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In occasione della visita del segretario nazionale del Pd si è discusso della difficile congiuntura del settore e delle possibilità di rilancio

La situazione in quel di Deruta è più complicata di quello che si pensa, 800 addetti complessivi nella produzione di ceramica per un totale di 153 aziende che operano nel comparto desiderosi di conoscere le sorti che li porterà verso un futuro sempre più incerto.
La culla della ceramica che iniziò ad esportare già nel 1280 conobbe una forte crisi agli inizi del 2000, in virtù di una crisi, dalla quale è difficile uscirne se non con una continuità di commesse. In nove anni si registrano 37 aziende che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione, con il crollo del mercato verso gli USA che ha creato i maggiori problemi.
Il presidente  della Confartigianato Umbria Carini ha auspicato un maggior dialogo fra le città di Deruta, Gualdo e Gubbio, perché i conflitti è più facile vincerli se si è uniti. Forse la vera ragione della crisi va ricercata anche in un altro ambito, che emerge quando la parola viene offerta ai tanti lavoratori accorsi alla conferenza convocata in occasione della visita di Walter Veltroni, uno fra loro tenta di alzare la voce – è da dieci anni che sui nostri prodotto apponiamo la targhetta FATTO A MANO, quando in realtà è fatto tutto in decalcomania – una frase che spiega tante cose.
Al tavolo, oltre a Veltroni, era presente anche l’on. Fioroni, che ha cercato di proporre una via di uscita da questa crisi, un’azione sistematica congiunta di condivisione che si affermi come forma di concertazione.  “Noi rappresentanti del PD della Camera del Senato proporremo un ddl riguardante la Tutela Made in Italy 100%, che sappia valorizzare distretti produttivi in qualità artigianale”, ha spiegato la senatrice.
Infine la parola non poteva che essere data al segretario nazionale PD, reduce da una mattinata di “sopralluogo” alla Perugina di Perugia ed alla Limoni di Ponte San Giovanni, nella quale ha potuto cogliere ampie differenze, la prima modello di organizzazione e coesione fra dirigenza e lavoratori, l’altra sull’orlo del baratro a causa di inefficienze organizzative, con impiegati e lavoratori che hanno dinanzi a loro un futuro nerissimo.
Molte scelte interne ad un’azienda condizionano il futuro, mai come oggi la promozione verso l’estero necessita della spinta della politica, ma serve anche qualità e formazione, promozione, ricerca ed innovazione, senza perdere d’occhio la qualità, in questo ambito nessuno può esserci superiore, ha spiegato Veltroni.
“La crepa che si è venuta a creare all’interno della produzione della ceramica è una crepa che investe tutta l’Italia”, ha spiegato Veltroni.

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