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La scoperta potrà permettere la messa a punto di trattamenti medici in grado di evitare che le cellule vengano danneggiate in caso di infarto o di un ictus

Dopo la scoperta che anche i batteri possono alimentare i motori, gli scienziati hanno messo a segno un altro successo esaminando a fondo la natura a partire dagli esseri animali meno considerati.
Nuove speranze per la messa a punto di trattamenti in grado di evitare che le cellule vengano danneggiate quando un infarto o un ictus interrompono la fornitura di ossigeno sono venute dalla scoperta che nei vermi c’è una variante genetica che permette di sopravvivere anche dopo diverse ore a situazioni con bassi livelli di ossigeno.
I ricercatori della Washington University School of Medicine di St Louis hanno scoperto che alcuni vermi presentano una variante del gene “RRT-1” che gli permette di reagire bene in una situazione di ipossia, mancanza di ossigeno, fino a 20 ore.
Inoltre, hanno scoperto che i vermi che non hanno questa mutazione genetica riescono a sopravvivere anche per ore alla mancanza di ossigeno quando vengono trattati con un agente che sopprime “RRT-1”.

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