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Sarà contrinterrogato dalla difesa uno dei principali accusatori, smentito però da un suo ex compagno di cella

Riprende domani l’udienza del processo a (don) Gelmini. Si svolgerà il controesame, da parte dei difensori degli imputati, di uno dei principali accusatori del fondatore della comunità “Incontro” di Molino Silla di Amelia.
Nell’ultima seduta, due “testimoni
”, sentiti con la formula dell’incidente probatorio nell’ambito dell’udienza preliminare nei confronti del fondatore della Comunità accusato di molestie sessuali nei confronti di dieci ospiti, erano rimasti sulle loro posizioni nel confronto davanti al gup di Terni, durato appena una decina di minuti,.
Uno sostiene che l’altro, accusatore di (don) Pierino, gli riferì di essersi inventato tutto.

Nel corso del breve confronto sia il primo testimone che l’altro, suo vicino di cella nel carcere di Torino nell’autunno 2007, hanno ribadito quanto già detto in passato agli inquirenti. In particolare il primo ha confermato le accuse a don Gelmini, ripercorrendo per più di un’ora le tappe delle presunte violenze che si sarebbero svolte tra il 1999 e il 2000, quando era ospite della Comunità.
“Don Gelmini mi aveva promesso che se le avessi accettate – ha detto Iacobbe in aula – avrebbe fatto in modo di non mandarmi di nuovo in carcere”.
Al contrario l’altro testimone, che oggi è un collaboratore di giustizia, ha riferito che il primo “testimone” nel corso della loro permanenza in cella a Torino gli avrebbe confidato che le sue accuse, come quelle di altri ex ospiti della Comunità, erano state inventate per estorcere denaro al fondatore della Comunità Incontro.
Il 23 febbraio verranno ascoltati in aula altri due accusatori.

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