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La scoperta da parte di ricercatori dell'Istituto Nazionale dei tumori

In un recente lavoro pubblicato sul Journal of national cancer institute (JNCI) da ricercatori della Fondazione Irccs, Istituto nazionale dei tumori, si sostiene che, in tempi brevi, sarà possibile predire quale farmaco impiegare utilmente nel contrasto e nella cura di diversi tumori, indirizzando i medici verso una scelta farmacologica mirata e personalizzata.
Gli autori sono arrivati all’importante conclusione partendo da una ricerca che ha consentito di spiegare come una stessa alterazione in differenti proteine sia mantenuta in alcuni tumori che rispondono al trattamento con Imatinib. Questa molecola è in grado di spegnere intelligentemente lo stimolo proliferativo innescato da alcune proteine la cui aberrante funzione e’ la causa principale dello sviluppo tumorale.
Imatinib è efficacemente impiegato per curare la leucemia mieloide cronica e i tumori stromali gastrointestinali.
Tuttavia, in alcuni pazienti il trattamento farmacologico smette di essere efficace in seguito all’insorgenza di un’alterazione secondaria che impedisce al farmaco di funzionare in modo adeguato.
Questa alterazione secondaria modifica la proteina, che cosi’ alterata non riesce ad interagire con il farmaco. La diretta conseguenza e’ la ripresa della crescita tumorale.
Come spiegano le ricercatrici Elena Tamborini e Silvana Pilotti, “approcciando il problema con una nuova metodologia definita ‘modellismo molecolare’, si riesce a prevedere, tramite complessi calcoli matematici, se le modifiche delle proteine introdotte da alterazioni siano compatibili o meno con l’interazione con dei farmaci“.
La tecnica, “validata da esperimenti su cellule in vitro, apre un nuovo ed interessante metodo predittivo nell’utilizzo dei farmaci”.

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