Prosegue il viaggio degli scienziati nel mondo della natura e stavolta ad essere esplorati sono i semi dell’uva.
Un estratto di semi d’uva sembra che abbia la capacità di indurre le cellule leucemiche al suicidio.
È solo, al momento, un esperimento effettuato in laboratorio da scienziati dell’università del Kentucky (Usa) ed il nodo, come per altri prodotti naturali, è sempre quello di come far arrivare, integre, le sostanze naturali a contatto con le cellule malate all’intero del corpo umano.
”Nel giro di 24 ore – riportano gli esperti – abbiamo osservato che il 76% delle cellule leucemiche esposte a un estratto di semi d’uva comunemente reperibile sul mercato è morto.”
Il tutto pare sia avvenuto perchè il composto utilizzato è in grado di attivare la proteina Jnk, che regola proprio il processo di suicidio cellulare, la cosiddetta apoptosi. Il processo, peraltro, è selettivo nel senso che non agisce sulle cellule sane, per motivi non è ancora chiariti.
L’esperimento su cellule tumorali porta sul piano scientifico l’esperienza di molti addetti alle cantine di qualche decennio fa, i quali avevano notato che l’immersione delle mani e degli avambracci nel mosto d’uva, ovviamente ricco di semi, durante i lavori di produzione del vino, ripuliva tali parti del corpo da verruche ed escrescenze carnose eventualmente prima presenti.
Peraltro la medicina di “base” non sembra ancora pronta ad accettare cure basate su metodi naturali.
Un medico che esercita a Trieste è stato, infatti, sospeso dall’ordine, proprio a causa dell’utilizzo, che viene ritenuto non corretto, dei metodi di cura non convenzionali.
- Redazione
- 4 Gennaio 2009
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