Condividi su facebook
Condividi su twitter
Il progetto del “Consorzio Produttori Agricoli Acque Minerali Umbre" si è classificato primo, ex aequo con un altro inglese, su un lotto di 25 finalisti; anche Amelia, Avigliano Umbro e Sangemini sono impegnate nel progetto

Il progetto del “Consorzio Produttori Agricoli Acque Minerali Umbre”, che coinvolge i territori di  Acquasparta e Massa Martana ed altri, ha vinto nella categoria il premio “Comunità Energetiche Sostenibili” dell’UE per progetti virtuosi in tema di energia rinnovabile.
L’Italia, arrivata alla selezione conclusiva con cinque nomination nella rosa dei 25 finalisti, si è aggiudicata la vittoria con l’idea del consorzio umbro, il quale raccoglie sotto il suo ombrello agricoltori regionali e comunità locali, che è stata quella di produrre energia utilizzando legna e biomassa agricola locale rinnovabile, favorendo così lo sviluppo territoriale sostenibile. Si tratta di un’iniziativa di sicuro impatto positivo, per ora circoscritto a livello locale, ma che è destinata ad essere replicata su tutto il territorio.

A pari merito con il progetto italiano nella categoria Bruxelles è stata premiata un’idea britannica, la “Thurrock Energy Partnership, Climate Energy Ltd, Thurroc”.
Si tratta, in questo caso, di un progetto che punta dritto alla promozione dell’efficienza energetica a livello locale con la diffusione fra i cittadini di Turrock di misure per l’isolamento e il riscaldamento degli edifici, efficienti dal punto di vista dei consumi energetici. Il progetto offre a tutti i residenti misure di efficienza e di sicurezza energetica sostenute da piani di sovvenzioni, con un’attenzione particolare per i clienti più vulnerabili.

Nel giro di pochi anni il Consorzio Amu è passato dalla teoria ai fatti ed ora 41 consorziate ed i comuni di Acquasparta, Amelia, Avigliano Umbro, Massa Martana, Sangemini, sono impegnati per la realizzazione del progetto.
Massa Martana sposando per intero il modello ” produzione, trasformazione e uso finale” di Enerten dimostra che il progetto è realizzabile.
Da una parte, seguendo le peculiarità del territorio si sfruttano tutti i tipi di biomassa agricola, potatuta, culture arboree e paglie, utilizzabili per produrre energia e calore, dall’altra si sviluppano culture “dedicate” a crescita rapida, come quella del Pioppo Srf e del sorgo da fibra. In questo modo si aprono nuove possibilità per il settore agricolo e industriale con interessanti sbocchi economici.
Sarebbe infatti in dirittura di arrivo il decreto attuativo che attribuirà i certificati verdi plus agli industriali energetici coinvolti nel progetto.
Altra caratteristica fondamentale del programma è data dalla possibilità di utilizzare, una volta quantificati i bisogni energetici, la filiera agro energetica nella misura necessaria a sopperire i bisogni del territorio. Per una maggior domanda è sufficiente aumentare le terre destinate a culture energetiche.
Si assicura che per questo tipo di progetto non si possono sollevare le critiche mosse alla produzioni di biocarburanti.
In quel caso per produrre un’unità di energia se ne consuma una, per lo più di tipo fossile, mentre con il progetto del consorzio umbro si producono dieci unità di energia utilizzandone solo una.
L’approccio utilizzato nel progetto per lo sfruttamento della biomassa va oltre l’idea del pellet seguendo nuove strade per mettere a punto processi di trasformazione con costi più bassi, miscelando produzioni agricole di diversa provenienza, legnosa ed erbosa.

L’a

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter