Condividi su facebook
Condividi su twitter
La Flc Cgil critica le scelte sul riordino prese in provincia di Perugia: "mancano criteri omogenei e c'è troppa improvvisazione"

La Flc Cgil critica le scelte sul riordino scolastico prese in provincia di Perugia sostenendo che “mancano criteri omogenei e c’è troppa improvvisazione”.
Secondo il sindacato dalla riunione sono emerse “poche idee ma sufficientemente confuse” con riferimento ai nuovi tagli e più precisamente di 9 accorpamenti di scuole nel territorio provinciale.
“Il nostro giudizio negativo su questa operazione – spiega Giuliana Renelli, segretaria regionale Flc-Cgil – nasce prima di tutto dal fatto che il quadro complessivo che ne esce non risponde a criteri omogenei. Ad esempio, mentre tutti i comuni, Perugia compresa, sono orientati verso la creazione di istituti comprensivi, a Città di Castello si va ad un accorpamento orizzontale tra due scuole medie, di fatto del tutto anacronistico. Accorpamento – prosegue Renelli – che, al contrario di quanto sostenuto dalla Provincia, comporterà una notevole perdita di organici, che si sommerà a quella derivante dalla riduzione del tempo scuola voluta da Tremonti”.

Altro punto critico, secondo la Cgil, è rappresentato dall’accorpamento dei due istituti tecnici nel comune di Perugia che porterà alla creazione di un maxi istituto da 1.074 alunni, ben oltre i parametri di legge.
“Un’operazione che sembra motivata – osserva ancora la segretaria della Flc – esclusivamente dal pensionamento di uno dei due presidi, ma che comporterà pesantissime perdite di organico sia tra i docenti che tra il personale Ata”.
Altro che “operazione prudente”, quindi, afferma la Cgil, che osserva tra l’altro come, non appena usciranno i regolamenti Gelmini per l’istruzione tecnica e professionale, sarà necessario andare ad una nuova riorganizzazione sull’intero territorio provinciale.
“Il buon senso avrebbe consigliato un’attesa di pochi mesi”, commenta ancora Renelli.

Anche a Ponte San Giovanni nascerà un istituto comprensivo con ben 1.315 alunni, che – commenta il sindacato – seppure orientato nella giusta direzione della verticalizzazione, richiederà, il più presto possibile, un intervento di sanatoria e ridimensionamento.
Dunque, “troppa improvvisazione, troppi localismi e una totale mancanza di sintesi di livello superiore, in una situazione già grave per i provvedimenti nazionali”: questo secondo il sindacato il quadro emerso dalla conferenza provinciale.
La Flc-Cgil si augura a questo punto un intervento regionale che renda più coerente e, soprattutto, molto più prudente, il piano definitivo.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter