
Sui termini e le modalità di preavviso o sull’intensità dell’attività musicale del Liceo mi giungono notizie discordanti ma, in questa sede, non ne voglio parlare non avendone conoscenza certa e diretta.
Concludendo, il pianoforte a coda serve sicuramente alla Scuola Comunale di Musica e su richiesta al Nido dell’Aquila (a proposito delle misure del palco faccio presente che anche in occasione del Todiartefestival c’è stato sulle scene un piano a coda); ritengo altrettanto che l’esigenza educativa musicale del Liceo possa essere affrontata con toni e modalità diversi.
Mario Ciani – assessore Comune di Todi

25 Marzo 2009
Solidarietà del Pd al Liceo di Todi per il "caso pianoforte"

In merito alla questione del Mercato del sabato intendo ribadire il mio invito all’amministrazione comunale a dar seguito alle scelte preannunciate dalla stessa qualche tempo fa. E’ evidente come il lento logorio del mercato tuderte stia diventando una inevitabile agonia che gradualmente, se non si prendono provvedimenti, porterà alla completa chiusura dello stesso. Lo spettacolo di chi oggi usa recarsi al mercato è quello di poche bancarelle desolate a fronte delle ottanta attività ambulanti che gremivano e arricchivano il mercato ormai troppi anni fa.   Il mio sollecito di cittadino e affezionato fruitore del mercato si basa sulla necessità di tutelare tanto gli ambulanti, che vivono del loro lavoro, quanto tutti coloro che vedevano e vedono nel mercato un importante riferimento per le economie della propria famiglia. Ho apprezzato e sostenuto la scelta, prospettata dal comandante Manetti, di spostare il mercato in via Menecali, area ampia e facilmente raggiungibile, che può fungere in modo consono a tale servizio. Ritengo inadeguate e superficiali le  alchimie mentali di chi, attraverso veti e controindicazioni strumentali, di fatto, continua ad osteggiare tale decisione, non considerando che gli effetti dei ritardi provocano solo danni alla città. Rinnovo pertanto il mio invito al Sindaco e alla Giunta, affichè, con lo stesso piglio decisionale e risolutivo adottato sino ad oggi, affronti anche questa situazione, nell’interesse generale dei cittadini.
Giancarlo Castrini – membro direttivo SDI Todi

 
Attoniti e senza parole. Si rimane così alla lettura del comunicato stampa emesso ieri dalla professoressa Luisa Gabusi, presidente del consiglio direttivo dell’Associazione ex allievi del Liceo Jacopone da Todi. Attoniti, per la scelta del Comune di Todi di toglie al liceo un pianoforte utilizzato per la didattica. Senza parole, per il modo in cui tutto ciò è stato fatto: con un preavviso di 48 ore, senza nessuna discussione preliminare e senza alcuna possibilità di dialogo.
L’amministrazione Ruggiano, di gesto in gesto, di scelta in scelta, scopre il suo vero volto alla città: un manipolo di improvvisati che portano avanti una politica rozza e miope, con arroganza ed autoritarismo.
Ecco dimostrato nei fatti il valore riconosciuto dal centrodestra alla cultura ed alla formazione dei giovani liceali. Ecco 
palesati lo stile e la capacità di interlocuzione dell’amministrazione Ruggiano, anche nel caso di un’istituzione di primaria importanza per la città come il Liceo Jacopone.
Il Partito Democratico esprime profonda indignazione e viva preoccupazione per quanto avvenuto, manifestando la propria solidarietà al Liceo Jacopone da Todi ed all’Associazione ex allievi.
Partito Democratico Todi
 
 
24 marzo 2009
I Giovani Socialisti dissentono da una Via Almirante a Todi
 
 
I Giovani Socialisti esprimo il loro più profondo dissenso contro la decisione presa dal Consiglio Comunale di Todi di intitolare una via al leader storico dell’MSI, Giorgio Almirante.
Nessuna via potrà riabilitare l’ideologia fascista ed i mali commessi durante il ventennio fascista.
Vogliamo ricordare al Sindaco Ruggiano, alla Giunta Comunale e al Presidente del Consiglio Pizzichini chi era Giorgio Almirante: seppur sia stato un parlamentare della Repubblica Italiana, fu dapprima un fascista, sostenitore delle leggi razziali durante il regime dittatoriale di Mussolini (firmatario nel 1938 del Manifesto della razza e segretario di redazione della «Difesa della Razza», un periodico razzista dell’epoca), poi repubblichino e combattente sul campo contro i partigiani che difendevano la libertà e la democrazia; nel dopo guerra, durante il periodo repubblicano fu segretario nazionale del movimento neofascista dell’M.S.I. e vicino ad alcuni ambienti del terrorismo nero.
Almirante, dunque, è un personaggio quantomeno controverso che fa parte di un pezzo “oscuro” della storia d’Italia, per questo riteniamo offensivo per la cultura antifascista, democratica e libertaria della città di Todi, rendere omaggio ad un neofascista che non ha mai condannato le leggi razziali del ventennio.
In una fase come questa attuale, caratterizzata da una recessione economica mondiale che ha investito anche le comunità locali ed alimenta un forte disagio sociale ed economico, vittime le famiglie, i giovani e gli anziani che non riescono ad arrivare a fine mese, invitiamo la Giunta Ruggiano a concentrare la sua attività amministrativa su scelte a sostegno delle fasce più deboli, invece di dedicarsi ad iniziative puramente ideologiche e dal sapore revisionista.
I Giovani Socialisti esprimono la loro solidarietà verso l’A.N.P.I., confermando il loro sostegno in questa protesta per la difesa dei valori della democrazia, della libertà e dell’antifascismo.
I Giovani Socialisti, da sempre contro ogni forma di tirannia, totalitarismo ed oppressione, che nel corso della storia sono quasi sempre coincise con regimi comunisti e fascisti, chiedono al Consiglio Comunale di Todi di ritirare la decisione, come segno di civiltà, di rispetto per tutte le sensibilità e le culture, ma soprattutto in rispetto della dignità di una città come Todi.
Il 24 marzo ricorre la commemorazione per la strage delle Fosse Ardeatine: potrebbe essere l’occasione per un gesto di buon senso da parte del Consiglio Comunale di Todi.  
Luca Antonelli – Direttivo regionale FGS Umbria
 
 
23 marzo 2009
Perchè Rifondazione ha detto sì alla convenzione per la mostra dell’antiquariato
 
Il dibattito sulla Rassegna Antiquaria e le posizioni apparse sulla stampa impongono a Rifondazione Comunista di Todi di chiarire le ragioni che hanno determinato il voto favorevole per il rinnovo della convenzione con EPTA.
Desideriamo innanzitutto ringraziare la società di Confcommercio per il lavoro svolto in questi anni, una collaborazione sulla quale tutto il centrosinistra ha puntato con lungimiranza per il rilancio della mostra dell’antiquariato con i risultati positivi registrati dalle ultime edizioni. Per questo auspichiamo un ripensamento da parte dell’associazione sulla volontà di interrompere il percorso proficuo intrapreso con la città assicurando, come forza di opposizione, massima disponibilità al confronto anche per  ragionare su nuovi eventi.
Abbiamo votato a favore, nonostante l’aumento del contributo del comune, perché riteniamo indispensabile che l’unica manifestazione che ha avuto continuità nel tempo e capacità attrattiva sia confermata. Siamo consapevoli dei costi della rassegna e delle difficoltà degli enti locali per la crisi che sta mettendo in ginocchio le famiglie e le piccole e medie realtà commerciali. A maggior ragione riteniamo che, da parte del comune, debbono essere fatti tutti gli sforzi per rilanciare l’immagine e il tessuto economico produttivo della città, puntando anche su iniziative di richiamo. Il centrodestra si è dimostrato incapace, tra le tante defallaince, di una programmazione culturale e turistica degna di questo nome; mentre, ad esempio, è già in distribuzione il materiale divulgativo del Festival di Spoleto, del Todi Arte festival non si hanno notizie nonostante  aprile sia alle porte.
Come forza politica che da forza di governo ha creduto nella rassegna antiquaria e nella collaborazione con EPTA e Confcommercio, non potevamo non sostenere il rinnovo della convenzione nonostante l’aumento dei costi, giustificabili comunque per una delle poche grandi manifestazioni che ancora si tengono nella nostra città.
Andrea Caprini – Rifondazione comunista
 
 
23 marzo 2009
Il Pd spiega la sua posizione sulla Rassegna Antiquaria di Todi
 
Come previsto e prevedibile, la nostra posizione sulla Rassegna Antiquaria è stata strumentalizzata.
Sarà bene, allora, ribadirla, con due premesse e alcune considerazioni circa i commenti seguiti alla nostra decisione.
Le premesse:
1.il centrosinistra ha sempre dimostrato di tenere in maniera particolare alla Rassegna Antiquaria e ha sempre sostenuto con grande vigore gli organizzatori della manifestazione, non diversi, oggi, dal passato: ingeneroso appare, quindi, che qualcuno se ne vada in giro sostenendo più o meno apertamente che il Partito Democratico non abbia a cuore la manifestazione;
2.la Rassegna Antiquaria, probabilmente, con il passare del tempo, ha manifestato e manifesta qualche limite ed ha forse bisogno di essere in parte ripensata e ricollocata; ne sia prova il fatto che durante la seduta di Consiglio comunale sono state riportate da un consigliere comunale le perplessità degli organizzatori alla firma di una convenzione quadriennale. Comprendiamo le preoccupazioni, le necessità e le difficoltà degli organizzatori e non ci sottrarremo, se ci verrà chiesto, alla discussione, portando un nostro contributo e tutto il sostegno necessario. Un ragionamento che immaginiamo un po’ più ampio e complesso della determinazione di un contributo comunale alla Rassegna.
Nel merito della questione affrontata giovedì scorso in Consiglio comunale, la nostra posizione era e rimane molto chiara: abbiamo chiesto per il 2009, sia in Commissione consiliare che in Consiglio, il rinnovo di una convenzione identica a quella del 2008, che già prevedeva, oltre al contributo iniziale di 12.900 euro, la possibilità di aggiungere un ulteriore contributo a manifestazione conclusa. La motivazione era e rimane molto chiara: il Comune di Todi, come dappertutto, dovrà affrontare quest’anno una crisi grave, che colpirà imprese, famiglie, lavoratori. Occorreranno mezzi economici per affrontare le tante avversità che comprimeranno le fasce più deboli: lavoratori licenziati o in cassa integrazione, famiglie in difficoltà, giovani e anziani con redditi insufficienti. 
Su tutto ciò è necessaria una discussione che l’Amministrazione di centrodestra continua a rinviare.
Per quanto ci riguarda, quindi, non è possibile sottoscrivere impegni di spesa superiori al passato senza aver prima garantito risorse per affrontare la crisi.
Piuttosto che pubblicare nel proprio sito frasi vergognose sulla Caritas, il sindaco ombra di Todi, Mario Epifani, vada in Caritas a farsi dire di quanto sono aumentate le richieste di alimenti, anche e soprattutto da parte di italiani, faccia un giro tra le aziende del comprensorio e senta quanta gente rischia il licenziamento o la cassa integrazione, provi a chiedere ad artigiani e commercianti com’è la situazione di mercato o se ci sono problemi, ad esempio, con le banche!
Demagogia? No, realtà, di fronte alla quale crediamo occorra serietà.
Se avessimo voluto essere strumentali e poco seri ci saremmo battuti per un contributo per la Rassegna Antiquaria di 50, 60, 100 mila euro, mettendo in difficoltà l’Amministrazione e piacendo sicuramente di più a qualcuno.
Per senso di responsabilità, invece, abbiamo chiesto attenzione per le previsioni di spesa, ben sapendo che le risorse non sono illimitate e che occorrerà un ragionamento d’insieme per spendere e spendere bene.
Per il resto, nonostante il nostro voto contrario, la convenzione è stata approvata dal Consiglio comunale: chi deve, la firmi, se lo vuole. Se non vuole e non va bene così, si tirino fuori i problemi veri e non ci si nasconda dietro ad un dito, accusando il Pd di aver rotto una pretesa unanimità in Consiglio che, peraltro, non ci è stata chiesta.
Non siamo disposti a subire, per la nostra presa di posizione, ricatti politici da parte di nessuno, come si cerca di fare paventando la chiusura dell’esperienza della Rassegna, alla quale, ribadiamo, teniamo molto, e non da oggi, e per la quale siamo disposti ad impegnarci. 
Questa la nostra posizione, che non ha certo la pretesa di piacere a tutti, ma che chiediamo non venga strumentalizzata. Da nessuno.
Partito Democratico Todi
 
 
23 marzo 2009
Sterili polemiche su chi è stato e su chi sarà a dirigere l’Urbanistica di Todi
 
