Condividi su facebook
Condividi su twitter

31 dicembre 2008

Per Todi mancato approvvigionamento di risorse per le opere pubbliche

Voglio anch’io approfittare di queste pagine per fare un’osservazione in risposta all’intervento del sig. Bigaroni.
In questi due anni, non si è fatto nessun lavoro per apportare risorse finanziarie aggiuntive da destinare o al versante servizi che sono finanziati sulla spesa corrente dell’ente o nel versante dell’investimento delle opere pubbliche. I cantieri che ci sono, derivano dalla programmazione finanziaria precedente e dalle risorse finanziarie della precedente amministrazione.
Chiusa questa fase dei cantieri (e per questo invito il sig. Bigaroni a guardare i milioni di euro spesi in opere pubbliche in nove anni di Giunta Marini) non ci sono all’orizzonte risorse aggiuntive a disposizione dell’ente che possano contribuire a rimpinguare il bilancio nel settore degli investimenti delle opere pubbliche.
Non penso che la politica migliore sia quella delle vendite del patrimonio immobiliare, perchè questi possono determinare un immediato beneficio di cassa per i parametri del patto di stabilità, ma allo stesso tempo non risolvono le questioni di medio e lungo periodo per quanto riguarda l’approvvigionamento di risorse finanziarie necessarie per fare opere pubbliche.
Marco Battistini – Circolo PD Todi Centro

30 dicembre 2008
I "dettagli" della Giunta Ruggiano nella lettera della Perni a Babbo Natale

Volevo congratularmi, tramite le vostre pagine, con la signora Romina Perni, consigliere comunale del PD. Ci vuole del fegato a mettere nero su bianco l’elenco di ciò che 50 anni di Giunta rossa non ha realizzato nella città di Todi e la signora Perni, tutta compresa nel voler bollare come "interventi di poco conto" quanto realizzato dall’attuale Giunta comunale, si è imprudentemente avventurata in questo poco edificante, ed incompleto, elenco.
Mia cara signora Perni, il motore di un’auto, perchè funzioni, necessita anche della più piccola, insignificante rondella. Estendendo l’esempio a quanto da Lei citato nella Sua letterina, un impianto sportivo privo di spogliatoi è del tutto inutilizzabile (a meno che non si voglia dare spettacolo denudandosi e facendo la doccia in piazza), quindi bene ha fatto la Giunta a "curare questo dettaglio", dimostrando che con pochi, mirati e poco onerosi interventi, si possono assicuare dei servizi al cittadino. Altrimenti, in futuro, dopo mesi di inutilizzo, sarebbe stato necessario rifare TUTTI gli impianti, con oneri decisamente maggiori.
Le suggerisco, quindi, signora Perni, di tenere aggiornato l’elenco dei "dettagli" che questa Giunta sicuramente curerà. Quando e se sarete di nuovo al governo della città, almeno saprete da che parte cominciare, evitandoci un altro mezzo secolo di inerzia.
Luigi Bigaroni

29 dicembre 2008
Tariffa rifiuti: autoriduzione dell’importo se il servizio non è efficiente

Egregio Signor Sindaco di Perugia, alla luce della normativa vigente, ai sensi dell’articolo 205 del dlgs 152/2006 cosi come modificato dal dlgs 4/2008, oobliga gli ambiti territoriali ottimali a raggiungere entro il 31 dicembre 2008 ALMENO il 45% di Raccolta Differenziata, sanzionando con un aggravio del 20% nei costi di smaltimento il mancato raggiungimento di detta quota percentuale, le esprimiamo tutta la nostra precoccupazione di cittadini utenti, visto che dagli ultimi dati risulta una percentuale di raccolta differenziata (RD) ben al di sotto del suddetto obiettivo.
Pertanto, dato che tale inadeguata prestazione di RD, oltre a rappresentare un dato che pone in cattiva luce il nostro Comune rispetto a quelle centinaia di Comuni italiani, che fanno registrare RD superiori al 50%, aggraverà il carico fiscale della TIA richiesta a noi cittadini-utenti, SIAMO A CHIEDERLE UN’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA RIFIUTI CHE RIESCA, IN BREVE TEMPO, A SODDISFARE LE RICHIESTE DI LEGGE, NEL CASO SI VERIFICHI L’INADEMPIENZA DI LEGGE, cagionando gli aggravi tariffari di cui sopra, CI VEDREMMO COSTRETTI AD AUTOTUTELARCI CHIEDENDO RIMBORSO PARI AL 35% della quota variabile della TIA.
Ciò non tanto per una sorta di disimpegno verso la pubblica amministrazione, QUANTO PER LA MANCATA SENSIBILITA’ ED EFFICIENZA della stessa di fronte ad un problema per la risoluzione del quale, da tempo, la cittadinanza chiede maggiore attenzione e disponibilità al confronto.
Michele Pietrelli – Referente "Amici di Beppe Grillo" di Perugia

28 dicembre 2008
Sulla vicenda della scuola agraria la politica di Todi è "nuda"

