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Il presidente regionale dell'associazione, il sindaco di Terni Paolo Raffaelli, ribadisce le richieste degli enti locali al Governo

E’ rottura nei rapporti tra l’ANCI ed il Governo sulle questioni della finanza locale. Tutte le realtà regionali dell’ANCI sono mobilitate e denunciano la materiale impossibilità, per molti Comuni, di stilare i bilanci di previsione. 
“Invece di andare avanti si va indietro – ha dichiarato il Presidente dell’ANCI Umbria e Sindaco di Terni Paolo Raffaelli – e a poco più di un mese dalla scadenza dei termini per la presentazione dei bilanci non c’è alcuna risposta da parte del Governo. Noi abbiamo dato piena disponibilità ad assolvere ad una funzione anti-crisi, per esempio accogliendo le proposte dell’Associazione dei Costruttori Edili e dei sindacati per stringere i tempi di messa in cantiere di opere pubbliche di interesse cittadino, ma ciò è impossibile se persiste l’interpretazione insopportabilmente restrittiva del patto di stabilità interno fatta propria anche in questi giorni dal Ministero dell’Economia”.
L’ANCI Umbria ribadisce le quattro richieste fondamentali dei Comuni: 1) garantire la stabilità delle entrate comunali attraverso la compensazione dei tagli ai trasferimenti e sull’ICI; 2) consentire ai Comuni l’immediato utilizzo, in deroga al patto di stabilità interno, dei residui passivi e degli avanzi di amministrazione per la spesa in conto capitale; 3) incentivare l’utilizzo del patrimonio immobiliare per sostenere le spese per investimenti: 4) garantire la copertura integrale delle risorse ai Comuni previste dal DPEF e che ora sono decurtate di 440 milioni di euro.

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