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Da domani espertii valuteranno i risultati di cinque anni di collaborazione tra la Cardiologia del capoluogo regionale e gli ospedali della "cintura" perugina per il trattamento di circa 4.600 casi l'anno

Ogni anno in Umbria si verificano circa 2.000 nuovi infarti del miocardio e 2.000 nuovi ictus (l’80 per cento a livello ischemico). Inoltre sono circa 600 le emergenze vascolari periferiche, la più drammatica delle quali è rappresentata dall’aneurisma aortico.
Resta elevata la mortalità prima dell’arrivo in ospedale del paziente: nell’infarto cardiaco e negli aneurismi aortici circa il 50 per cento dei pazienti muore prima dell’arrivo in ospedale o durante il trasporto.
Anche per questo cardiologi, neurologi, chirurghi vascolari e medici dell’emergenza, insieme ad esperti di altre discipline mediche, saranno convegno domani e sabato prossimo al Grand Hotel di Assisi per confrontarsi sui risultati conseguiti nel trattamento delle patologie cardiovascolari e per attuare un piano di rete anche nella diagnosi e terapia delle patologie neuro-vascolari, prima causa di morte e prima causa d’invalidità nei paesi occidentali.
Poichè, quindi, la rapidità nella diagnosi e nel trattamento è fondamentale per l’evolversi della malattia, in quanto “ogni minuto di ritardo nella diagnosi e nel trattamento può risultare fatale”, nella Usl di Perugia è operativo da cinque anni il progetto “Tosca” (Trattamento ottimale delle cindromi coronariche acute), che integra le competenze del sistema dell’emergenza-urgenza 118 con gli specialisti dell’ospedale di riferimento, e cioè i cardiologi.
La rete collega tramite il 118 gli ospedali di Città della Pieve, Castiglion del Lago-Passignano, Assisi, Marsciano e Todi con il Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Questa stretta collaborazione ha generato una sorta di dipartimento funzionale interospedaliero ed interaziendale per tutto il quadro delle emergenze cardiologiche che trovano risposte adeguate anche in casi gravissimi grazie anche al lavoro dell’equipe di emodinamisti e cardiochirurghi dell’Ospedale di Perugia

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