A seguito del mio intervento sull’assurdo accorpamento Itas-Itcg, vorrei sapere da TamTam se può aggiornare i suoi lettori sullo stato della vicenda; io dal canto mio, mi sono posto nel frattempo i seguenti quesiti ed alcune conseguenti risposte:
a) un comunicato del 22 dicembre sul vostro giornale, a firma di tutta l’opposizione consiliare, preannunciava la richiesta in giornata di un punto da inserire …"all’o.d.g. della prossima seduta del Consiglio Comunale di Todi del piano di dimensionamento scolastico per una "valutazione e discussione delle ricadute sugli assetti scolastici territoriali"", con la richiesta della presenza e la pubblica audizione dell’assessore competente della Provincia di Perugia, Massimo Buconi;
dalla bacheca comunale ho visto che il 24 dicembre è stato convocato per il 29 dicembre il Consiglio Comunale e di tale punto non ce ne è ombra. Come mai? Perché non è stato più presentata la richiesta o perché la medesima è stata ignorata dal Presidente del Consiglio? Rammento che entro il 31 dicembre il Consiglio Regionale deve ratificare il piano e che quindi una sua discussione in data precedente sarebbe stata alquanto opportuna o meglio assolutamente necessaria.
b) la maggioranza consiliare ed i sindacati, CGIL in primis, cosa pensano sull’argomento, dato che ad una mia disponibilità alla sottoscrizione comune di un documento di sostegno a quello presentato dalle scuole Itas e Itcg, hanno tutti nicchiato non ravvisandone l’opportunità, e da allora non hanno più esternato il loro pensiero? Addirittura il Collegio dei Periti Agrari di Perugia, sostenuto anche da quello nazionale, sarebbe stato disponibile ad un appoggio a tale documento, ma a questo punto probabilmente lo farà singolarmente;
c) saranno sufficienti i documenti che stanno elaborando in via individuale ex Presidi ed ex Professori dell’Itas? io sinceramente non credo;
d) l’Associazione ex allievi che ne pensa, dato che non se ne è sentito un fiato?
Mi sento veramente scoraggiato, e probabilmente non tornerò più sull’argomento, visto che tutti sono in tacita attesa della decisione del 31 dicembre 2008 da parte del Consiglio Regionale per poter dire "oramai è tardi e non si può fare più nulla". Io da parte mia sono molto dispiaciuto ma sono con la coscienza a posto per aver cercato di mobilitare la politica, la società civile, gli ex allievi, e quant’altro potevo, ma mi sembra che il mio tentativo non abbia sortito alcun effetto positivo, se non quello di far pronunciare tutti in posizioni esclusivamente di facciata. Io posso solo confermare che la mia forza politica, tramite il proprio Consigliere Regionale, si opporrà a tale accorpamento, ma certo non potrà vincere la guerra da solo contro tutti; sarebbe impossibile per chiunque.
Probabilmente a tutti va bene così: alla sinistra perché è sempre lei ed i suoi uomini a guidare l’Amministrazione provinciale che ha preso tale decisione; al centrodestra non so perché, ma prima o poi lo si verrà a sapere.
Gianluca Alvi – Segretario di Todi "La Destra"

28 dicembre 2008
Ancora sul display luminoso a Massa: "No a una dittatura della maggioranza"

Si apprende con molto piacere, attraverso la nota diffusa dall’Amministrazione Comunale, che il display luminoso installato a ridosso delle mura del centro storico, in occasione della manifestazione "Presepi d’Italia", verrà rimosso e che qualora si scelga un sito permanente verrà individuato un luogo più idoneo, corredato delle dovute prescrizioni urbanistiche.
L’obiettivo che si voleva raggiungere è stato raggiunto, visto che a volte nell’Amministrazione Pubblica "niente diventa più stabile del provvisorio!".
E’ vero che questo risultato è strumentale! E’ strumentale alla democrazia, perchè un amministratore pubblico non considera le opinioni diverse una fastidiosa ingerenza ma un fattivo e legittimo contributo alla azione amministrativa.
Mi permetto di suggerire all’amico Antoniucci di leggere il saggio di Tocqueville, dove si dice che nell’amministrare la "res publica" non bisogna mai incappare nella tentazione, sempre latente, di instaurare una "DITTATURA DELLA MAGGIORANZA".
In democrazia ciò non verrà mai permesso a nessuno!
Mellito Alcini

28 dicembre 2008
La “concordia” di Monte Castello di Vibio servirebbe anche altrove…

Leggendo il periodico d’informazione di Monte Castello di Vibio, Spazio Comune , notizie Dicembre 2008, sono rimasto meravigliato dal resoconto dell’attività amministrativa svolta dal 2004 ad oggi, a partire dai lavori pubblici fino ai vari servizi sociali, turistici, culturali ecc., un’opera veramente notevole per un piccolo comune con ridotte risorse finanziarie, al quale va riconosciuto il grande merito di operosità ed efficienza, sia al Sindaco che a tutta l’Amministrazione che si sono impegnati per riuscire ad ottenere simili risultati.
Un particolare sorprendente e degno di nota, è il tono del messaggio di fine anno, da parte di un Consigliere di minoranza, che a nome di tutta l’opposizione, riepiloga le vicende amministrative ed esprime un giudizio nei confronti della maggioranza, con espressioni di cordialità e condivisione.
Leggere queste affermazioni: “ Obiettivamente si può dare un giudizio positivo…..una quantità di provvedimenti più che apprezzabili…è stata in grado di ottenere il massimo di contributi… ed ancora: ..abbiamo voluto premiare la politica del fare e ci siamo comportati di conseguenza….la minoranza ha preso coscienza che per il bene e l’interesse di tutti i cittadini, si dovessero approvare tutte le delibere di giunta. È semplicemente singolare.
Pur ribadendo il concetto di opposizione manifestato in alcune situazioni, continua la nota, la minoranza non ha assunto volutamente un atteggiamento aggressivo e contraddittorio, proprio per creare quello spirito di fattiva collaborazione, che armonicamente potesse favorire ed esprimere il miglior esito amministrativo a vantaggio del territorio.
Chiedo scusa alla Giunta di Monte Castello di Vibio, se mi permetto di esprimere un giudizio, ma da quanto ho appreso dal periodico, il lavoro che è stato fatto è considerevole e l’essere riusciti a realizzare tutto ciò, sorretti anche da uno spirito di cordialità insieme all’opposizione, è stato secondo il mio parere, un comportamento grandioso ed esemplare, come altrettanto encomiabile è il contegno della minoranza che ha accantonato contrasti e contrapposizioni ideologiche per una azione comune e pragmatica, mirata unicamente ai risultati (ottima lezione di etica politica).
Sarebbe oltremodo auspicabile trasportare questo clima di collaborazione ad altre realtà, sia localmente che a livello centrale, sono certo che si potrebbero realizzare molte più cose, in maniera più snella ma soprattutto trasmettere ai cittadini oltre ai vantaggi pratici, anche un po’ di distensione, di fiducia, speranza e serenità, senza dover leggere continuamente quelle insulse accuse, che non hanno niente di costruttivo; ne abbiamo veramente bisogno.
Elio Andreucci

27 dicembre 2008
A proposito di quei ragazzi "poco raccomandabili"…

La Destra di Todi ritiene opportuno intervenire sull’argomento proposto dai giovani di Casapound per solidarizzare con loro in quello che lamentano come un boicottaggio alle loro iscrizioni; se è vero che qualcuno li definisce come “poco raccomandabili” commette una vera infamia. Difatti bisogna ricordare come si è sviluppata la loro evoluzione:
a) la maggior parte degli iscritti alla libera associazione Casapound, per quanto riguarda Todi, provengono da Fiamma Tricolore e sono usciti da questo partito quando il Segretario nazionale On. Luca Romagnoli ha cambiato completamente la linea del partito optando, dopo la sconfitta elettorale del 13 e 14 aprile, per l’accettazione di un futuro seggio sicuro alle prossime Europee accodandosi alla nascente PDL;
b) la loro fuoriuscita dal partito è stata praticamente concomitante con la fuoriuscita dell’ex dirigente nazionale e consigliere comunale Mario Epifani e di poco successiva a quella dell’ex assessore Bruno Bertini che, con avanzate qualità chiaroveggenti, aveva da prima capito il cambiamento di rotta di Fiamma Tricolore; dallo scioglimento di fatto di Fiamma tricolore a livello locale è derivata quindi questa separazione dei propri iscritti e rappresentanti verso diversi approdi;
c) nessuno può negare che la maggioranza degli ex iscritti è andata verso Casapound costituendo a Todi un importante e rilevante gruppo di giovani, che è lo stesso che ha appoggiato, seppure da dentro Fiamma Tricolore, alle passate elezioni amministrative, il nostro attuale Sindaco, e che, anche se non possiamo dire determinante, è sicuramente stato importantissimo per la sua elezione;
d) il Segretario locale è Andrea Nulli, che era il Segretario Regionale di Fiamma Tricolore prima di questo esodo e il Coordinatore Regionale è Cristiano Coccanari, anche lui proveniente da Fiamma tricolore e con un ricco passato politico noto a tutti e degno del massimo rispetto. Su entrambi, che sono praticamente i rappresentanti e garanti a Todi di tale Associazione, sfido chiunque a dire qualcosa di negativo circa la loro “poco raccomandabilità”.
Per concludere, l’adesione ad un’associazione come quella di Casapound, che nel proprio pensiero e con le proprie azioni dà luogo ad eventi di classico timbro futurista e ad azioni di elevatissimo contenuto sociale (primo fra tutti la lotta per poter garantire una casa a tutti tramite il mezzo del c.d. Mutuo Sociale ed altre di grande contenuto dimostrativo, quale quella della consegna gratuita del pane ed altre ancora), non può essere assolutamente osteggiata in una maniera così vigliacca.
Io spero che la definizione grave di “poco raccomandabilità”, della quale si lamentano i suoi iscritti, provenga da sinistra perché ricadrebbe nella solita logica usata da sempre di demonizzazione dell’avversario e quindi non ci sarebbe nulla di nuovo; spero altresì che non provenga da destra perché significherebbe veramente che anche a destra si iniziano ad usare gli stessi strumenti della sinistra, scordandosi cosa significano i principi ideali, la lealtà, la gratitudine, l’onesta e la correttezza politica.
Meglio ancora sarebbe che tale demonizzazione provenisse invece da parte di qualche sbandato o da qualche personaggio squallido al di fuori dalla politica ufficiale, perché così solamente si giustificherebbe questo modo vigliacco di gettare fango su qualcuno che non lo merita.
Da parte nostra c’è quindi il massimo sostegno agli iscritti di Todi all’Associazione culturale-politica Casapound ed alcuni dei nostri iscritti, me compreso, hanno intenzione di presentare la richiesta di iscriversi anch’essi all’Associazione, cosa chiaramente non incompatibile con l’iscrizione ad un partito, anche se a questo punto, in caso di accettazione, diventeremmo per qualcuno anche noi “poco raccomandabili”.
Gianluca Alvi – La Destra Todi

24 dicembre 2008
La vittoria di Pirro dei nemici della scuola agraria di Todi

L’incredibile vicenda della dispersione al vento del patrimonio culturale della “Scuola Agraria” di Todi, cresciuta dal 1866 nella Cittadella di Montecristo, è emblematica dei guai provocati da una classe politica, amministrativa e produttiva autoreferenziale, che sguazza sui compromessi corporativi, ignora le radici e disprezza le aspettative civili di un popolo che aspira ad utilizzare al meglio le sue risorse personali e materiali, impiegandole con la saggezza dell’agricoltore, un padre di famiglia che sapeva leggere i segni dei tempi, guidava gli animali lungo i solchi irrigati dal suo sudore, non si piangeva continuamente addosso e sapeva vivere con quella dignità morale che traeva dalle sue radici spirituali e civili.
Attingendo alla fonte viva di questa universale e plurisecolare sapienza, la Scuola Agraria di Todi è cresciuta negli anni da scuola pratica a professionale e professionale e ad istituto d’istruzione superiore ma non ha mai trascurato quei legami con il corpo sociale che gli affidava i suoi figli e le sue figlie per farne cittadini consapevoli e professionisti preparati.
Questo processo di sviluppo non è stato certo costruito sulla sabbia dell’individualismo corporativo ma sulla roccia della sinergia solidale tra comunità territoriale, famiglie, soggetti istituzionali, insegnanti e studenti, persone che hanno condiviso gli impegni, i sacrifici e le responsabilità in una solidarietà, anche, dialettica ma sempre costruttiva e cordiale.
L’Istituto Tecnico Agrario “Augusto Ciuffelli”, in particolare per opera del Preside Giuseppe Orsini, ha navigato abilmente attraverso le secche della burocrazia e le sabbie dell’ignavia civile ma lo ha potuto fare solo mediante uno stretto e continuo legame con i progressi della ricerca scientifica, la trasformazione evolutiva del territorio e con quel mondo dell’agricoltura e della selvicoltura che vive a contatto con l’ambiente, lo ama e lo conosce.
La struttura scolastica creata per rispondere peculiarmente a queste esigenze era costituita da un plesso unico, una scuola aperta e dinamica, un convitto, in cui gli studenti erano ospitati e crescevano comunitariamente e solidalmente, ed un’azienda agraria che fungeva da laboratorio sperimentale multidisciplinare, una struttura complessa coordinata dal funzionario dirigente dell’Istituto e gestita dai docenti e dai tecnici della varie scienze agrarie, come un vero e proprio “campus” scolastico del tipo attuato con successo in altri paesi del mondo, come ad esempio la Francia e gli Stati Uniti.
Questo modello avanzatissimo d’istruzione media superiore, che è stato subdolamente minato, prima dalle ingerenze politico-sindacali e poi dalla cecità delle istituzioni amministrative e politiche, viene ora “affogato” nel calderone di scuole diversissime tra di loro che hanno la sola preoccupazione di continuare a fungere da “stipendifici”, fagocitando tutte le risorse e servendosi degli studenti come “pasdaran” utilizzati nelle contese tra “tribù” destinate a fare la fine dei deportati di Babilonia che si piangevano addosso lungo i fiumi, ricordando il tempo che fu.
Il mondo agroforestale dell’Umbria non può e non deve rassegnarsi a perdere uno dei suoi elementi primari di sviluppo ed è ora di ribellarsi alle continue prevaricazioni di una “casta” sempre più prepotente, perché sempre più ignorante e disonesta ma la nostra ribellione deve essere quella civile, di persone che hanno a cuore le sorti delle loro Istituzioni Civili, che non vogliono svendere per seguire i tanti demagoghi irresponsabili che umiliano l’Italia, sia nella sua dimensione nazionale che in quella europea.
Nel dicembre 1931, una minoranza faziosa fece saltare a Mosca la Cattedrale di Cristo Salvatore ma il Popolo Russo non ha rinunciato a questa sua chiesa e l’ha ricostruita allo stesso posto non appena ha riconquistato la sua libertà: così, le popolazioni Umbre che hanno amato la loro Cittadella Agraria non possono subire questa prevaricazione ma devono impedire che i sabotatori completino la loro opera, attivandosi con tutti i mezzi che uno Stato di Diritto offre loro: guai ai “pecoroni” che continuano a bagnarsi sotto la pioggia gridando “Governo ladro”!
Renato Domenico Orsini

24 dicembre 2008
Allagamenti e inondazioni non sono colpa delle piogge eccezionali

Spettabile redazione, sono un ingegnere idraulico da circa un anno residente a Collazzone e proveniente da Roma, mi chiamo Angelo Ruggeri e vi scrivo come ingegnere idraulico non già per criticare la maniera con la quale avete descritto la piena del Tevere e gli allagamenti, che meglio non si può, ma per correggere le parole che avete usato: pur essendo quelle di uso comune, non sono però scientificamente corrette.
Dal punto di vista dell’ingegnere sono eccezionali le pioggie che per intensità e per ampiezza del bacino interessato si verificano una volta ogni trenta – quaranta anni e non si può far riferimento alle piogge medie che cadono in un mese, perché le piogge hanno il carattere della variabilità sia spaziale che temporale.
Ciò ha importanza dal punto di vista della progettazione delle opere idrauliche, che non si devono progettare in riferimento alla piogge medie di un mese, ma alle massime che si possono avere in un giorno in un periodo di molti anni, come del resto ogni altra struttura che si deve progettare per i carichi massimi prevedibili e non per quelli medi.
E’ evidente allora che quando in una zona si verificano allagamenti tutti gli anni – non credo sia il caso dell’Umbria, ma certamente di alcuni quartieri di Roma – non si può dare la colpa alle piogge eccezionali, cioè a Dio che ha mandato la pioggia, ma all’imprevidenza degli uomini che non hanno saputo apprestare difese.
Personalmente non credo che le recenti inondazioni siano dovute alle piogge eccezionali, ma piuttosto al fatto che il territorio a causa dell’urbanizzazione e forse altri fenomeni, si va impermeabilizzando e quindi invia nei fiumi rapidamente e con violenza la gran parte dell’acqua che cade dal cielo. Fenomeno grave e che merita studio. Cordiali saluti.
Ing. Angelo Ruggeri, Collazzone

24 dicembre 2008
CasaPound Todi: quelli "poco raccomandabili"

Ci risiamo. Lo spauracchio del Fascista violento sembra essere ancora l’arma preferita di chi ci vuole buttare fango addosso. Sembra quasi di essere ritornati ai tempi della campagna elettorale, quanto "qualcuno" spendeva gli ultimi minuti del proprio comizio elettorale mettendo in allerta le persone più anziane da fantomatici ragazzi con la bandiera nera e l’aspetto cattivo che militavano nei partiti avversari. Cambiano i modi, ma evidentemente non la voglia di farci passare per quello che non siamo. Siamo ancora "poco raccomandabili", stando alle parole di chi lo vuole far credere; e lo siamo ancor di più ora che militiamo in Casapound Italia.
Bene, vorremmo fare chiarezza non tanto per discolparci da colpe che non abbiamo, ma per evitare che la gente sia presa in giro da persone che, pare, provano gusto a metterci in cattiva luce. L’associazione Casapaund Italia di Todi non è composta da ragazzi sconosciuti venuti a Todi con il solo scopo di portare il terrore, ma è composta da tutti quei ragazzi che fino a qualche mese fa militavano nella Fiamma Tricolore; ragazzi che non riconoscendosi più in un partito che stava ormai prendendo strade diverse da quelle che fino a quel momento aveva percorso, hanno deciso di seguire la corrente Futurista di Gianluca Iannone che di Casapound è il leader.
Siamo sempre noi, non siamo cambiati, ma se davvero non avessimo la capacità di renderci conto di tutte le azioni crudeli e spietate che in questi anni siamo riusciti a compiere nella nostra città, è questo il momento giusto per chiedere scusa.
Chiediamo scusa per essere dei ragazzi che, al contrario di molti altri, credono ancora in un ideale, ragazzi che credono sia meglio agire che aspettare qualcuno che lo faccia, ragazzi con antichi valori, ragazzi che sono contro la droga, contro la prepotenza delle persone sui più deboli, ragazzi impegnati nel sociale, che studiano, che lavorano, fidanzati, sposati, insomma ragazzi normalissimi che fanno una vita normale.
Chiediamo scusa per aver avuto idee al servizio del cittadino, come per esempio "Cittadini Protagonisti", con la quale si raccoglievano le richieste, le lamentele ed i suggerimenti della gente nelle frazioni per poi presentarle in Comune, quando ancora nessuno se ne interessava.
Chiediamo scusa per aver fortemente voluto il "Mutuo Sociale" a Todi, e chiediamo scusa ancor di più perchè, a causa della sua efficacia disarmante, è stato approvato in consiglio comunale e potrete anche correre il rischio di constatare quanto sia valido.
Chiediamo scusa, e questo forse avremmo dovuto metterlo come prima voce, per aver contribuito in modo rilevante nella vittoria del centrodestra a Todi. Non si era mai verificata una così massiccia presenza di ragazzi in una battaglia politica a Todi, perciò le scuse sono d’obbligo di fronte all’atmosfera di terrore che, con le nostre bandiere nere ed i nostri manganelli, abbiamo instaurato in Città.
Chiediamo scusa, infine, se ci siamo permessi di portare Casapound a Todi; scusa se per mezzo di questa associazione vogliamo smetterla di fare politica "orale", per dedicarci ad azioni reali e concrete, tutte indirizzate nel sociale, come per esempio la distribuzione di pasta e pane gratis che in questi giorni sta avvenendo in molti mercati Umbri.
Speriamo che vogliate accettare le nostre scuse, e soprattutto speriamo che vogliate accettarci per quello che siamo; perchè di azioni così terrificanti ne faremo ancora molte. In fondo, andrà bene anche per voi. Avrete sempre qualcosa di cui sparlare.
Cristiano Coccanari – CasaPound


23 dicembre 2008
Un ex preside in difesa del suo Istituto Agrario

In relazione alla proposta di “fusione” tra Itas e Itcg di Todi non si capisce per quale motivo l’Istituto Agrario di Todi sia sempre soggetto a continui accorpamenti nonostante la sua peculiare struttura . In un passato recente ha dovuto accorpare la sezione distaccata dell’IPSIA di Perugia, il danno fu modesto considerando la piccola unità scolastica, ma aumenteranno ugualmente le difficoltà gestionali dell’Istituto agrario costituito da ben tre componenti: azienda agraria, convitto e scuola. Tutte tre componenti gestite necessariamente dal Preside perché finalizzate alla produzione di un diplomato che si chiama “Perito Agrario”.
Ma ora? Si tratta di accorpare un grosso Istituto Commerciale con la Sez. Geometri, un complesso scolastico mastodontico con proprie finalità.
Ritorniamo all’agrario per evidenziare che cosa è veramente. L’Istituto ha ben 150 anni, ha diplomato oltre 2000 studenti, tutti ben inseriti in ogni angolo dello scibile umano. E il Convitto con i suoi 90 studenti (alcuni esclusi per mancanza di spazio) non ha forse una grossa finalità sociale? E le strutture didattiche come l’Azienda Agraria, i reparti e i laboratori potranno ancora essere gestiti con razionalità? O forse è meglio chiudere tutto per fare solo cultura? In che modo il Dirigente scolastico potrà governare un solo Collegio docenti e far deliberare due diverse programmazioni annuali che non siano un semplice atto istituzionale?
I servizi che l’Istituto offre alla comunità tuderte, provinciale e regionale con l’uso dei locali e la disponibilità della mensa (aggiornamento dei medici, aggiornamento dei segretari, forum tecnici, ecc.) potranno continuare?
In pratica, secondo l’esperienza di chi scrive (ex-Preside dell’Istituto oggi Presidente dell’Associazione ex-allievi che conta otre 500 iscritti), che ha sempre operato per la crescita dell’Istituto, si vedrà vanificata un’esperienza importantissima..
E le belle parole dell’ex-Ministro dell’Agricoltura Alemanno, invitato per il 140esimo dell’Istituto, che resosi conto della unicità dell’Istituto in Italia, promise di interessarsi per la salvaguardia del medesimo?.
Concludo annunciando la fine dell’Istituto,il quale diverrà una grossa istituzione caratterizzata da un costoso organico, non produttivo per la perdita delle rispettive peculiarità delle due scuole, che non produrranno tecnici ma modesti liceali.
Giancarlo Pasqualini – presidente associazione ex allievi Itas Todi

22 dicembre 2008
Noi crediamo a Babbo Natale e sappiamo che ci vuole bene e ci perdona

Caro Babbo Natale, visto che dalla mia città ti arrivano tante letterine mi permetto di scrivertene una anche io. E’ il secondo Natale che a Todi governa la coalizione di centro destra della quale anche io faccio parte e, dal momento che una signorina tanto carina ed educata ti ha fatto delle richieste particolari che sicuramente meriteranno la tua attenzione, sono sicuro che scenderai dal cielo con le tue renne e verrai a constatare le nefandezze e gli orrori che ti vengono descritti. Solo di una cosa ti prego….. nella tua infinita bontà: spero che potrai perdonarci per tutto quello che abbiamo fatto.
Perdona chi si è permesso di schierarsi contro una nomenclatura giusta, pulita, scevra da critiche che ha governato Todi per quasi 50 anni in piena trasparenza per unirsi al progetto di una banda di scellerati; alle idee di un manipolo "capitanato" da un ceffo poco rassicurante che si è permesso di raccogliere il 60% dei consensi dei suoi cittadini.
Perdona questo 60% di pazzi furiosi che sono usciti dal giusto sentiero della rettitudine e di tutti quelli che lo hanno fatto e lo faranno in futuro.
Perdona i conflitti di interesse di questi disonesti destrorsi così come in passato hai sempre perdonato chi invece di imbucare le letterine a te rivolte, ha "imbucato" interi alberi genealogici nella pubblica amministrazione e nelle aziende di pubblica partecipazione.
Perdona chi ha venduto le caramelline della collettività a quattro baiocchi ed ha acquistato le caramelline degli amici spendendo tanti tanti soldini pubblici. Perdona chi si è permesso di vendere le caramelline al loro vero valore e di finanziare con i proventi che ne sono derivati alcune misere opere come le rotatorie dei Cappuccini, l’ampliamento della scuola di Ponterio, la manutenzione delle scuole frazionali, degli immobili comunali, degli impianti sportivi, le piccole e grandi opere nelle frazioni ecc. ecc.
Perdonaci per avere venduto e non avere valorizzato il patrimonio delle caramelline così come lo faceva chi ci ha preceduto.
Perdona se la strada dell’ospedale (così tanto importante per chi aveva preceduto gli attuali scellerati controrivoluzionari di destra da non essere neanche inserita nel loro piano triennale delle opere pubbliche) si farà proprio con il reperimento dei finanziamenti per le opere pubbliche che nessuno si è preoccupato di reperire; e perdona soprattutto se si sono trovati i finanziamenti regionali per la sistemazione della strada di Torregentile e quella di Chioano.
Perdona se la scuola di Musica è diretta da un noto e famigerato gerarca nazista che si è permesso di inserire l’insegnamento di almeno altri 5 strumenti (di chiara matrice fascista) in aggiunta al preesistente schema didattico; e perdonalo se gli iscritti alla scuola rispetto allo scorso anno sono aumentati. La sopravvivenza è anche questo…
Perdonaci infine per avere ridato acqua alle fontane, luce ai lampioni, spogliatoi alle strutture sportive, giochi a norma per i bambini nei parchi giochi dei bambini… ma sai da poveri inetti e stupidi conservatori siamo rimasti dell’idea e ci sembrava giusto che, come una volta, le cose andavano fatte così.
Un’ultima informazione caro Babbo. In un Consiglio comunale di qualche tempo fa uno degli "ILLUMINATI" del centro sinistra ci ha criticato per avere permesso alla gente della città di appendere per il periodo natalizio la tua immagine alle mura, alle finestre e alle grondaie ecc. ecc.; se quindi vorrai venire fallo di nascosto e parcheggia pure a Porta Romana… Se dovrai pagare qualche soldino non ti scandalizzare ed anzi sappi che la gestione a pagamento era prevista da chi oggi la critica (basti vedere le due semilune in muratura realizzate per consentire l’installazione dei parcometri e la canalizzazione del traffico a pedaggio) e soprattutto sappi che i soldini non andranno a rimpinguare le casse del Comune ma a garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria delle onerose infrastrutture di servizio (ascensore, bagni ecc.) che sarebbero state solo parzialmente auto sostenibili per un parcheggio di 500-600 posti auto.
Vieni presto… ti aspetto sotto i portici Comunali ormai liberi dalle fastidiose e ronzanti zanzare che da anni lo infestavano.
Buon Natale a tutti.
Antonio Serafini – Assessore ai Lavori Pubblici

22 dicembre 2008
Per rilanciare Todi non resta che sperare in Babbo Natale

Caro Babbo Natale, è il secondo anno che trascorro il periodo di festività natalizie a Todi dopo che i cittadini hanno affidato con il loro voto il governo di questa città alla coalizione di centro-destra, capitanata dal Sindaco Ruggiano. L’anno scorso non ho ritenuto necessario mettere in mezzo una figura importante come la tua, ma credo che quest’anno sia venuto il momento di chiedere il tuo aiuto. I doni che ti chiedo sono un po’ particolari e non so se riuscirai ad accontentarmi ma… voglio provarci lo stesso. Perciò ti chiedo:
– un pizzico di ragionevole autocensura per chi continua a parlare di scelte trasformistiche fatte per onestà politica, nascondendo nei fatti solo ragioni di comodo e di interesse. Se puoi, aggiungi anche un po’ di carbone, visto che a me hanno sempre insegnato che le bugie non si dicono altrimenti niente regali;
– un po’ di memoria a lungo termine per chi ha gridato fino a pochi mesi fa allo scandalo per i presunti intrighi, clientelismi, truffe -e chi più ne ha più ne metta- delle amministrazioni del passato, mentre ora tace anche di fronte a evidenti conflitti d’interessi e a non ben definite leggerezze di carattere politico, tecnico e amministrativo;
– tanta fortuna perché le azioni compiute fino a questo momento non abbiano le conseguenze che più volte l’opposizione di centro-sinistra ha preventivato come quantomeno pericolose: realizzazione dell’ospedale comprensoriale ma senza la strada per accedervi; scarso o nullo reperimento di fondi per opere pubbliche, grandi o piccole che siano ma concrete; possibile rischio per la sopravvivenza della Scuola comunale di musica; creazione di un lapidario che rappresenterà, per i costi di realizzazione e di mantenimento, più un’inutile spesa che altro (non aggiungo altro per non farti perdere tempo in questi giorni per te così impegnativi);
– di convincere l’Amministrazione Ruggiano a far conoscere ai cittadini di Todi quale sia il progetto a lungo termine che intende seguire per il tanto sventolato rilancio di questa città: anche dalle tue parti far uscire l’acqua da una fontana, rimettere due tegole sul tetto di un palazzo comunale, attivare un dispositivo di allarme in una sala per esposizioni e far funzionare un paio di spogliatoi significa imprimere una “svolta storica”?
Se non dovessi ritrovare la strada per portare i tuoi doni, basta avvistare dall’alto l’albero più alto d’Europa -lo so che è impossibile sapere che sia il più alto, ma ci hanno detto così- scendere in direzione della meravigliosa aiuola -purtroppo non in fiore- che sorge senza imbarazzo in una delle piazze più belle dell’Umbria e parcheggiare sotto i portici comunali. Li riconoscerai dalla luce blu stile zanzariera elettrica che sotto le feste li illumina. Potresti parcheggiare anche direttamente nella parte di piazza libera, come fanno ormai tutti, ma non so se le renne e tutto il resto potrebbero creare qualche impiccio. Ti sconsiglio il parcheggio sotto Porta Romana: sarà tutto a pagamento per rimpinguare le casse del Comune.
Spero che terrai in conto le mie richieste!
Grazie e buon Natale!
Romina Perni – consigliere comunale Pd Todi

22 dicembre 2008
I bla-bla-bla circa lo "staff" del sindaco di Marsciano…

“Visto che non risultano presenti e disponibili, all’interno dell’Ente, professionalità ritenute idonee a ricoprire lincarico e rilevata pertanto la necessità di servirsi di un professionista esterno…” Bla… bla… bla…
Questo “recita” il testo ufficiale (ovviamente escludendo il “Bla-bla-bla”) dell’avviso pubblico per l’individuazione di un professionista per lo staff del sindaco, pubblicato recentemente dal Comune di Marsciano.
In genere si dice pochi ma buoni, ma in questo caso, forse, non è così.
Tra i pochi dipendenti del Comune non ce n’è uno (così pare…) in grado di ricoprire questo ruolo, che per sua stessa definizione appare peraltro sufficientemente vago e poco decifrabile: l’incarico prevede il possesso di una conoscenza approfondita del territorio regionale e delle problematiche inerenti l’aspetto tecnico ad esso collegate. È pertanto richiesta una particolare esperienza maturata nel settore pubblico con particolare riferimento alle problematiche edilizie ed ambientali nonché, in modo specifico, nei lavori pubblici e nella cantieristica.
Qui ci starebbe bene un altro “bla-bla-bla”.
Il tanto sbandierato sottodimensionamento dell’organico dei dipendenti comunali, giustificato, tra l’altro, da esigenze di bilancio, se ne va a farsi friggere (nell’avviso non è specificato ma credo che il “designato” non lavorerà gratis).
Sarà il sindaco in persona a designare il suo “prode” collaboratore… proprio come si fa con gli assessori.
E il metro di giudizio sarà il curriculum. Alla faccia dei concorsi pubblici!
Per carità, nulla da eccepire sul fatto che ci saranno persone qualificatissime e in grado di ricoprire questo ruolo. Ma scegliere solo sulla base del curriculum senza dare la possibilità a qualcuno di mettersi alla prova è come dire che "PER LAVORARE E DIVENTARE ESPERTO DEVI GIÀ ESSERE ESPERTO PRIMA", cioè devi avere già un curriculum di tutto rispetto.
Ma come si fa ad avere un curriculum di tutto rispetto se ad essere scelti sono sempre quelli che il curriculum già ce l’hanno?.
E’ come dire che per diventare ricco devi avere già i soldi!
Lettera Firmata


21 dicembre 2008
Via il dispay luminoso dalle mura di Massa Martana

In riferimento alla installazione ("Uno sfregio sulle mura di Massa Martana"), da parte della Amministrazione comunale, di un display luminoso sulle mura del centro storico, prima come cittadino, poi come uno dei membri fondatori del Popolo della Libertà locale, mi permetto di esprimere alcune considerazioni a riguardo.
Premesso che sono d’accordo nell’utilizzare tutti gli strumenti che la tecnologia moderna ci offre per far conoscere e quindi promuovere e progredire il nostro territorio, non sono d’accordo quando la stessa tecnologia diventa aggressiva invasione della storicità urbanistica.
Pertanto mi permetto di invitare gli attuali amministratori a tenere l’installazione del display soltanto per il periodo della manifestazione "Presepi d’Italia", organizzata dalla Pro Loco, e di considerare, qualora si prosegua nell’intendimento di installare una struttura permanente, di scegliere un sito che, dopo una attenta valutazione e analisi, sia scelto in considerazione dei pareri urbanistici afferenti i centri storici forniti dalle istituzioni preposte, affinchè sia sempre perseguito l’obiettivo di sposare l’evoluzione del progresso con il rispetto della propria tradizione, storica, culturale e urbanistica.
Mellito Alcini

20 dicembre 2008
A Marsciano gruppi organizzati dietro all’operazione "Vota il tuo sindaco"

Nella fortunata operazione commercial-editoriale, denominata vota il tuo sindaco, lanciata dal "Corriere dell’Umbria", si possono individuare i gruppi organizzati, sempre più forti a tutti i livelli, ed a maggior ragione, nei momenti di crisi.
Per gruppi organizzati intendo coloro che hanno voce, ovvero, coloro che sono strutturati intorno a degli interessi corporativi e non; penso soprattutto al mondo sindacale e quello industriale.
Ma per chi votano questi gruppi? Non ci sono dubbi, che in questa legislatura, un po’ come i voti del cielo contesi dai cattolici di ambedue gli schieramenti, essi erano custoditi gelosamente da colui che guida attualmente l’amministrazione comunale.
Un amministratore capace di assecondare tutto, ma soprattutto con una spiccata capacità di capire dove erano e sono i “reali” interessi della comunità, tale da farlo paragonare per un verso a quei migliaia di sindaci repubblicani che amministrano cittadine americane, permettendo all’America di essere appetibile e credibile finanziariamente, attraverso le emissioni di obbligazioni comprate soprattutto dai fondi sovrani di mezzo mondo, con ricadute di benessere diretto ed indiretto nei paesi in via di sviluppo.
Ritorniamo in Italia… altri sistemi economici- finanziari.
Nel nostro piccolo, a Marsciano, il sindaco ha potuto risollevare le sorti soggettive ed oggettive economiche di tanti, producendo risorse dal “nulla”; ovvero finanziarsi “battendo” obbligazioni bancarie fino al limite consentito dalla legge . Obbligazioni disciplinate giuridicamente dalle istituzioni finanziarie, istituzioni non elette da nessuno e, quindi, estranee nelle economie moderne e sviluppate dalla politica.
Ma il punto non è il rapporto tra l’economia finanziaria, quella reale e il potere politico.
Come dicevo prima, nelle crisi i gruppi organizzati hanno molta voce, quelli non organizzati tacciono; tacciono per conformismo, per apatia, oppure allettati da promesse che difficilmente, a maggior ragione in questo momento, potranno essere soddisfatte.
Cerchiamo di dare voce a questi ultimi, sempre, ovviamente, nei superiori interesse che la città manifesta, sia dei gruppi organizzati e non.
Ma il futuro amministratore non potrà essere visto come quello precedente: un semi Dio e corposi interessi, che si combinano tra cinismo e credulità nel chiedere al Faraone l’apertura dei granai. Questi sono ormai vuoti.
Cristiano Costantini – Forza Italia Marsciano


20 dicembre 2008
La ranocchia che non sapeva di essere cotta…

A proposito di crisi economica e delle valutazioni lette su queste pagine, un lettore ci propone questo brano di Olivier Clerc, scrittore e filosofo.
"Immaginate una pentola piena d’acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia. Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l’acqua si riscalda molto lentamente.
L’acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare.
La temperatura dell’acqua continua a salire. Ora l’acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po’ affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa.
Ora l’acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.
La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.
Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell’acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.
Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta".

