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La Regione ha varato un progetto pilota per cercare di evitare che i consumatori occasionali si trasforformino in abituali, la il consumo di droga, in tutta Europa, è solo un sintomo di una malattia ancora più grave

I consumatori di bevande alcoliche (che costituiscono la base prima dello sballo) in Italia sono in aumento, come i casi di ubriachezza, ma in Umbria, i fenomeni sarebbero in regresso, con l’eccezione dei casi di consumo collegato a problemi psicologici tra le donne.
Il consumo della cannabis nella regione e’ in linea con i dati nazionali.
La diffusione di cocaina, secondo indagini nazionali, sarebbe in aumento esponenziale in Italia in particolare in alcuni gruppi di consumo.
E’ quanto ha messo in evidenza lo studio europeo ESPAD 2005 (svolto su studenti tra 15 e 19 anni) che ha preso in esame l’Italia e l’Umbria.

Secondo l’indagine ESPAD per la cocaina, l’Umbria, in riferimento agli studenti che dichiarano un consumo inferiore o uguale alle cinque volte l’anno, si collocherebbe all’ottavo posto in graduatoria nazionale.
La percentuale di maschi che consumano piu’ di cinque volte l’anno – e’ detto in una nota – secondo l’indagine, sarebbe leggermente superiore alla media nazionale. Il consumo con frequenza superiore alle cinque volte l’anno si verifica tra i maschi e pone l’Umbria al quinto posto nella graduatoria nazionale tra le regioni.

Sulla base anche di questi dati, ma soprattutto nella considerazione che il più che fiorente mercato dello spaccio a Perugia e nel resto dell’Umbria non avrebbe motivo di permanere ed intensificarsi, come invece fa,  se gli utilizzatori fossero in regresso, la Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dello assessore alle politiche sociali, Damiano Stufara, un progetto di intervento rivolto a prevenire il consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani e a ridurne i rischi conseguenti, in riferimento specifico ai nuovi comportamenti di consumo.
Il progetto, potendo contare su un finanziamento nazionale di circa 35mila euro (decisione del precedente governo), avra’ il carattere dell’esperienza pilota regionale, in funzione di una successiva diffusione nei diversi ambiti territoriali.

Sara’ costituita una ”equipe di strada” di operatori sociali, appositamente formati e dotati di materiale documentario e informativo, dissuasivo nei confronti dei rischi connessi al consumo di droga e soprattutto, in relazione ai referenti specifici del progetto, del rischio costituto dal fatto che al consumo occasionale di sostanze stupefacenti (che presenta di per se dei pericoli) possa sostituirsi una pratica di piu’ grave dipendenza.
Il compito della equipe sara’ quello di ”agganciare” i consumatori sporadici, singolarmente e per gruppi, nei luoghi di aggregazione o svago che frequentano, instaurando con loro – e’ detto in una nota – un rapporto di dialogo e informazione e avviando un lavoro di sensibilizzazione e formazione.

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