Quasi dieci incidenti stradali al giorno sono stati registrati in Umbria nel 2007, per la precisione 3.573 che hanno causato la morte di 92 persone e il ferimento di altre 5.076, con una lieve diminuzione rispetto al 2006.
Il numero degli incidenti non è piccolo, se si considera che ogni giorno, in Italia, si verificano in media 633 incidenti stradali, che causano la morte di 14 persone e il ferimento di altre 893.
L’Umbria è sest’ultima, come numero in incidenti, ma in rapporto al parco auto circolante, è al nono posto. In relazione alla popolazione, invece, è ottava. In relazione al tasso di mortalità, l’Umbria è 12ma e questo sta a significare che mediamente gli incidenti nella nostra regione sono meno gravi che nel resto d’Italia.
Questo della (contenuta) mortalità è un dato in diminuzione: infatti, mentre nel 2007 si è riscontrata nella regione una diminuzione del numero degli incidenti, rispetto all’anno precedente, pari al solo 0,22%, la diminuzione dei morti è stata pari all’8%.
Ma la provincia di Perugia è in controtendenza rispetto all’andamento a livello regionale e fa registrare, in termini assoluti, un lieve aumento degli incidenti (+1,22%) e dei feriti (+0,87), mentre si rileva una diminuzione dei decessi da 76 a 70 (-7,8%).
Anche in Umbria le strade urbane si confermano i luoghi dove si riscontra la maggior parte di incidenti (pari a quasi il 50% del totale).
Il giorno della settimana in cui si concentra il maggior numero di incidenti è il venerdì (il 16% del totale) ed il picco orario è intorno alle 17.
Il 23% circa dei decessi avviene durante la notte e di questi, il 50% coinvolge la classe di età fra i 18 e i 29 anni.
Nel 2007, in Umbria, l’80% circa degli incidenti mortali è stato causato dal comportamento scorretto del conducente alla guida dei veicolo, e nell’ambito dei comportamenti errati, la guida distratta causa il 23% degli incidenti, seguita dall’eccesso di velocità e dal mancato rispetto dei segnali.
Lo stato psico-fisico alterato ha causato, in Umbria, nel 2007, 143 incidenti, pari al 4,41% del totale, due dei quali mortali.