Ritengo doveroso intervenire sull’argomento dell’Ufficio Urbanistica che da tempo appassiona settori fin troppo settari del P.D. e spaccati della società tuderte sempre pronti a mantenere lo status quo quando questo tende a fare gli interessi propri, anziché quelli dell’intera comunità. Ebbene, occorre innanzi tutto ribadire che sono sotto gli occhi di tutti i miglioramenti in termini di efficienza dell’Ufficio, che nel solo 2008 ha visto più che raddoppiare le entrate degli oneri concessori rispetto alle passate amministrazioni di centro sinistra. Naturalmente, per evitare le solite speculazioni, occorre precisare che per oneri concessori si tratta di contributi relativi ad ogni attività comportante trasformazione urbanistica e edilizia del territorio comunale, commisurati alla incidenza delle spese di urbanizzazione e al costo di costruzione dell’intervento che vanno a finanziare opere pubbliche. Ciò, tuttavia,  sta a significare che maggiore è stata l’incidenza dell’Ufficio nell’evasione delle pratiche edilizie grazie alle professionalità presenti nell’organico del comune, che se messe in condizioni di lavorare sanno rendere un ottimo servizio. Forse ai soliti noti, che tendono solo a polemizzare, è sfuggito che all’ultimo consiglio comunale sono stati presentati ben 15 Piani Attuativi permettendo di azzerare l’arretrato dei Piani di recupero ereditati in gran parte dalla precedente amministrazione di sinistra.
A tale proposito tengo a precisare che troppo spesso si dimentica che l’attuale procedura del front-office (o pre-istruttoria) è stata progettata dal sottoscritto e voluta dalla Giunta Ruggiano fin dall’insediamento a luglio 2007. Basti ricordare i primi interventi ed incontri in cui ripetutamente si è insistito nella istituzione della suddetta procedura, che una volta avviata ha permesso sostanziali miglioramenti in termini di efficienza e trasparenza. Dal 25 ottobre 2008 l’Ufficio è praticamente in pari con l’evasione delle nuove richieste e sta azzerando le vecchie pratiche ancora ostaggio della borbonica gestione burocratica della sinistra.
Pertanto, aldilà delle sterili polemiche su chi è stato e su chi sarà a dirigere l’Urbanistica quello che conta è che le scommesse dell’amministrazione comunale di Todi sull’istituzione dello Sportello per l’edilizia per il rilancio del settore sono state vincenti. I rapporti con l’utenza sono più snelli ed è in atto un cambiamento profondo del ruolo del Comune che è sempre più un attore primario nei procedimenti relativi all’attività edilizia, non solo in termini di controllo degli atti secondo le proprie competenze di livello comunale, ma anche in termini propositivi e di impulso per la conclusione dei procedimenti interni connessi, sia a livello amministrativo sovraordinato che a livello di sviluppo della promozione economica del territorio.
Chiaramente l’istruttoria immediata ed in contraddittorio con i professionisti delle pratiche e la contestuale pubblicazione on-line delle stesse sul sito del Comune di Todi, con indicazione dei tempi per la commissione edilizia, l’acquisizione di eventuali pareri e la data di rilascio del provvedimento è una tale trasparenza che non permette ingerenze da parte di nessuno, funzionari o politici, a tutto vantaggio del cittadino onesto che non si vedrà più prevaricare dai soliti furbetti. Che sia ciò a dare tanto fastidio alla nomenclatura nostrana del P.D.?
Il Vicesindaco di Todi
 
 

23 marzo 2009
A proposito dei nuovi permessi ZTL per il centro storico di Todi

Come molti sapranno è entrato in vigore il nuovo regolamento per i permessi ZTL a Todi (che sarebbe stato utile pubblicare sul sito del Comune, altrimenti a cosa serve?). Io sono uno dei tanti colpiti dalle restrizioni derivate dalle nuove disposizioni. Vorrei andare oltre al disappunto personale come espresso direttamente al Comandante dei Vigili Urbani. Non condivido il criterio che pur avendo due automobili con regolari patenti e libretti distinti ho diritto ad un solo permesso di sosta (pur regolarmente residente) per una sola auto, e l’altra? Vorrei lanciare delle riflessioni nella speranza di essere propositivo.
Condivido la scelta di razionalizzare il rilascio dei permessi sembra siano 2.000 a fronte di 600 posti auto e, mi sembra chiaro, qualsiasi regolamento comporterebbe lamentele e disagi quindi ben venga un “punto zero”. Ma alcune cose, al Comune, le chiedo.
Se mi togli il permesso di sosta DEVI darmi la possibilità di parcheggio alternativo gratuito. Ora l’alternativa è solo a pagamento. Consideriamo,inoltre, che i posti disponibili fuori le mura saranno ancora meno causa il travaso di coloro a cui non sarà rinnovato il permesso ZTL. Fuori le mura parliamo di Porta Fratta e sotto l’ospedale con le difficoltà che tutti conosciamo. Non è pensabile, inoltre, di parcheggiare a pagamento dalle 20.00 alle 08.00 e ogni mattina spostare l’auto alla ricerca di nuova collocazione.
Altro criterio discutibile è il numero di componenti familiari (4) limite per ottenere n. 2 permessi. Ora fatta pulizia dei permessi non dovuti (ho avuto modo di scoprire da un utente avanti e me allo sportello che si lamentava per il mancato rinnovo di un permesso a nome di persona senza patente che serviva per la figli che abitava fuori Todi quando veniva in visita!!) si riapra una valutazione delle disposizioni per una ottimizzazione del servizio.
A tal proposito ho appreso che è prevista, da regolamento, una commissione con funzioni di osservatorio che dovrà riunirsi per valutare l’evoluzione. Con mia sorpresa di questa commissione ne fanno parte solo componenti del Comune ma non i cittadini residenti.
Cosi come si discute della mobilità in centro solo con i commercianti cosi si decide solo all’interno di coloro che hanno predisposto il regolamento senza sentire la voce di coloro che in centro risiedono.
Propongo la costituzione di un comitato cittadino dei residenti nel centro storico con lì obiettivo di essere coinvolti nelle scelte che ci riguardano, attiviamoci altrimenti ci passa tutto sopra la testa senza che si possa esprimere la nostra valutazione.
Maurizio Pierdomenico


23 marzo 2009

Il Comune ha portato via il pianoforte dal liceo classico Jacopone

Abbiamo appreso con sorpresa, e profondo rincrescimento, della decisione dell’amministrazione comunale di  riprendere , con 48 ore di preavviso, il pianoforte che, nel 2002, il Comune aveva concesso in comodato gratuito al Liceo Jacopone da Todi. Il pianoforte è infatti uno strumento essenziale per l’attuazione del progetto educativo di istituto e fa parte della migliore tradizione educativa del nostro liceo. La richiesta pervenuta alle autorità scolastiche è invece perentoria e immediata. Non è stata data neppure la possibilità di verificare i programmi didattici, con il risultato che alcune attività, quali il coro di istituto e alcuni concerti lezione già programmati, rischiano di essere cancellati.
Inoltre occorre ricordare che si tratta di un oggetto di modesto valore venale: si tratta di uno strumento Bechstein del 1908, acquistato dal comune agli inizi degli anni sessanta del secolo  scorso dalla ditta Alfonsi di Roma per la somma di Lire un milione; fu per venti anni strumento di concerti, fino all’acquisto del nuovo  Steinway . Da allora fu collocato nella sala del Ridotto del Teatro, utilizzato come strumento di prova e successivamente inutilizzato. Quando fu concesso in comodato gratuito era in stato di semi abbandono,  con una delle tre gambe rotte e quindi in equilibrio precario; il mobile gravemente deteriorato, e soprattutto la tavola armonica fessurata in tre punti.  Il Liceo ha fatto un’opera di restauro per renderlo almeno accettabile, ha fatto risistemare tastiera, pedali, smorzatori e corde. Non ha potuto rinnovare la tavola armonica a causa dell’altissimo costo dell’operazione (12-15.000 euro).
Il pianoforte, collocato in aula magna, è stato usato poi per attività didattiche (le lezioni concerto fanno parte della migliore tradizione del Liceo) e per attività culturali pubbliche. E’ stato quindi al servizio della scuola e della cultura cittadina.
Ora l’amministrazione comunale, con una brevissima comunicazione, senza neppure discutere la decisione con le autorità scolastiche, e con un preavviso di 48 ore, si riprende lo strumento per collocarlo, si dice, nel teatro del Nido dell’Aquila. Luogo peraltro del tutto inadatto per una coda di due metri, quando il boccascena non raggiunge neppure i sei metri.
Ma a parte queste considerazioni, che sottolineano comunque lo scarso livello e la tendenza ad improvvisare, resta il fatto a dir poco clamoroso di un ente pubblico, il comune, che dovrebbe avere a cuore la cultura e l’educazione di tutti i cittadini, e  che invece toglie ad una istituzione educativa pubblica e statale, e non ad un privato, uno strumento essenziale per una educazione di livello. Sembra quasi che dia fastidio che il Liceo Jacopone, prestigioso a livello nazionale e massima istituzione culturale della città, abbia cercato di tenere alto il livello culturale proprio e della città.
Vista comunque la situazione, e tenuto conto del fatto che nel liceo sta funzionando un coro e che erano programmati in aprile tre concerti-lezione, il direttivo dell’Associazione degli ex allievi ha deliberato:
1-Di accettare la proposta del membro del consiglio direttivo, prof. Manfredo Retti, di donare il proprio pianoforte verticale al liceo per consentire la prosecuzione dell’attività del coro. Il dono viene fatto in ricordo della madre del prof. Retti, la prof. Vera Valli Retti, docente di musica e prima proprietaria dello strumento;
2-Di attivarsi immediatamente per dotare, attraverso i propri mezzi e con le sottoscrizioni dei soci, di un nuovo strumento musicale, adatto anche a concerti, per consentire al Liceo la prosecuzione del suo progetto educativo e culturale a favore della città.
3-Di sottoporre alla autorità scolastiche e istituzionali provinciali e regionali quanto avvenuto, allo scopo di sensibilizzarli alla tutela, da un lato, e al rispetto, dall’altro, delle più meritevoli istituzioni educative.
Luisa Gabusi – presidente Consiglio direttivo dell’Associazione ex allievi
         

23 marzo 2009
Che fine ha fatto la gara per la gestione dei rifiuti?

Tempo fa ci fu una animata seduta del Consiglio Comunale incentrata sulla eventuale uscita del Comune di Todi dall’ATO 2 Perugino a cui seguì discussione, impegno eccetera. Ciò sembrava un tema centrale sia dal punto di vista politico che ambientale.
Ad un certo punto, tra la sorpresa generale visto che il Piano Regionale dei Rifiuti non era ancora definito, è stato pubblicato il bando con il quale si affidava, per i prossimi 15 anni, la gestione dei rifiuti e per un importo complessivo stimato in più di un milione di euro. Il bando aveva scadenza 19 Febbraio 2009.
Ho provato a cercare informazioni sul web dell’esito della gara e conoscere chi sarebbe stato il nostro nuovo gestore. Nulla.
Non c’è traccia! L’ATO 2 Perugino non ha un sito, su quello del Comune di Perugia dove era stato pubblicato il bando, nulla!
Qualcuno ha notizie? Non stiamo parlando di un bando di qualche centinaio di euro. Oltretutto stiamo parlando del nostro ambiente, dei nostri rifiuti, dei nostri soldi…
Maurizio Pierdomenico

23 marzo 2009
Mantenete il coraggio per un informazione onesta e obiettiva

Complimenti per il lavoro svolto, con la speranza che possiate continuare così ancora per lunghissimo tempo e soprattutto con la volontà ed il coraggio di seguitare a dare una informazione onesta ed obbiettiva, quale ritengo abbiate fatto fino ad oggi, sempre pronti a sopportare le troppe pressioni che vi giungono quotidianamente e che vorrebbero altro.
 Paolo Ferracchiati

23 marzo 2009
Gli auguri di una persona perbene

Un sincero augurio per il nuovo volto di Tam Tam on line; sono sicuro che riuscirete a raggiungere l’obbiettivo che vi siete preposti perché partite già da una posizione molto avanzata. Da tempo infatti il vostro giornale aveva assunto una dimensione sempre più di rilievo regionale rispetto a quella cittadina o comprensoriale.
Spero che continuerete con l’obbiettività che vi ha sempre contraddistinto e che darete spazio a tutti con lo stesso equilibrio di sempre. Sembra che lo Shuttle sia partito bene, senza strappi od esplosioni e che quindi vi condurrà molto lontano. Un grande "in bocca al lupo" contro le avversità e complimenti sinceri a Gilberto che è stato il vero pioniere dell’informazione cittadina e che vi ha portato a questo salto di qualità. Con gratitudine per gli sforzi affrontati e che affronterete e stima per la grande professionalità.
Gianluca Alvi

 

20 marzo 2009
Rallegramenti, auguri e un’esortazione: continuate così

Rallegramenti ed Auguri per il compleanno di domani 21 Marzo al portale Tam Tam on line. Una grande scommessa vinta ed un’avventura che ancora oggi ha il sapore della novità. 
A tutti Voi un sincero grazie per la professionalità giornalistica a disposizione di Tutti gli utenti. Verso traguardi sempre più ambiti… continuate su questa strada. E‘ quella vincente! Con stima ecordialità . Giammario Granieri – Presidente Elcom System spa

20 marzo 2009
Il Pd sul "caso" dell’Ingegner De Crescenzo: "Comune al collasso"

La gestione dell’amministrazione Ruggiano porterà il Comune al collasso: non abbiamo dubbi. 
Dopo la rivoluzione organizzativa dello scorso anno, con la soppressione di cinque posizioni organizzative,
lo smantellamento dell’Ufficio di piano e l’accentramento su un’unica figura delle responsabilità degli uffici Tecnico ed Urbanistica, la disordinata gestione del centrodestra conosce una nuova fase di involuzione. 
Da giorni, dopo un anno di miraggi e promesse di istituzione di una costosissima dirigenza, la collaborazione dell’ing. De Crescenzo con il Comune di Todi è cessata. 
Due degli uffici cardine del Comune, Tecnico ed Urbanistica, si ritrovano senza responsabile, con grave danno e ricaduta sui servizi resi ai cittadini. 
Occorrerà attendere la nomina di altri responsabili: il prossimo, per l’Ufficio Urbanistica, sarà il quarto in 16 mesi: un vero record! 
E chissà se l’amministrazione Ruggiano, questa volta, a differenza del passato, darà seguito a quanto sbandierato in campagna elettorale oppure no?
Chissà se valorizzerà le risorse interne all’ente o preferirà, nuovamente, chiamare professionisti dall’esterno? Chissà se sceglierà una soluzione umbra, come fu per l’Arch. Farabbi (responsabile per sei mesi dell’Urbanistica), con esiti decisamente deludenti, magari cercando, questa volta, in terra di lupi, o selezionerà fuori regione, magari chiamando un altro dirigente, come l’ing. De Crescenzo, salvo poi interrompere il rapporto dopo solo un anno? 
Per ora, come dati certi, restano solo l’inefficienza della gestione, la sofferenza della macchina comunale
e dei dipendenti, costretti a lavorare in condizioni pessime ed il disagio per i cittadini. 
Ma d’altra parte di cosa stupirsi: amministratori improvvisati esprimono un’amministrazione improvvisata. Nulla di più scontato!
Partito Democratico Todi

20 marzo 2009
Pdl Marsciano: Bartoccioni corrisponde al profilo del candidato ideale

Il Dott. Bartoccioni Stefano (PDL-Lista Civica) è l’unico candidato moderato fra tutti gli aspiranti Sindaci, in vista delle elezioni amministrative che si terranno a Marsciano il 6-7 Giugno.
Libero professionista, cattolico, impegnato ora e in passato in numerose organizzazioni benefiche eno profit, Stefano Bartoccioni, corrisponde a quel profilo ideale che può dare credibilità competenza e professionalità, anche nel mondo per niente addomesticabile della politica; in un momento per di più delicato, ma non catastrofico.
Alla candidatura di Todini da parte del PD, il PDL ha voluto rispondere con quella "particolare" di Bartoccioni, fuori dagli schemi destra-sinistra della politica attuale ma che inevitabilmente va ad occupare lo spazio del centro dei moderati , in virtù anche del fatto che il PD ha scelto una linea unilaterale con Todini candidato Sindaco al Comune di Marsciano e Massoli Stefano alla Provincia, con tanto di polemiche da parte degli ex-popolari.
Una candidatura preparata con largo anticipo, dopo un lungo e costruttivo dibattito all’interno della P.D.L.,che Bartoccioni Stefano ha accettato con umiltà e senso di responsabilità, doti che saranno sicuramente apprezzate dai cittadini del Comune di Marsciano.
Cristiano Costantini – capogruppo FI-PDL Marsciano


20 marzo 2009
Raccolta di firme del Comitato Umbro per l’acqua pubblica

In questo contesto politico dove vengono a mancare i valori umani basilari, in questo mondo sconvolto da una crisi finanziaria senza precedenti indotta e creata dal capitale, dove a rimetterci saranno sempre i più deboli, i cittadini non possono rimanere a guardare l’esito della prossima tornata elettorale . 
E‘ per questo che associazioni, circoli, sindacati e tante alte realtà scenderanno in "campo" per fare sentire la loro voce, per rivendicare i diritti esenziali di ogni cittadino, per salvaguardare dalla finanza i pochi servizi pubblici rimasti e difendere i beni comuni universali.
Raccoglieremo le firme per chiedere al comune di Perugia, capofila dell’ATO 1 dell’Umbria, di restituire l’acqua ai cittadini, attraverso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la fornitura di 50 litri a persona, destinati alla sopravvivenza umana in forma gratuita.
Raccoglieremo le firme per dire no alla costruzione di un cancrovalorizatore (termovalorizzatore) nel comune di Perugia, un grande investimento previsto dal nuovo piano regionale dei rifiuti che servirebbe solo ad arricchire le grandi holding del settore, a spese della salute delle persone.
Lanceremo sulla città la campagna contro la multinazionale ACEA, grande holding del settore acqua, rifiuti ed energia, che oggi è nelle mani dei grandi capitali finanziari e dei palazzinari italiani (Suez e Caltagirone) e che decide sulla gestione del servizio idrico nell’ATO 1 della nostra regionee della gestione dei rifiuti sull’ATO 2 di Terni.
Vogliamo essere presenti nelle piazze della città, far sentire la forza della partecipazione cittadina in modo che il prossimo sindaco, insieme alla sua giunta, non potra non tenere conto della volontà popolare e delle sue espressioni.
Comitato Umbro Acqua Pubblica


20 marzo 2009
I Giovani Democratici sono con l’Anpi

I Giovani Democratici di Todi sostengono e parteciperanno all’iniziativa dell’Anpi per promuovere il tesseramento alla loro associazione e per commemorare le vittime delle Fosse Ardeatine. A fianco dell’Anpi, i Giovani democratici di Todi manifesteranno in modo non violento il proprio assoluto dissenso nei confronti della decisione dell’amministrazione Ruggiano di dedicare una via cittadina a Giorgio Almirante, leader storico del MSI e uno degli uomini di riferimento dei neo fascisti nel dopo guerra. 
Contestiamo la decisione perché la scelta di Almirante è una scelta ideologica, legata alla volontà di rendere omaggio ad uomo politico dal passato in contrasto con la nostra democrazia perché sostenitore delle politiche razziali, repubblichino in prima linea nella lotta e nel massacro di molti partigiani e vicino ad alcuni terroristi neri, come hanno dimostrato le indagini e il processo per la strage di Peteano.
Per queste ragioni, i Giovani democratici di Todi saranno al fianco dell’Anpi. Riteniamo vergognoso dedicare una via ad un personaggio così controverso, il cui passato fascista è ostile alle nostre coscienze, non solo di giovani democratici ma anche di cittadini italiani che credono nel verbo e nel significato della nostra Costituzione nata dai meriti e gli ideali della Resistenza edell’antifascismo e che difende valori supremi della libertà, dell’eguaglianza e del rispetto che furono affermati grazie ai sacrifici di tutte le forze partigiane.
La giornata si svolgerà a Todi, il 21 marzo dalle 10 alle 13.00, in Piazza del Popolo. Noi saremo presenti, in Piazza, per ricordare chi ha combattuto ed ha perso ingiustamente la vita per difendere la propria e la nostra libertà.
Giacomo Troianiello – Segretario della Giovanile Democratica di Todi

19 marzo 2009
Cgil: le forze politiche di Todi pensino alla crisi e non a Via Almirante

Viste le proporzioni della crisi economica che sta attraversando il mondo intero e sempre di più fa sentire il suo peso sulle famiglie, riducendo sensibilmente la qualità della vita di ognuno, i cui effetti si stanno facendo prepotentemente sentire anche nella nostra città, la CGIL – Camera del Lavoro di Todi, ritiene che per poter affrontare seriamente ed in modo concreto le emergenze sociali che si verranno a creare nelle famiglie e nei singoli individui, si debba trovare fra tutte le forze politiche tuderti, una sorta di unità d’intenti per far si che si ricerchino e si mettano in atto soluzioni ed interventi che possano in parte alleviare i drammatici effetti di questa crisi. 
Per fare tutto ciò e trovare intese comuni che portino ad accordi che abbiano come unico fine il bene dei cittadini più esposti alla crisi economica, riteniamo necessario che tutto ciò che è utile solamente a dividere la città, senza alcun ritorno per il miglioramento delle condizioni di vita della città stessa, sia da mettere da parte per non esacerbare ancor di più lo scontro e le divisioni che possono portare soltanto danno a tutti. 
Scriviamo tutto questo tenendo presente la deliberazione consigliare che ha inteso intitolare una via di Todi a Giorgio Almirante. Pur avendo convinzioni in merito a tale valutazione diametralmente opposte a chi ha inteso fare tale scelta, intendiamo ugualmente rivolgerci a chi tale scelta ha fatto, per lanciare un appello affinché si torni sopra a questa delibera consiliare, come segno di rispetto per le diverse sensibilità presenti nella nostra città, nonché di conciliazione, per evitare ulteriori divisioni che non farebbero altro che esacerbare ancor di più gli animi e scavare ancor più profonde divisioni fra le forze politiche ed i cittadini stessi.
L’Amministrazione Comunale colga questa occasione per dare un segnale di apertura che sia il presupposto per un’azione di forte compattamento politico ed amministrativo di tutta la politica di fronte ad una crisi, i cui effetti sono già devastanti e che rischieranno di mettere nel breve in ginocchio realtà piccole come la nostra. Tanto più si effettueranno interventi condivisi, tanto meglio si potrà salvaguardare l’interesse comune. 
Come tutte le menti illuminate dicono in questo momento, cerchiamo di cogliere, in una crisi di sistema prima che economica, il meglio e mettiamo a frutto tale momento per riscrivere le modalità per contrapporsi e per salvaguardare la comunità, le famiglie e i cittadini più deboli.
Cgil  Camera del Lavoro Todi

19 marzo 2009
Bene l’iniziativa dell’ANPI, non dimentichiamo l’orrore di Birkenau e Auschwitz

Come Assessore Provinciale non posso che apprezzare l’iniziativa promossa dall’Anpi di Todi per sabato 21 marzo.
Le preoccupazioni espresse dall’Associazione dei Partigiani sono più che reali e presenti nel nostro Paese; si sta vivendo una involuzione culturale e politica senza precedenti.
Da tre anni la Provincia di Perugia porta tanti giovani a visitare i campi di sterminio nazista in Polonia, a Birkenau e Auschwitz, affinchè non sia dimenticato l’orrore provocato dal nazi-fascismoe per creare i "testimoni di seconda generazione".
Solo il ricordo e la continua vigilanza democratica ci potranno permettere di creare una società più libera e solidale, capace di dare le risposte che i cittadini da troppo tempo aspettano
Giuliano Granocchia, assessore alla Provincia di Perugia


19 marzo 2009
Strumenti finanziari discutibili per le opere pubbliche di Marsciano

Costatiamo che il candidato Sindaco del P.D. Todini, tra un O.D.G. presentato da Rifondazione Comunista per il prossimo Consiglio comunale ed una probabile sciagurata alleanza con il partito di Di Pietro in vista delle prossime elezioni amministrative, trova il tempo per immotivate critiche al Governo Berlusconi, unite ad non meglio precisate azioni di sostegno da porre in essere nei confronti delle imprese e dei lavoratori Marscianesi colpiti dalla bassa congiuntura economica.
Voglio ricordare,che solo dopo le rimostranze del Sindacato, l’Amministrazione comunale di Marsciano inserì, a fatica, nel bilancio preventivo votato a dicembre 2008, azioni di sostegno nei confronti dei soggetti più svantaggiati, con il voto favorevole del P.D.L.
In merito alla crisi finanziaria, tengo inoltre a far presente, che questa amministrazione locale, rientra tra quei pochi degli oltre 8000 comuni in tutta Italia, che hanno usato strumenti finanziari discutibili, come i famigerati swap, che non sono stati altro che sofisticati e complessi prodotti finanziari, utili, in poche parole, a spostare i debiti dei Comuni agli anni futuri.
La cattiva regolamentazione ed uso in tutto il mondo di questi prodotti finanziari, è stata una tra le tante cause che hanno creato la destabilizzazione dei mercati finanziari in tutto il pianeta.
Cristiano Costantini – Pdl Marsciano


18 marzo 2009
Si può fare ancora di più per la stazione di Todi-Ponterio

Ritengo opportuno esprimere alcune considerazioni riguardo alla situazione della Stazione di Todi-Ponterio e, più ampiamente circa quella che può essere la futura programmazione sullo scalo ferroviario tuderte.
Condivido in pieno le parole dell’ex consigliere Castrini, tra l’altro abituale cliente del FCU, il quale ha fatto notare l’efficacia di alcuni interventi effettuati nei giorni scorsi; io stesso ho avuto modo di effettuare vari sopralluoghi e debbo dire che la nuova illuminazione nei punti nevralgici ha permesso sicuramente un notevole passo avanti dal punto di vista della sicurezza; inoltre il parcheggio antistante la ferrovia di fianco all’ingresso della stazione è stato completamente bitumato facilitando il parcheggio per le auto e rendendo più decoroso e fruibile lo scalo ferroviario.
Altro aspetto sicuramente incoraggiante, la diminuzione dei tempi di percorrenza, che, al passo con i ritmi di vita attuali, si sono ulteriormente abbassati; lo scorso anno, infine, è stata mantenuta l’ultima corsa della sera, in procinto di essere soppressa, grazie all’impegno ed alle proteste di viaggiatori e pendolari, alcuni dei quali incontrai personalmente appoggiando in toto le loro richieste: è stata certamente da loro molto apprezzata la scelta della dirigenza di continuare con la vecchia programmazione con l’arrivo dell’ultima corsa alle ore 20 e 20 circa.
Fin qui solo note positive, che mi auguro però possano essere arricchite dal punto di vista della sicurezza dei viaggiatori; si sente la necessità di alcuni presidi fissi di controllo delle forze dell’ordine che oltre a tutelare gli utenti, prevengano anche i ripetuti atti vandalici che danneggiano costantemente il patrimonio ferroviario.
In tal senso va accelerata la convenzione tre Polizia Ferroviaria e FCU che, spero porti all’istituzione di uno di questi presidi presso la nostra stazione di Ponterio.
Se è vero, come ben illustrato nel Piano di Impresa 2007/2010, che la Ferrovia Centrale Umbra sta attuando una strategia che porti ad un aumento della produttività, contraddistinta dalla redistribuzione del personale e dall’aumento dei ricavi, auspico altresì che alcune delle risorse possano essere reinvestite nel nostro territorio con manutenzioni periodiche lungo la tratta, miglioramento dei passaggi a livello, e , nei limiti del possibile, con un rinnovamento progressivo del parco-treni.
Con la costituzione della nuova holding regionale dei trasporti, servirà probabilmente un piano di rilancio che andrà a potenziare tutte le infrastrutture; ebbene dovremo avere rassicurazioni affinché Todi sia tenuta nella giusta considerazione in questi progetti.
Il treno, in passato, oltre ad innovativo mezzo di trasporto è stato certamente una fondamentale struttura a sostegno del sistema produttivo; oggi resta sicuramente una forma di mobilità sicura, meno costosa ed ecologicamente più compatibile di altre, e dobbiamo mantenere alte le potenzialità di tale servizio, a Todi come nel resto della Regione. 
Claudio Ranchicchio – Consigliere Comunale Popolo delle Libertà 

17 marzo 2009
L’Anpi si dice contraria all’intitolazione a Todi di una Via ad Almirante

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, (ANPI) sezione di Todi, esprime forte preoccupazione per la situazione politica italiana che vede in alcune scelte del governo, un irrigidimento su posizioni antidemocratiche proprio in un periodo di forte instabilità economica etensione sociale: 
– disconoscimento del ruolo del parlamento;
– attacco al diritto di sciopero sancito dalla costituzione;
– isolamento del sindacato più rappresentativo dei lavoratori italiani;
– disconoscimento della dignità del lavoro attraverso il precariato, diritto alla tutela della vita e della salute;
– limitazione al diritto di manifestare, istituzionalizzazione delle ronde, utilizzo
del problema sicurezza a fini mediatici per la propaganda xenofoba;
– sistematici tentativi di delegittimazione del potere giudiziario;
– atti di limitazione della libertà di informazione su televisioni, giornali, internet;
– propaganda strisciante a favore del fascismo attraverso l’istituzione dell’Ordine del Tricolore che metterebbe sullo stesso piano gli aguzzini delle brigate nere che combatterono volontari a fianco dei nazisti, ed i partigiani che difesero la libertà degli italiani.
Anche nella nostra città, la proposta di intitolare una via a Giorgio Almirante, ufficiale di Salò che mandò a morte decine di giovani italiani, e in tempi più recenti scampò, grazie all’immunità parlamentare, ad una sicura condanna per favoreggiamento verso i terroristi della strage di Peteano , sembra orientata verso
questa direzione.
L’intitolazione di una strada o di una piazza è un momento importante, indica anche alle future generazioni un esempio, un modello di vita e di cittadinanza e non sono questi gli esempi, ci sembra, da dare ai giovani e ai futuri cittadini. Invitiamo quindi il sindaco Ruggiano a ripensare su questa scelta, per mantenere il suo impegno a essere sindaco di tutti.
La Memoria è viva. La storia non si Cancella, dobbiamo farci sentire con un’unica voce, giovani epartigiani, perché la resistenza non è finita nel 1945, la resistenza continua!
ANPI SEZ. TERRITORIALE TODI – MONTE CASTELLO – FRATTA TODINA-MASSA MARTANA

15 marzo 2009
All’Umbria non serve un’altra colata di cemento: no al piano casa

Legambiente è per un paese civile lontano da meccanismi di politica spicciola e furbetta, contro il tentativo del governo di approvare di corsa e in modo estremamente arrogante il provvedimento sul cosiddetto Piano casa.
Legambiente Umbria invita la nostra Regione a non accogliere il Piano casa del governo, ma anche a non considerare lo sviluppo edilizio e il consumo di suolo necessario per risollevare l’economia dell’Umbria.
Si invita la Lorenzetti ad essere in piazza con le molte associazioni e forze sociali, che stanno aderendo all’appello di Legambiente, contro un governo che non ha voluto minimamente la partecipazione, nemmeno quella delle regioni, sulle scelte anticrisi e sulla necessità di dare una risposta al problema casa nel nostro paese. L’Umbria non ha bisogno di nuove colate di cemento, ma di una riqualificazione del patrimonio abitativo introducendo la certificazione energetica per tutti i nuovi interventi e per il recupero con standard di Classe A. 
Quella del governo è una proposta distante dalle necessità strutturali e non risponde al disagio di tante famiglie che non hanno accesso alla casa e a chi paga rate di mutui e affitti che assorbono una quota preponderante della spesa familiare. Inoltre le regioni rischiano di essere messe in competizione tra di loro, visto che dovranno o meno confermare con leggi regionali il piano nazionale, scegliendo se premiare i propri abitanti con una possibilità di incremento della cubatura del 20% delle case private o respingere questa logica puramente individualista.
Il governo vuole far credere di poter sconfiggere la crisi con piccoli interventi edilizi di molti italiani. Chi, invece, si preoccuperà di costruire nuove scuole e fare manutenzione alle molte fatiscenti, chi investirà nelle infrastrutture utili, dai treni per i pendolari alle piste ciclabili, negli ospedali e nelle aree verdi? Forse dei privati illuminati?
Se si manderà avanti questo provvedimento del governo, potremo dire addio all’utilità collettiva della pianificazione territoriale, dei piani regolatori comunali, dei progetti di recupero dei nostri degradati centri urbani, alla riqualificazione di periferie mai progettate e spesso prive di servizi essenziali. Si rischia il via libera a iniziative per ampliare le case senza fornire le città di sistemi di comunicazione sostenibili, di spazi pubblici di relazione come piazze, centri culturali o aree sportive, e senza pensare al loro futuro e al futuro di chi le vive.
Il governo tenta, con la proposta disordinata di un fantomatico Piano case travestito da condono in giacca e cravatta, di coinvolgere esclusivamente e demagogicamente i proprietari di case contro chi non può permettersi di acquistarne oggi una propria.
Invitiamo la Lorenzetti a prendere coscienza che il governo ha dichiarato di non voler minimamente modificare nulla di quanto sin ora proposto, e pertanto non c’è nessuna intenzione di mettersi al tavolo a discutere con gli enti locali, come auspicava la governatrice dell’Umbria.
La Regione Umbria, che si appresta la settimana prossima a celebrare ad Orvieto un convegno internazionale sulle Buone pratiche per una politica del Paesaggio, deve far sentire la propria voce netta e contraria a questa idea di speculazione edilizia indirizzata dal governo a danno del territorioe delle nostre città.
Legambiente Umbria

15 marzo 2009
La Lorenzetti e la legge sull’edilizia del governo Berlusconi
Il signor Giulio Petrini, neo consigliere comunale PD, ha dichiarato nella lettera ospitata alcuni giorni fa di non voler esprimere giudizi perché il condizionamento ideologico ne impedirebbe la necessaria obiettività salvo, poi, desistere da tale proposito tre righe di giornale dopo, quando si avventura nel ricordare i “successi” di oltre trent’anni di governo di sinistra nella città di Iacopone. Peccato che, in questa oasi felice dove tutto andava bene, il 25% della popolazione sia stato costretto a lasciare la città perché l’amministrazione di sinistra non è stata in grado di creare opportunità di lavoro.
Quanto al proposito di non esprimere giudizi condizionati ideologicamente, il Petrini dovrebbe cederne molto alla presidente di regione Lorenzetti, la quale, senza nemmeno attendere di leggere il testo della legge Berlusconi sull’edilizia popolare, si è affrettata a dichiarare che la regione Umbria non avrebbe aderito alla legge dimostrando, in un solo colpo il condizionamento ideologico che ne determina le decisioni, il disinteresse per quelle famiglie che, per i più svariati motivi, potrebbero avere la necessità di disporre di una stanza in più, ma, soprattutto, l’alta considerazione che ha dei propri cittadini, che in un attimo ha bollato come potenziali abusivisti. Complimenti, signora Lorenzetti. 
Luigi Bigaroni
15 marzo 2009
Ripetitori: non solo privilegi ma anche oneri da rispettare

Tempo fa uno slogan diffuso era “l’umbria ancora oggi resiste“. Un modo per dire che, il cuore verde d’Italia, è un patrimonio vivo da salvaguardare.
Le sue ampie aree natuali, i numerosi parchi e aree protette, il territorio collinare e montuoso e i piccoli paesini propongono ai cittadini uno dei posti più vivibili dello stivale europeo.
Peccato che nella visione dall’alto di Cannara vi sia un punto nero, diciamo grigio anzi, esteticamente sconnesso con il resto e intollerabile per motivi ancora più profondi.
Il ripetitore Telecom, al quale sto facendo riferimento, è uno strumento ormai indispensabile per fare i conti con la società moderna dei cellulari ma inaccettabile da chi, per un interesse puramente egoistico, si è reso responsabile di anni e anni di Digital Divide.
I cittadini possono e devono far valere la loro autonomia portando a conoscenza, delle aziende pronte a speculare nel loro territorio, che non esistono solo i privilegi da ottenere ma oneri da rispettare.
Il permesso per questo ripetitore non dovrebbe essere stato concesso a chi si rifiuta di fornire la copertura ADSL nel territorio.
Fabio Andrea Petrini – Associazione Modernizziamo Cannara
14 marzo 2009
Ospedale: per il Pd le dichiarazioni del centrodestra hanno dell’incredibile

Le ultime dichiarazioni del centrodestra sulla vicenda ospedale hanno dell’incredibile.
Si fanno paladini dell’unitarietà delle posizioni dopo aver organizzato un’iniziativa contro la Regione ed il Pd, dopo aver polemizzato a sproposito con la ASL e dopo un consiglio comunale nel quale non hanno avuto nemmeno il coraggio di ripetere davanti all’assessore Rosi ed al direttore Legato le infuocate parole con le quali avevano provato ad accendere il conflitto in città, senza riuscirci.
Veramente a destra non conoscono il senso del limite e della decenza.
Sono al ridicolo!
Davanti allo sparuto gruppetto di manifestanti del 7 febbraio facevano la voce grossa, in consiglio comunale non hanno articolato nemmeno il più semplice pensiero.
Il vero regista del centrodestra, Mario Epifani, ogni giorno tuona contro tutti e tutto: ci dica il PDL se condivide le dichiarazioni di Epifani.
Basta con il gioco delle tre carte! Basta con le furberie di chi cerca di dare ragione a tutti!
Ci dica il PDL se vuole trovare una posizione unitaria (Epifani escluso, viste le sue dichiarazioni!) o seguire la destra estrema come fatto finora.
Vogliono lavorare per il bene della città o tenere buono Epifani, facendo pagare il dazio a tutti?
E allora…
Meno chiacchiere e più fatti. Sono passati dieci giorni dal consiglio comunale dedicato alla sanità ed ancora non si è tenuta la conferenza dei capigruppo individuata come sede per stilare una posizione comune. Come al solito, a destra trovano solo il tempo per polemizzare, alzare polveronie tentare, così, di sfuggire alle loro responsabilità.
E sulla viabilità di prossimità si abbandonano a dichiarazioni dilettantistiche, confondendo la conferenza dei servizi che ha approvato il piano attuativo del nuovo ospedale (che teneva conto ovviamente delle infrastrutture esistenti) con la previsione di costruire una nuova viabilità. Tanto è vero che la decisione presa dalla precedente Amministrazione è stata quella di prevedere nel PRG una nuova strada di accesso che costeggia la E45 e poi si ricongiunge con quella all’interno della zona industriale, senza passare per il centro-abitato e la strada di Buda. Basta consultare le cartografie di PRG!
Per noi questa resta l’unica soluzione praticabile e sarebbe auspicabile che il Comune avviasse almeno la progettazione esecutiva, anche in collaborazione con Regione e Provincia. E su questo tema venerdì 20 discuteremo con i cittadini di Pantalla.
Il resto è solo infantilismo politico di chi finora non ha fatto nulla per il nuovo ospedale se non mettere i bastoni fra le ruote al lavoro di tutti.
Partito Democratico TODI
14 marzo 2009
Pannelli solari gratis: chi anticipa questi soldi?

Grazie per avermi dato la possibilità di partecipare alla discussione, anche se non inviando direttamente un commento sul forum. Avete ragione, i soldi ci sono, ma sono accumulati nel Conto Energia che, giustamente, viene erogato soltanto se l’impianto produce chilowattora puliti.
Il problema, dunque, è un altro: chi anticipa questi soldi? Da tempo noi diwww.impiantipannellisolari.eu ci battiamo perchè lo Stato vari una disposizione con la quale il Conto Energia sia considerato dalle banche come una garanzia reale. Invece non è così e chi finanzia chiede al povero Soggetto Responsabile, azienda o privato che sia, ipoteche e garanzie proprie per erogare il finanziamento. E‘ per questo che è tutto fermo. Aiutateci a raggiungere questo obiettivo. 
Lorenzo Lo Vecchio


14 marzo 2009
Fiamma Tuderte a proposito dell’ospedale

Fiamma Tuderte torna sulla vicenda ospedale ed esprime la convinzione della necessità che, non solo da parte di Todi ma anche delle altre città interessate del comprensorio, si faccia fronte comune affinché il nuovo nosocomio sia una realtà efficiente. E’ vero che in questo momento o si è uniti o si soccomberà alla politica accentratrice di Perugia, ma dietro la richiesta della Sinistra alla collegialità c’è sempre in contrasto il reiterato uso della diffamazione e della falsa informazione sulla vicenda ospedale. 
Anche oggi sono apparse sul Corriere dell’Umbria dichiarazioni pidiessine con le quali si accusa l’Amministrazione Ruggiano di non aver ottemperato ai propri impegni e di essere in ritardo sulla progettazione della viabilità e sulle ipotesi di utilizzazione della vecchia struttura. Sembra quasi non ci sia stato un consiglio comunale, dove si è chiarito che il progetto di viabilità che dovrebbe percorrere l’abitato di Pantalla, non sia una soluzione ottimale (per altro decisa dall’Amministrazione Marini in un’assemblea dei servizi). 
Sembra che le varie prospettive enunciate dall’assessore Rosi, per l’utilizzo della struttura che ospita il nostro ospedale, non siano mai state discusse in seduta consiliare. Da una parte sollecitano la collegialità e dall’altra proseguono ad accusare gratuitamente l’Amministrazione di inadempienze. Gridano alla necessità di un’unità politica e poi seguitano a gettare benzina nel fuoco, quasi a voler che questa unità non si realizzi. 
Delle due cose una: o vogliono collaborazione affinché si sia compartecipi al fine di un’ottimale soluzione od invece cercano lo scontro per aver l’alibi che da parte del Centrodestra ci sia ostruzionismo, evitando ogni posizione contrapposta alle Istituzioni Regionali, qualora ce ne fosse bisogno. Dicono di voler camminare insieme e poi, come i figli piccoli, provano a fare lo sgambetto. La conferenza dei capigruppo ed il conseguente documento sarà la cartina di porta sole per vedere effettivamente dove vogliono arrivare.
Fiamma Tuderte 

14 marzo 2009
Il piano della viabilità dell’ospedale di Pantalla terreno di scontro

Il Popolo della Liberà ritiene, ancora una volta, superficiali ed approssimative le considerazioni fatte dal PD relativamente al piano della viabilità del nuovo Ospedale comprensoriale. E’ spiacevole dover constatare come, all’indomani del Consiglio Comunale, che ha visto maturare una grande e sincera unità di intenti fra l’Amministrazione del Comune di Todi e l’Assessore Regionale Maurizio Rosi, con il comune obiettivo di garantire il massimo della qualità e della funzionalità del nascente ospedale, il Pd non perda occasione di attaccare l’Amministrazione comunale e di riflesso l’assessore Regionale stesso. E’ evidente come il Pd non sia rimasto soddisfatto dal pur ampio earticolato dibattito consiliare, all’interno del quale, in maniera pacata e costruttiva, il Comune e la Regione si sono confrontati, dando ognuno, per le proprie competenze, ampie garanzie su raggiungimento degli obiettivi prefissi. 
Il Pdl constata come sia totalmente differente l’atteggiamento tra chi, in maniera responsabile (Comune e Regione), lavora nell’interesse dei cittadini, e chi, invece, cerca di far divenire terreno di scontro politico ogni confronto su temi che coinvolgono la città. Relativamente a ciò che concerne il piano della viabilità per l’Ospedale Comprensoriale è giusto dire che in Conferenza dei servizi, cui partecipò la passata amministrazione Marini, si raggiunse un accordo che affidava al Comune di Todi l’onere di progettare e costruire la rotonda antistante il nascente edificio, compreso l’adeguamento di via Buda, per il quale la regione dovrà stanziare 400 mila euro. 
Al progetto del nuovo ospedale si affiancò quindi quello della viabilità che prevede una variante sulla strada provinciale ed un ponte sul Tevere che colleghi Todi e Marsciano, per un investimento pari a circa 16 milioni di euro. Di tale progettazione e reperimento delle risorse si sarebbe dovuto occupare, in un primo momento, il Comune capofila del progetto, che nella fattispecie fu indicato nel Comune di Marsciano, successivamente l’amministrazione provinciale. In attesa che tale impegnativa opera prendesse forma, si considerò di usare quale strada di accesso all’Ospedale comprensoriale, la così detta “via di Buda”, strada che attraversa una popolata zona della frazione di Pantalla. 
In Consiglio Comunale, l’Amministrazione, che attraverso l’assessorato ai Lavori Pubblici si sta occupando della questione, per bocca del Consigliere Serafini, delegato all’Ato 1, ha ampiamente garantito che le opere in carico al Comune di Todi saranno ultimate senza alcun ritardo, ma ha anche precisato come, prevedendo forti ritardi per la realizzazione della maxi-variante prevista, sia necessario concertare con Regione e Provincia una strada alternativa a quella individuata oggi. 
E’ chiaro infatti che, la “Strada di Buda”, attraversando il centro abitato, non può sostenere l’inevitabile aumento di traffico prodotto dall’apertura del nuovo Ospedale. L’Amministrazione del Comune di Todi ha già individuato una possibile soluzione, la cui realizzazione necessita un ulteriore intervento della Regione e della Provincia e per la quale ci si sta attivando con tutti gli strumenti necessari. 
Quanto detto sopra è stato affermato in Consiglio Comunale, senza che ne l’Assessore regionale ne tantomeno i Consiglieri del Pd abbiano avuto modo di replicare ne contestare. E’ imbarazzante pertanto che affermazioni gravi e fuori da ogni logica, come quelle fatte dal PD, arrivino a scoppio ritardato, esulando da un dibattito consiliare che ha chiarito le idee a tutti, tranne che all’opposizione. 
Popolo della libertà Todi

13 marzo 2009
La Cisl plaude al fondo di solidarietà voluto dai Vescovi umbri

La Cisl dell’Umbria apprezza la scelta fatta dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu) di promuovere un fondo di solidarietà a sostegno delle famiglie più povere colpite dalla crisi. Altrettanto importante è la scelta di finalizzare questo intervento non in alternativa all’intervento pubblico di ammortizzatori sociali che si va definendo a livello nazionale e regionale per garantire a tutti i lavoratori, a partire da quelli atipici e delle piccole imprese, un sostegno al reddito capace di tutelarli in questa fase difficile. 
Ciò è un esempio di solidarietà, che è anche finalizzato a principi di responsabilità e sobrietà, valori questi che devono essere recuperati come stili di vita, di consumo e di relazioni sociali. C’è da augurarsi che anche i Comuni e le fondazioni bancarie facciano altrettanto. 
La Cisl si auspica che l’esempio dei Vescovi, di versare a questo fondo una somma pari a una mensilità di stipendio, sia seguito anche dalla classe politica perchè anche con gli esempi positivi si può recuperare credibilità e fiducia nella politica da parte della gente.
La segreteria regionale Cisl Umbria


13 marzo 2009
Rubbia, il Nobel e la fusione fredda

Il sig Bigaroni, nella foga (vedi sotto lettera del 10 marzo)di avere nel suo giardino una bella centrale nucleare o un pò di scorie dei reattori, ha commesso un errore che inficia ogni altra sua considerazione.
Il Nobel assegnato a Rubbia, nel 1984, non c’entra niente con la “fusione fredda”, scoperta nel 1989 da Martin Fleischmann e Stanley Pons (Università di Salt Lake City ), ma che ancora non s’è capito cosa sia.
Solo nel Maggio 2008 Yoshiaki Arata uno dei padri del nucleare nipponico, insieme al collega Yue-Chang Zhang, ha mostrato pubblicamente ad Osaka un reattore funzionante con pochi grammi di palladio, che ha messo in movimento un motore Stirling a pistoni. Il reattore è stato realizzato anche grazie agli studi di Francesco Celani ed altri del laboratorio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Frascati. Se il successo di questo esperimento sia dovuto alla fusione fredda o piuttosto ad una forma ancora non conosciuta di sviluppo di energia è tuttora oggetto di controversie. 
L’attività di ricerca di Rubbia, invece, ha coperto numerosi campi della fisica: dallo studio dei neutrini cosmici, all’analisi della stabilità del protone, dal progetto di una fusione nucleare controllata, al progetto di un reattore nucleare basato sull’utilizzo di torio come materiale radioattivo. Ha ideato una centrale elettrica che unita ad un acceleratore di particelle brucia le scorie nucleari e, infine, ha creato il sistema di accumulatore dell’energia “solare termodinamico” al quale stanno lavorando, per istallare quattro centrali di questo tipo in Italia, anche le Industrie Angelantoni di Massa Martana.
Moby

12 marzo 2009
Ospedale di ieri, di oggi e di domani…

La filosofia dell’ultimo articolo sull’ospedale apparso su Tamtam è un po’ quella, rifacendosi ad un vecchio adagio, di mettere il carro davanti ai buoi. Infastidisce il reiterato ritornello sull’inutilità delle polemiche per le vicende trascorse del passato. Infastidisce l’analisi non veritiera sull’inconsistenza unitaria del Centrodestra. Ci mancherebbe altro che i vari gruppi politici non possano esternare la propria posizione, in particolare quando sono consapevoli, per averle vissute, che certe vicende hanno pesato e pesano pesantemente su quando oggi troviamo sul piatto della bilancia. Gli intenti nel Centrodestra sono gli stessi: l’ospedale deve essere un vero ospedale. Che poi la mancanza di fiducia che serpeggia in ognuno di noi (anche nel Centrosinistra sembra non manchino) ed il presunto “presidenzialismo” citato con pedanteria dall’articolista, possano pregiudicare tutto, è un’opinione prettamente personale. Io credo invece che serva da stimolo affinché la ciambella esca con il buco. A differenza del Pd intravedo con più ottimismo la possibilità che da una conferenza dei capigruppo consiliari scaturisca una posizione con una sola voce. Alla richiesta della convocazione da parte del Centrosinistra è stato il sottoscritto, in nome del Centrodestra, a dare la nostra disponibilità. Personalmente credo, a questo punto, che tale momento istituzionale rivesta un’importanza rilevante. Solleciterò il Presidente Pizzichini a convocarla al più presto e credo che in quest’occasione ci sarà il banco di prova per accertare quali siano le responsabilità che ognuno intenderà assumersi. Per quanto riguarda il gruppo di Fiamma Tuderte, non rinunciando alle polemiche ed alle critiche ed agli sproni ed alle legittime richieste, pur restando con le sue perplessità, c’è la volontà di dare il massimo contributo affinché, nei tempi promessi, l’ospedale comprensoriale sia un servizio completo ed efficiente per tutto il comprensorio. Non si pensi che non si abbia il senso della responsabilità e qualcuno smetta di tentare di mettere in croce il crocifissore. 
Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

11 marzo 2009
Caccia all’amianto

Gentile Redazione, sono una nuova lettrice e,notando il vostro attento controllo del territorio, desidererei sottoporre alla vostra attenzione il problema dell’amianto con il quale mi (ci) imbatto ogni qual volta 
attentamente mi guardo intorno.
Potreste cominciare con il verificare il sistema legislativo della Regione Umbria a questo proposito, ed informarci su cosa fare. Piano piano,segnalazione su segnalazione forse potremmo arrivare a 
qualcosa.
Sono traumatizzata da un tumore (mesatelioma pleurico) che ha colpito una mia amica che ha vissuto tanti anni nella zona. Questo tumore deriva dall’amianto ed è incurabile. Ne ho trovato abbandonato in un bosco e sui tetti di manufatti abitati da animali.  
Maria Bolasco De Luca

11 marzo 2009
Massa Martana: ricostruzione o "distruzione" di un paese?

Da pochi minuti è terminato un bellissimo servizio al TG3 dell’Umbria riguardante la ricostruzione post-terremoto di Massa Martana. Tutto bellissimo, bellissime immagini, bellissime parole, sembrerebbe proprio che Massa Martana sia da prendere come esempio di ricostruzione. Scrivo questa lettera da cittadino massetano e da persona ferita anche da servizi televisivi di questo tipo. 
Non molta gente infatti è a conoscenza dei problemi riguardanti un gruppo di case nel centro storico di Massa Martana. In Via Piervisani due appartamenti della UMI 23, tra cui uno di mia proprietà, sono stati dichiarati inagibili nel gennaio 2008, dopo il distacco della tromba delle scale edel tetto, in comune tra i due appartamenti, dal resto dell’edificio. Lesioni manifestate già nell’anno 2007. In data odierna ancora non si riesce a capire, nonostante l’intervento della Regione, la causa di tale disastro: uso questo termine proprio per far capire la situazione che io e altri massetani stiamo vivendo da quasi due anni, infatti altre abitazioni vicino alla mia non sono abitate a causa delle lesioni riportate.
E pensare che i propositi per vivere in un paese modello c’erano tutti. Tantissimi soldi spesi per ricostruire un borgo talmente bello che alla fine è diventato un borgo fantasma. Facendo una passeggiata nel centro storico massetano, la prima cosa che si nota è la desolazione più totale, la maggior parte delle persiane sono chiuse da anni, ciò a dimostrare che le persone che vivono nel paese sono un numero ormai irrisorio. Le attività commerciali si contano sulle dita di una mano, equesto credo sia dovuto anche al fatto che è vietata la circolazione di autovetture nel paese. Ricordo prima del terremoto, un paese vivo, pieno di attività commerciali di ogni tipo, abitato da un consistente numero di persone di ogni età. 
Credo di poter dire che la ricostruzione dal punto di vista edile, ma anche sociale, non ha funzionato come avrei desiderato. Per questo Massa Martana, a mio parere, può essere presa come esempio di "distruzione" di un paese.
Gianluca Agnetti


10 marzo 2009
Il Pdl di Todi "tifa" per Pino Sbrenna sindaco di Perugia

Desidero esprimere profonda soddisfazione per la candidatura a sindaco di Perugia del nostro concittadino Pino Sbrenna quale espressione unitaria del Popolo delle Libertà e delle altre compagini e partiti di Centro Destra. La candidatura dell’ex Consigliere Regionale DC, personaggio di altissimo profilo umano culutrale e politico, dimostra ancora di più come il progetto del Popolo delle Libertà sappia aggregare le migliori energie intellettuali a servizio della politica. 
Il sogno degasperiano di un grande partito popolare di ispirazione europea, trova un sempre maggior consenso da parte dei cittadini e della politica in genere. Il fermento della prima ora da parte di associazioni e movimenti e l’entusiasmo con cui è stata accolta la candidatura testimonia che Pino Sbrenna, al quale rivolgo i migliori e più sinceri auguri, potrà competere in maniera assolutamente determinante per concretizzare quella svolta che anche a Perugia, nostro capoluogo di Regione, sembra matura. 
Sembra ormai chiaramente in via di esaurimento la forzatura politica operata dalla sinistra con la nascita del Partito Democratico, che non è riuscito e riesce sempre di meno ad essere credibile epoliticamente spendibile soprattutto verso l’elettorato moderato.
Marco Belia – portavoce del PDL di Todi

10 marzo 2009
A Todi, in questo momento, serviva proprio una Via Almirante?

Andando al di là delle differenti opinioni in merito alla figura di Giorgio Almirante, mi chiedo se in questo momento storico attraversato dalla più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi e in un contesto socio economico che potrebbe esplodere da un momento all’altro non sia più opportuno evitare argomenti che dividono l’opinione pubblica in fazioni pro o contro.
Personalmente reputo che la decisione presa dal Consiglio Comunale in merito all’argomento non sia la più lungimirante in quanto ritengo che sia dovere di tutti, in questa fase, lavorare per il bene collettivo, determinando le condizioni migliori per superare un momento difficile di per se e che non ha certamente bisogno di ulteriori elementi di divisione.
In una scala di priorità, la sola idea di dedicare una strada a Giorgio Almirante, penso che possa interessare al massimo lo 0,5% della popolazione tuderte, molto più preoccupata da questioni materiali che non da sterili dibattiti sulla figura di un politico che certamente non passerà alla storia.
Pertanto mi chiedo dove siano nel centro destra tuderte gli esponenti laici, moderati, socialisti che dovrebbero avere al centro delle loro attenzioni i problemi pratici e non quelli di rivalsa, che potrebbero eventualmente appartenere ad altre forze politiche.
Auspicandomi una riflessione da parte della Giunta Comunale e del Sindaco sulla decisione, rimango sempre più convinto del fatto che la politica sia sempre un passo indietro rispetto alle reali esigenze della popolazione, che tra i tanti problemi che la attanagliano se ne frega altamente di Giorgio Almirante.
Valerio Natili

10 marzo 2009
Petrini: "Basta con il piagnisteo, le mistificazioni e il campanilismo"

Non credo che spetti ad un politico scrivere la storia, anche recente, di una città. Il condizionamento ideologico impedirebbe la necessaria obiettività. Troppo spesso invece mi capita di leggere o ascoltare interventi di esponenti politici locali del centro-destra che sentenziano sulle vicende politico-amministrative degli ultimi anni con il condizionamento della propaganda politicae rappresentando così una città che non è quella reale.
Mi riferisco alle continue e becere lamentele sulla perdita di servizi e ruolo della nostra città avvenuta negli ultimi trenta anni.
I fatti dimostrano l’esatto contrario. Abbiamo più Servizi rispetto agli anni precedenti, perché abbiamo avuto la capacità di adeguarci ai cambiamenti e di accettare la sfida dell’innovazione. Questa è stata , certo con luci ed ombre, la strada perseguita da tutte le amministrazioni che si sono susseguite fino ad oggi: costruire una città aperta, moderna, dialogante , proiettata nel futuro. L’esatto contrario del modello di sviluppo che oggi interpreta la classe dirigente del centro-destra: ancorata al passato,incapace di raccogliere le sfide di una società in rapido cambiamento e quindi chiusa al futuro. 
Una città dello studio e del sapere: in questo senso va ricordata l’azione intrapresa a partire dagli anni ’70 per istituire nella nostra città nuovi corsi di studio superiori che andavano ad aggiungersi a i due esistenti: Liceo Classico e Scuola Agraria. E per l’impegno di molti amministratori locali eprovinciali nascono le nuove scuole del Liceo scientifico, del Professionale, dell’Istituto Commerciale, del Tecnico per Geometri, del Liceo linguistico.
Una città che si è occupata di sicurezza: la compagnia dei Carabinieri, La Tenenza della Guardia di Finanza, il distaccamento della Polizia stradale, la stazione del Corpo Forestale dello Stato,la caserma dei Vigili del Fuoco.
Non sono stati trascurati i servizi per i cittadini: la sede dell’Inps, lo sportello dell’Ufficio delle Entrate, l’Ufficio distaccato della Comunità Montana.
E sul piano degli investimenti per la ricerca e l’innovazione è necessario ricordare la costruzione del Parco tecnologico 3A dell’Umbria a Pantalla che, tra le altre cose, dà lavoro a 50 diplomati elaureati della nostra città e Regione.
Così come è giusto ricordare l’impegno e la battaglia per la Legge Speciale che ha permesso di rinnovare e consolidare tutto il centro storico della nostra città, raro esempio italiano.
E da ultimo mi sia consentita una considerazione sul nuovo Ospedale Comprensoriale: obiettivo raggiunto grazie all’impegno delle sole forze politiche di centro-sinistra( basta andare a rileggere i verbali delle varie riunioni del Consiglio Comunale dal 1999 ad oggi) e che rappresenta una grande opportunità per migliorare i servizi per le nostre popolazioni. Solo i miopi continuano a mettere i bastoni tra le ruote e a guardare al passato, tra l’altro con uno sguardo deformato dagli interessi di parte.
Io credo che la nostra città , proprio per merito delle forze politiche di sinistra e di centro, seppur con ruoli diversi, abbia realizzato, nel tempo che va dagli anni 70 ad oggi, servizi ed opportunità che ne hanno rafforzato il ruolo e l’identità. Oggi non serve né chiudersi, né fermarsi nell’innovazione e nell’apertura al futuro. Ma dubito che gli attuali amministratori vogliano cambiare passo e soprattutto uscire dall’autoreferenzialità e dalla vaghezza delle proposte.
Forse, anzi sicuramente, nel ripercorrere velocemente questo pezzo di storia ho dimenticato tante altre realizzazioni, ma il senso del mio intervento vuole essere questo: basta con la mistificazione sul passato, basta con il “piagnisteo” immotivato, basta con il campanilismo fine a se stesso che rende Todi solo “antipatica” al resto della regione. Servono progettualità sui temi dello sviluppo economico, delle infrastrutture, della coesione sociale e relazioni forti con le altre istituzioni e con la società. Oggi mancano.
Getulio Petrini – consigliere comunale Partito Democratico


10 marzo 2009
L’UDC di Todi "saluta" Elena Ciliani

Il coordinamento comunale UDC di Todi ha letto con molto interesse il comunicato con il quale Elena Ciliani ha annunciato e motivato il suo passaggio dall’UDC al PDL. 
Il coordinamento non può non essere dispiaciuto per la decisione di Elena, che per tanti anni è stata un punto di riferimento essenziale per L’Unione dei Democratici Cristiani e spesso candidata ai livelli comunali e provinciali. Peraltro già prima della costituzione ufficiale a Todi della nuova componente di centro, Elena Ciliani aveva manifestato serie perplessità politiche. E le motivazioni che ha fornito sono molto ampie e di alto profilo politico.
Per questo il coordinamento comunale, pur esprimendo il proprio rincrescimento, rispetta la decisione presa che certamente deriva dalla convinzione di Elena che oggi non ci siano alternative al bipolarismo e ai due schieramenti contrapposti.
L’UDC ritiene invece che ci sia spazio per altre forze, con solide radici democratiche e di tradizione cattolico-moderate, che possono svolgere un ruolo essenziale per il miglioramento della qualità del dibattito politico e dei problemi emergenti. Al coordinamento UDC sembra inoltre che gli ultimi orientamenti dell’elettorato vadano in senso opposto rispetto a quanto dichiarato da Elena Ciliani nelle sue dichiarazioni e che anzi si cominci ad avvertire stanchezza per la continua contrapposizione tra i due poli, nei quali appaiono segni anche molto evidenti, soprattutto a sinistra, di disgregamento.
L’UDC tuderte ritiene quindi che la propria battaglia sia difficile, ma anche ricca di stimoli e di sfide, ancor più significative se si consideri che l’UDC non compete, e non può farlo, per posizioni di potere e per rendite politiche, ma solo per riportare il dibattito politico, anche a Todi, su un piano propositivo e progettuale.
Ad Elena quindi facciamo i nostri migliori auguri, anche in ricordo dei comuni ideali e nella memoria del padre, Mario Ciliani, personaggio eminente della DC tuderte, che ha saputo svolgere, con saggezza, coerenza e competenza, un lavoro di collegamento con la base e di costante stimolo sia negli organi di partito che nel consesso comunale. Il ricordo di Mario resta oggi patrimonio di tutti i cattolici moderati di Todi e dell’UDC tuderte.
Il coordinamento comunale UDC

10 marzo 2009
Ancora sul nucleare: gli "impiantini" nel deserto

Sono contento che il signor Moby (vedi lettera del 2 marzo) abbia scelto Rubbia. Come darLe torto? Ha vinto il nobel per la fisica nel 1984 e dopo 25 anni (!) ancora non abbiamo visto un solo sito produttivo con la sua fusione fredda. Nel frattempo, nei soli ultimi sei anni, in Italia, la produzione di energia elettrica è cresciuta di oltre 38.000 GW pari a poco meno di 600.000 dei suoi impiantini spagnoli nel deserto del Nevada. 
Ha fatto il conto di quanti ce ne vogliono per coprire la sola produzione italiana (badi bene: ho scritto produzione, non consumo, che è più alto)? Oltre 4,9 milioni che, al costo da lei riportato di 200 milioni di dollari a impianto (circa 140 milioni di euro) fa la cifra di oltre 689.000 miliardi di euro, vale a dire oltre 11 milioni di euro per italiano. 
Mi scusi se sono momentaneamente privo di liquidi: i 55 milioni di euro di competenza della mia famiglia (siamo in 5) me li può anticipare lei? Glieli restituirò con i risparmi che realizzerò nella bolletta. Risparmi che non ci saranno, perché, come Lei sicuramente sa (visto che è così informato sugli impianti del Nevada) la vita tecnica dei pannelli solari è, al massimo, di 15 anni. Dopodiché bisognerà smaltire questi pannelli. Come? Chi sostiene i costi? Ed i 21mila euro di prima impianto in 15 anni li ha ammortizzati? 
Fare gli impianti nel deserto? Certo. Così ogni due per tre ci ritroveremo libici, algerini emarocchini che ci chiederanno qualcosa per non bloccare l’energia dai loro paesi verso l’Italia. 
Un incidente nucleare ogni 100 anni? In Italia, ogni anno ci sono 250 mila incidenti stradali con 6.000 morti e 330mila feriti (ogni 100 anni sarebbero 600mila morti e 33 milioni di feriti). Allora, per analogia, aboliamo le auto e torniamo alle biciclette ed ai cavalli. 
Vogliamo un Italia sicura e non inquinata? Semplicissimo. Torniamo alle candele ed all’agricoltura senza concimi e pesticidi. Demoliamo gli aeroporti ed i centri commerciali ed i siti industriali recuperando quei terreni all’agricoltura. Ripristiniamo la coltivazione a terrazza sulle colline. Aboliamo le auto e ripristiniamo le care vecchie carrozze a cavallo. Via la plastica dalle nostre casee bentornato al vetro, all’alluminio alla terracotta ed al rame. Via termosifoni, termoconvettori econdizionatori dalle case e largo a camini e stufe a legna (dove si troverà, poi, la legna, Dio solo lo sa). Io sono d’accordo e sono pronto.
Luigi Bigaroni

9 marzo 2009
Ponterio, dove parcheggiare?

Si avvertono gli utenti degli uffici, banche, ambulatori di via Tiberina 84 a Ponterio (palazzo dovee‘ l’INPS) che, grazie alla scelta dei Vigili Urbani di Todi di destinare l’area di parcheggio (privata) dello stabile a lunapark, sara’ molto difficile trovare parcheggi liberi (anche grazie alla concomitante chiusura del parcheggio adiacente la stazione di servizio Agip).
lettera firmata

9 marzo 2009
La Cisl sul fondo per la non autosufficenza

La Cisl dell’Umbria, la categoria dei pensionati e il patronato Inas hanno organizzato per questa mattina (9 marzo) un incontro seminariale presso l’Hotel Villa Verde di Rivotorto di Assisi. All’evento sono intervenuti dalla segreteria regionale Cisl Claudio Ricciarelli, che ha curato la parte introduttiva e l’esposizione delle varie norme previste, dalla segreteria regionale dei pensionati Franco Righetti e dal patronato Inas Marcello Barni. A prendere la parola il dirigente della Regione, il dottor Marcello Catanelli. Presente il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. Due le priorità che sono emerse in un incontro che ha affrontato i vari interventie azioni previste dalla normativa: la riorganizzazione della rete ospedaliera in un’ottica di razionalizzazione delle spese e la creazione di strutture intermedie di cura per arginare la “voragine” nella quale cadono tutti quei malati che, superata la parte critica del proprio ricovero in ospedale, vengono dimessi dopo pochi giorni. Nel ribadire l’importante risultato raggiunto con l’istituzione del Fondo per la non autosufficienza, la Cisl ha individuato tre punti critici: la gestione a doppio canale –quello sociale e quello sanitario- che potrebbe creare complessità nella gestione; i tempi troppo lunghi della politica per l’approvazione del Prina (nove mesi per quello che doveva essere fatto il 30 giorni); la certezza che i 32 milioni di euro stanziati siano realmente aggiuntivi enon sostitutivi della spesa in essere. Le tipologie di intervento approfondite, nel corso del dibattimento, sono andate dall’assistenza integrata di carattere domestico e tutelare, ai servizi di sollievo alle famiglie attraverso il potenziamento e la diffusione nel territorio dei centri residenziali diurni, agli aiuti di carattere meramente economico alle famiglie, ai sostegni per i trasporti emobilità, fino all’incremento di posti nelle residenze protette a 2mila 2cento. Nel corso dell’incontro sono emersi i timori per la situazione incerta del 2010: il Fondo per la non autosufficienza regionale potrebbe non poter contare sul finanziamento nazionale. Ad essere ribadita l’importanza della contrattazione e condivisione con il sindacato del piano attuativo del Fondo a livello di distretto sanitario e ambito comunale di zona: in quest’ottica si pone la rilevanza della formazione di esperti sindacali per la contrattazione stessa ma anche e soprattutto per la gestione del Fondo. La Cisl ha ribadito, infine, la necessità del potenziamento dell’intervento del Fondo attraverso risorse aggiuntive stanziate dai comuni con specifiche scelte di bilancio che valorizzino e difendano i livelli di spesa sociale attuale.
Livia Di Schino

9 marzo 2009
La Camera del Lavoro di Todi chiama Ruggiano

La CGIL Camera del Lavoro di Todi, in merito agli adempimenti che l’Amministrazione Comunale deve prendere a fronte della crisi, tenuto conto che il termine di approvazione del bilancio per gli enti locali, è stato prorogato al 31 marzo 2009, onde permettere ai comuni stessi di aprire un confronto con tutte le forze sociali alla luce degli sviluppi devastanti della crisi attuale, ritiene necessaria, in base al protocollo d’intesa fra EE.LL. e OO.SS., che immediatamente il Comune di Todi avvii un confronto che comprenda un’analisi dei bisogni sociali , che permetta un riorientamento delle risorse economiche sulla base delle sollecitazioni e dei bisogni della popolazione (a partire dai più svantaggiati e fragili) e sulla base delle conoscenze del contesto in cui ci si trova ad agire. Si avverte anche la necessità di rispondere al disagio degli adulti in difficoltà, che attualmente sono stati meno considerati come soggetti bisognosi. Pertanto riteniamo necessario l’istituzione di osservatori e luoghi permanenti di confronto, a partire dai comuni capofila, per inquadrare e valutare l’impatto della crisi e meglio coordinare le azioni e le misure di contrasto complessivamente investite.
Vi è, inoltre, la necessità dell’attivazione dei tavoli territoriali, previsti dal Patto regionale.
Le priorità sono:
1. qualificare ed estendere la concertazione sia in fase di bilancio preventivo che di assestamento;
2. difesa e miglioramento degli investimenti in campo sociale: 
• fondi di aiuto a sostegno dei canoni di affitto
• progetti ed azioni per combattere gli affitti in nero e gli sfratti incontrollati;
• messa a disposizione di aree per l’edilizia residenziale pubblica
3. Politiche sociali, con particolare riguardo alla non autosufficienza;
4. Politiche sulla sicurezza, in particolare nella nostra realtà, con campagne di sensibilizzazione ed informazione contro le truffe delle persone anziane e sole; 
5. Maggiore equità fiscale ed invarianza delle tariffe e dei tributi locali, nella nostra città in particolare c’è stato già un aumento del 10% secco della tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani; 
6. Misure a tutela del reddito de/i/lle lavoratori/ trici coinvolti nelle crisi aziendali, che diano agevolazioni nei servizi erogati dal comune, per la durata della crisi, tramite il ricalcolo dell’ISEE;
7. Estensione dell’ISEE e, in collaborazione con Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, l’attivazione di verifiche di congruità e coerenza a campione , per i lavoratori autonomi, gli studi di settore;
8. Lotta all’evasione fiscale riversando sul sociale il recupero delle somme recuperate;
9. Calmiere dei prezzi creando appositi tavoli d’incontro con commercianti e produttori;
10. Valorizzazione del lavoro pubblico ed innalzamento della qualità dei servizi. 
C’è la necessità impellente di fare sistema, sia economicamente fra enti locali ed imprese.
Come sindacato siamo seriamente preoccupati che siano per prime le donne quelle che dovranno pagare gli effetti negativi della crisi. Le premesse non sono in alcun modo rassicuranti, visto che in questo momento terribile si vuole iniziare da loro, portando il limite dell’età pensionabile a 65 anni, dimenticando che le donne oltre al lavoro dipendente ne svolgono tanti altri non riconosciuti e non pagati ed hanno sulle proprie spalle il carico della famiglia, quella cara ed amata famiglia di cui troppi si ricordano soltanto quando serve per i fini politici della propria parte.
6 marzo 2009
Trasferimento all’Ospedale Silvestrini, i lamenti degli studenti di medicina

Ben vengano le Celebrazioni, ma non dimentichiamo le difficoltà dei futuri medici.
Da poco si sono concluse le celebrazioni dei 700 anni di vita del nostro Ateneo e oggi ci troviamo ad inaugurare il nuovo Ospedale di Perugia, ma sento la necessità di ricordare, soprattutto in queste occasioni, che gli studenti di Medicina e Chirurgia vivono una situazione di difficoltà.
Voglio cogliere questa opportunità, in cui tutti gli occhi dell’opinione pubblica perugina ed umbra sono puntati sulla nostra realtà, per stimolare gli enti locali, l’azienda ospedaliera e l’università a prestare maggiore attenzione alla realtà studentesca della Facoltà di Medicina e Chirurgia, oltre che a collaborare e dialogare più proficuamente tra loro.
Con il parziale trasferimento da Monteluce al polo didattico vicino al Silvestrini gli studenti dell’ultimo triennio si sono trovati in una situazione che mette in crisi la loro capacità di frequentare le lezioni obbligatorie e di ottimizzare il loro tempo per lo studio.
Le problematiche non vengono tanto dalla didattico o dal diritto allo studio, bensì da fattori ambientali della Facoltà e della zona che la ospita. Infatti la totalità degli studenti fuorisede hanno preso alloggio a Monteluce, poiché hanno iniziato gli studi lì, ed ora si trovano a dover cambiare zona. Mentre il quartiere di Monteluce si era adattato nel tempo ad essere quartiere universitario, sia per quanto riguarda la disponibilità di appartamenti e spazi, sia per quanto riguarda i negozi e i servizi presenti. Il quartiere di S. Sisto non offre né l’una, né l’altra cosa. Senza contare che è privo di Collegi pubblici, il più vicino si trova nel quartiere di Ferro di Cavallo. Dunque tanto i fuorisede, quanto gli studenti borsisti, ovvero quelli che hanno più difficoltà a coniugare il proprio stile di vita con i ritmi di studio forzati che la nostra facoltà impone, si trovano a dover vivere in zone molto distanti dalla facoltà.
Ai problemi di residenza vi sono da aggiungere le enormi difficoltà di trasporto, sia pubblico che privato. Infatti il collegamento pubblico è totalmente inadeguato rispetto alle esigenze degli studenti che scelgono la nostra città, proprio perché pensato per altre categorie. Molti ragazzi sono costretti ad alzarsi all’alba per fare più di un ora di traversata della città in pullman, se si tiene presente che i tirocini nei reparti iniziano tra le 7:00 e le 8:00, mentre le lezioni cominciano alle 9:00, vuol dire che gli studenti si devono alzare tra le 5:30 e le 6:30 nel peggiore dei casi, mentre si potranno alzare alle 7:30 quando molto fortunati!
Risultano relativamente avvantaggiati i residenti o i pendolari che possono permettersi una macchina propria. Loro dovranno solo contendersi con i pazienti e i lavoratori dell’ospedale i ridotti spazi disponibili nei parcheggi, poiché il parcheggio davanti alla facoltà è chiuso con sbarra e accessibile soltanto ai dipendenti. Inoltre, non essendo ancora completata la struttura, il polo didattico si trova tagliato fuori dalla realtà del polo ospedaliero. Non vi sono collegamenti diretti ma l’unico modo per raggiungerlo è una strada che a piedi richiede un discreto tempo di percorrenza. Molto panoramico, ma poco utile ai fini del tempo di studio.
Altro problema cruciale sono i rientri pomeridiani, infatti dopo essersi alzati all’alba molti studenti hanno lezioni o laboratori il pomeriggio, che li costringono a fare un’unica tirata dalla mattina alla sera in Facoltà. Questo non solo mette in difficoltà le capacità di concentrazione, studio ed apprendimento, ma anche comporta il problema di dove poter mangiare. Il polo didattico non ha a disposizione una mensa e quella dell’ospedale non permette l’ingresso agli studenti. Come spiegavo gli spostamenti sono proibitivi a causa del troppo tempo richiesto e del servizio non adeguato, quindi non si possono né raggiungere le proprie abitazioni, né arrivare alle mense pubbliche. Anche perché la più vicina sarebbe ad Ingegneria nel quartiere di S. Lucia. Quindi molti studenti o si adattano a mangiare in un bar, il che comporta problemi sia economici per i borsisti, sia di saturazione da panino e bibita, oppure si portano il pranzo al sacco e si adattano a dei pic-nic sui prati della Facoltà, poco confortevoli nei periodi freddi o piovosi.
Ultima problematica è la carenza di strutture disponibili per lo studio o tra un’ora di lezione e l’altra, o in attesa del rientro pomeridiano. Infatti tutte le aule vengono chiuse se non vi è una lezione e se vi sono lezioni non sono disponibili per lo studente che vorrebbe investire nello studio il suo poco tempo libero. L’unica aula studio/informatica conta circa cinquanta posti e, essendo la richiesta molto più alta dell’offerta, è sempre satura di studenti e risulta difficilmente accessibile.
Queste poche righe non hanno l’obiettivo di rovinare la festa a nessuno.
Vogliono essere soltanto un modo per attirare l’attenzione su problemi concreti che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni, il nostro obiettivo era di metterli in evidenza oggi perché tutti gli occhi sono puntanti sulla realtà che noi viviamo quotidianamente. Tra queste richieste non vi è la ricerca di uno scorciatoia per gli studenti, non si chiede un orario ridotto di lezioni o un minor carico di studio. Chiediamo soltanto di essere messi in condizione di studiare con profitto, di impegnarci al meglio e di sfruttare il nostro tempo al massimo, non di dover perdere tempo ed energie in mille ostacoli che non vengono affrontati e risolti.
Sono passati più di sei mesi dal trasferimento, le questioni sono le stesse e le nostre esigenze non sono state ascoltate. Le chiacchiere stanno a zero. Non siamo abbastanza resistenti da sopportare che trascorrano altri sei mesi. Le problematiche interne alla Facoltà saranno affrontate all’interno della Facoltà, ma per tutto il resto vogliamo stimolare un necessario confronto tra istituzioni, perché sciolgano il prima possibile questi nodi.
Tommaso Bori Coordinatore Sinistra Universitaria – UDU

4 marzo 2009
Claudio Ranchicchio: il centrosinistra di Todi cerca lo scontro su tutto!

Quello che è accaduto nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale è a dir poco preoccupante.
Spiace davvero constatare che i partiti del entrosinistra continuino a vivere la politica come momento di scontro su ogni tema che si va a dibattere; ultimo esempio in ordine di tempo, la gravità delle affermazioni del Consigliere Caprini il quale ha minacciato di scrivere lettere alle più alte isituzioni dello Stato, compreso il Comando Generale dei Carabinieri, solo perché il Gruppo Consiliare di AN, ha proposto un ordine del giorno per intitolare una via della nostra città al defunto Onorevole Giorgio Almirante, storico segretario del MSI e tra i promotori della pacificazione sociale in un momento difficile della nostra repubblica, a cavallo tra gli anni 70 e 80.
Ebbene, in tutta modestia, suggerirei a Caprini di mettere da parte astio e rancore, ed invece andare a vedere che fine hanno fatto quelle ignobili persone che al grido di “Una, Cento, Mille Nassirya” hanno dileggiato ed offeso la memoria dei nostri Militari innocenti martiri del vile attentato nel Sud dell’Iraq! 
Se non sbaglio erano militanti o comunque persone molto vicine al Partito che lui rappresenta. Partito politico, tra l’altro, sonoramente bocciato alle ultime elezioni politiche da tutti gli Italiani che l’hanno relegato a forza extraparlamentare, stanchi di movimenti estremistici, giottini e no-global in Parlamento e di manifestazioni indette solamente allo scopo di andare contro qualcosa o qualcuno.
E’ troppo tempo che il Centrosinistra tuderte invoca che si affrontino i temi più importanti in Consiglio Comunale denunciando chissà quale strategie occulte dell’Amministrazione; poi, ogni qualvolta lo si fa, ecco comportamenti anti-democratici e minacce di ogni tipo.
Come se già non bastasse il becero volantinaggio che ha spesso offeso con attacchi personali di ogni genere il Sindaco ed altri componenti la maggioranza, l’opposizione dà seguito a ciò con la solita demonizzazione dell’avversario politico; dalle incredibili minacce del Consigliere Cappelletti di farci arrestare tutti sulla vicenda di Torre Petrarca a Pontenaia, fino alle esternazioni del Consigliere Caprini di venerdì scorso.
Il bene della città, fortunatamente, passa molto al di sopra delle teste di queste persone che ormai rifiutano il confronto basato sulla democrazia, per trincerarsi dietro a schermaglie piene di livore con comunicati da censori della politica.
Il centro sinistra locale è ormai allo sbando da tempo, e nemmeno il fallimento del progetto del PD con le meste dimissioni dell’Onorevole Veltroni sembra avergli insegnato nulla.
Claudio Ranchicchio- Consigliere Comunale PDL Todi


3 marzo 2009
Risposta a Brunetta di un familiare "badante"

Ci vuole un bel coraggio per prendersela sempre con i più deboli. Leggo al link:http://www.iltamtam.it/ArticleDetail.aspx?articleId=11701 dell’ennesima invettiva del Ministro Brunetta e rimango allibito. Vuoi vedere che l’insieme dei lavoratori che debbono accudire persone con handicap grave, riconosciuto da medici e specialisti vari, fanno collassare un sistema se non si presentano al lavoro 3 giorni al mese? Ma il ministro non si rende conto di essere caduto in basso? Cosa ne sa lui di come si gestisca una persona con gravità riconosciuta? Sarei curioso di sapere se il Ministro abbia mai affrontato una situazione simile per rendersi conto di persona…. E spesso i genitori ed i parenti non ce la fanno ad andare avanti, anche perché lo Stato, in barba ai dettami costituzionali è assente. Se è necessario che il lavoratore rinunci ai permessi per produrre di più, perché lo Stato o chi per esso non si assume la responsabilità dell’assistenza dei congiunti, a mezzo personale stipendiato? In questo modo aumenteremmo la produttività e tutti saremmo felici e contenti…. O no? 
Fabrizio Dalla Villa Villasanta (MI) 

2 marzo 2009
Comunità Montana, anche i socialisti di San Venanzo all’attacco della N.A.T.O.

Ordine del giorno per la modifica della legge riforma endoregionale umbria.
Alla luce del decreto del presidente della regione umbria 145/2008, il processo di riordino territoriale sviluppato dalla regione ha portato alla costituzione di 5 comunità montane al posto delle precedenti 9 ed in special modo di un’unica comunità montana per la provincia di terni composta da 30 comuni (di cui 3 della provincia di perugia) ed alla creazione di un consiglio comunitario di ben 90 membri.
E’ evidente come una tale struttura amministrativa sia difficilmente gestibile sia dal punto di vista politico che da quello operativo, ma, nonostante questo dato inequivocabile, la regione umbria non ha pensato ad una più corretta ed efficace distribuzione territoriale, a scapito dei dipendenti e dei servizi che l’ente eroga, tutto ciò per salvaguardare gli interessi della realtà perugina premiata con ben 4 comunità montane su 5!!!!!
A livello locale il peso di queste decisioni verticistiche comporterà gravi conseguenze sia in termini economici che progettuali, isolando e marginalizzando il nostro comune che per circa 30 anni ha rappresentato il fulcro politico e programmatico di tutta l’attività dell’ente montano.
Si ricorda che l’ente di cui stiamo parlando è stato costituito alla fine degli anni ‘70 proprio per tutelare le realtà montane + svantaggiate ed è stato scelto il nostro comune per le caratteristiche socio – economiche, ma anche perché insistono sul territorio circa 8.000 ettari di demanio …..vero patrimonio comunale e risorsa regionale. Va quindi proposto alla regione di modificare questa distribuzione territoriale delle comunità montane attraverso un passaggio legislativo riequilibrante degli assetti territoriali e politici profondamente dannosi per il nostro territorio
Tutto cio’ premesso i sottoscritti consiglieri comunali presentano il seguente ordine del giorno:
— modifica della suddivisione delle zone omogenee costituenti le comunita’ montane relativamente alla provincia di terni.
— di inviare copia del seguente ordine del giorno alla giunta regionale, a tutti i consiglieri della regione umbria, al presidente della provincia di terni, ai sindaci e ai consiglieri comunali di tutti i comuni della della comunita’ montana orvietano narnese amerino tuderte.
I consiglieri comunali del partito socialista: Rosati Stefano e Rumori Mirco

2 marzo 2009
Fantascienza targata NOMISMA: alla ricerca di arsenico,  mercurio e nichel

Il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo constata tristemente come nel nostro Paese siano diffuse, in materia di politica ambientale ed energetica, delle posizioni pregiudiziali, del tutto prive di fondamento scientifico, ampiamente veicolate per mezzo di proclami sensazionalistici ed aventi come unico scopo quello di influenzare l’opinione pubblica deviandone una corretta percezione della realtà.
Sostenere che la produzione energetica da combustione del carbone sia rispettosa dell’ambiente è infatti un’assurdità totale, smentita da migliaia i studi effettuati sia in Italia che all’estero da scienziati operanti in tutti i campi dello scibile umano.
E’ assurdo in quanto la combustione del carbone è responsabile dell’emissione di considerevoli quantità di metalli pesanti altamente cancerogeni quali arsenico, mercurio, vanadio, zinco, nichel e via dicendo: concentrazioni tutt’altro che trascurabili dei suddetti materiali sono state infatti state riscontrate e certificate dai due monitoraggi ambientali commissionati dal Ministero dell’Ambiente ed effettuati dalla EcoTech di Perugia nell’area circostante la centrale a carbone di Gualdo Cattaneo. 
E’ assurdo considerata l’impossibilità di filtrare le polveri sottili inferiori al PM5, le cosiddette micro e nanopolveri, assai più volatili, insidiose e pericolose delle PM10.
Lo stesso gestore dell’impianto ha dichiarato, in sede ufficiale, emissioni la cui presunta innocuità è ben lungi dall’essere dimostrata perfino dallo studio di Nomisma tanto sbandierato da chi si ostina, nell’anno 2009, a volersi arroccare a difesa del carbone. 
La dirigenza della centrale di Bastardo spieghi pertanto l’innocuità per la salute pubblica delle seguenti emissioni annuali della centrale stessa, tratte dal registro INES della Commissione Europea dell’anno 2002: arsenico 62,8 kg, mercurio 24,5 kg, nichel ben 151,2 kg e polveri 151 tonnellate. Dal 2003 scompaiono "misteriosamente" i dati su arsenico e mercurio, ma abbiamo 110,6 tonnellate di polveri e 424,8 kg di zinco. Nel 2004 le polveri passano a 101 tonnellate, ma lo zinco aumenta fino a 427,1 kg. La tendenza si conferma nel 2005, con 90 tonnellate di polveri e ben 660.4 kg di zinco.
Spieghino perché in frazione Bivio Pozzo i livelli delle PM10 sono gli stessi di quelli misurati a Perugia Fontivegge (dato ARPA).
Dichiarino ufficialmente, se veramente sono padroni dell’argomento come vogliono far credere, che l’emissione di 2074 tonnellate di ossidi di azoto e 4755 tonnellate di ossidi di zolfo è cosa innocua per l’ambiente e la salute umana. 
La fonte APAT è verificabile da chiunque al sito http://www.eper.sinanet.apat.it
Non si comprende il motivo per cui, mentre gli organi di informazione ufficiale di tutto il mondo (Italia inclusa) sono concordi nel definire il carbone la principale causa di inquinamento globale, all’improvviso salti fuori uno studio che pretende di far credere il contrario confondendo persone che, in buona fede, cercano di informarsi per capire la realtà delle cose.
Ricordiamo che, nella fattispecie, la Centrale a carbone di Gualdo Cattaneo, oltre a comportare anche problemi di inquinamento acustico (gli abitanti del Capolouogo e della frazione Ponte di Ferro conoscono bene il problema soprattutto nei mesi estivi, nei quali risulta praticamente impossibile dormire con le finestre aperte a causa del continuo ronzio di sottofondo proveniente dall’impianto) rappresenta un’antieconomicità in quanto fortemente limitante per lo sviluppo delle vere risorse del territorio, vale a dire la filiera enogastronomica, il turismo ed il mercato immobiliare di pregio che a Gualdo Cattaneo non prende piede a causa della presenza di quello che ai sensi di legge è un impianto insalubre di prima categoria annoverato fra l’altro nella “top 100” delle brutture che deturpano il paesaggio italiano al concorso nazionale “II luoghi del cuore” (http://www.iluoghidelcuore.it/censimento_2008/classifica/index.html), all’ottantunesimo posto in classifica. 
In risposta a ciò il Comitato, passando alla fase propositiva, ha elaborato – grazie alla collaborazione di ingegneri esperti del settore – un progetto di conversione dell’area della centrale in un parco solare composto da ben undici impianti fotovoltaici in grado di fornire energia ad un bacino di utenza di circa quattromila famiglie. 
Il progetto verrà consegnato al Sindaco Giancarlini entro pochi giorni in modo tale che possa organizzare un Consiglio Comunale ad hoc per discutere di questa straordinaria opportunità per il territorio.

Il Comitato tiene a precisare che la produzione energetica da fonti rinnovabili ecosostenibili è uno dei punti cardine della presidenza di Barak Obama: mentre in Italia si è rimasti alla preistoria del carbone e si pensa di procedere verso il medioevo del nucleare, c’è qualcuno oltreoceano che sa guardare con concretezza, ottimismo e senso pratico al futuro.
Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo

2 marzo 2009
Spiacente ma tra Luigi, Antonio e Carlo, scelgo quello che dice il "nostro Nobel", Rubbia

In una recente intervista, Carlo Rubbia (premio Nobel per la fisica) ha dichiarato:“Il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni. Prosegue Rubbia :"Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".
"L’ultimo reattore nucleare americano è stato costruito nel 1979, trent’anni fa! 
Il nucleare nella produzione energetica francese conta per il 20%, ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dallo Stato per mantenere l’arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l’uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie".
“Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali."
"Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell’umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l’anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso".
“C’è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".
"I nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l’energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l’acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".
“Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com’è accaduto del resto per il computer vent’anni fa".
moby

1 marzo 2009
Lo schifo per i furti al cimitero di Todi

Sono stufa e schifata per quello che da un po’ di tempo devo vedere andando a are visita ai miei cari defunti sepolti nel cimitero di Todi.
Vengono messi fiori, come in ogni cimitero; ci torni il giorno dopo e i fiori sono spariti. Ho portato a mio nonno due statuette sacre e sono sparite tutte e due.
Mi chiedo come si fa a rubare al cimitero e con che animo poi depongono i suddetti oggetti sulle tombe dei propri cari o altrove.
E’ una vergogna: invece di commettere questi furti, visto che siete così presenti, perchè non contribuite a tenere pulito il cimitero invece di ripulire i vasi?
Lettera firmata

 

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