20 dicembre 2008
Le scuole sono degradate e insicure, ma a San Venanzo non si può dire

Nel mese di luglio 2008 al termine delle lezioni, un insegnante della scuola d’Infanzia del comune di San Venanzo denuncia lo stato di insicurezza degli edifici scolastici.
Fa un elenco degli interventi più urgenti che, a suo avviso, andavano eseguiti a breve e a norma della vigente Legge 626: uscite di sicurezza, servizi sanitari fatiscenti, recinzione dell’area pertinente le scuole, scale di emergenza, adeguamento della fontana, un tetto per riparare i bambini dalle piogge, ecc.
Purtroppo ascoltare e leggere sui media quello che è accaduto a Rivoli di Torino ci addolora, a Orvieto si è sfiorata la tragedia; a scuola si va per apprendere non per morire, la scuola è un luogo di lavoro e va scrupolosamente monitorata.
Il Sindaco del comune di San Venanzo, alla richiesta dell’insegnante nonché Consigliere di opposizione e rappresentante R.S.L. ha risposto che le notizie erano allarmistiche e prive di fondamento sullo stato di sicurezza dei plessi, giustificandosi con la fuorviante idea che è iniziata la campagna elettorale delle prossime Amministrative.
Visti gli accaduti, non è una risposta seria e responsabile quella data dal primo cittadino sapendo che anch’essa esercita come professione l’insegnamento.
Si sta parlando di sicurezza per i ragazzi dell’Istituto Comprensivo, come cittadino avrei preferito una collaborazione tra le parti.
E per finire… In questi giorni particolarmente piovosi, si riscontra una inesorabile, inevitabile e particolare infiltrazione di acqua dal solaio che all’interno delle aule si manifesta con macchie di umidità, muffe e distacchi d’intonaco…
Luciana Gonnellini

19 dicembre 2008
Anche le Acli dell’Umbria preoccupate per lo stato di crisi economica

Il Consiglio Regionale delle Acli dell’Umbria esprime una forte preoccupazione per la condizione economica e sociale che il Paese sta attraversando.
Gli effetti della grave crisi che stiamo vivendo si stanno evidenziando in una crescente disuguaglianza sociale alla quale occorre dare una risposta seria.
Il Consiglio Regionale delle Acli dell’Umbria, pertanto, sollecita le forze politiche, le Istituzioni e i Governi ai vari livelli a occuparsi dei veri bisognosi, di quelli che non hanno nemmeno la cassa integrazione, di chi fa la fame e elemosina alla Caritas un piatto di minestra.
Per chi governa, ma anche per l’opposizione, deve costituire un dovere, nella situazione data, occuparsi di tutta quella vasta area di persone, famiglie intere, giovani e anziani che vivono ai confini della miseria e vivono alla soglia della sopravvivenza.
Il Consiglio Regionale delle Acli dell’Umbria ritiene che le misure messe in campo dal Governo per contrastare i gravi fenomeni in atto, siano largamente insufficienti in quantità e qualità. E’ necessario realizzare una redistribuzione dei redditi all’interno della società.
Occorre,in sostanza, una maggiore consapevolezza della gravità dei fatti sociali che tanti,troppi, stanno vivendo e indossare sul serio i panni di chi garantisce la giustizia sociale per tutti i cittadini.
Consiglio regionale Acli Umbria

19 dicembre 2008
Accorpamento Itas e Itcg: un’altra beffa per Todi

Leggo con molta amarezza l’articolo riguardante l’accorpamento dell’ITAS all’ITCG perché mi sembra un’altra beffa nei confronti di Todi. Io mi sono diplomato al Liceo Classico e quindi non parlo da ex alunno, ma intervengo in qualità di Cittadino e di figlio di un ex-professore, per molti anni Vice-Preside dell’ITAS, che da bambino ha vissuto molte giornate con suo Padre presso l’Azienda Agraria, presso l’Officina meccanica, presso il Campo Sportivo, nel Convitto e negli altri ambienti interni ed esterni dell’ITAS (mio Padre era molto legato all’Istituto Agrario e conseguentemente vi lavorava ed era presente in esso molte ore in più di quelle che gli erano dovute ed in quelle ore si permetteva si portarsi dietro suo figlio).
A parte questo ricordo, per me estremamente bello, voglio entrare nell’argomento di oggi: da quanto leggo il Consiglio Provinciale ha deliberato questo accorpamento ed ha al contrario concesso moltissime deroghe in molti altri Istituti di altre Cittadine Umbre (a parte casi eccessivi ed eclatanti quali Istituti con 14 iscritti e simili).
Questo accorpamento è estremamente sbagliato per la diversità che ha contraddistinto da sempre questi due Istituti, entrambi con più di 400 iscritti; l’ITCG è un Istituto presente a Todi da circa trent’anni ed è quindi l’ultimo Istituto Superiore sorto nella nostra Città mentre l’ITAS è presente a Todi dal 1864, se non erro, ed è il più antico Istituto Tecnico Agrario esistente in Italia con delle caratteristiche e delle peculiarità che ne impediscono, a mio parere, l’accorpamento con qualsiasi altro Istituto.
Con tutto il rispetto per l’ITCG, la scomparsa di fatto dell’ITAS è un ulteriore impoverimento per la nostra città, che ha già ha perso altre Istituzioni cittadine storiche (basti pensare alla Banca Popolare di Todi ed altre che ce ne saranno e numerose).
Quello che mi spaventa è sempre il silenzio delle Istituzioni e dei Cittadini in merito a tali depauperamenti; io spero che l’Amministrazione Comunale si dia da fare con energia per evitare tale accorpamento innaturale, anche se penso che i giochi siano oramai fatti e che se doveva muoversi avrebbe dovuto già averlo fatto, gettando in campo tutte le proprie forze ed energie per evitare che questo accada (negli incontri propedeutici alla decisione della Provincia so che l’Amministrazione di Marsciano si è presentata con molta aggressività e molte argomentazioni che le hanno permesso di mantenere i propri Istituti indenni da provvedimenti negativi).
Logicamente i drammi sono altri e non voglio esasperare tale problematica, ma sinceramente ne sono molto dispiaciuto perché sono state concesse deroghe ad Istituti che ne avevano molto meno diritto dei nostri ITAS e ITCG e sicuramente una maggiore presenza ed insistenza nelle sedi opportune avrebbe scongiurato tale accorpamento.
Io do la mia disponibilità personale e politica per fare sì che si mantenga la separazione tra i due Istituti, ma il silenzio della Città sinceramente mi sconforta; spero che gli ex-allievi dell’ITAS, l’Amministrazione Comunale, la Cittadinanza e le altre forze politiche si diano da fare per rovesciare tale provvedimento e conservare intatta la tipicità dei due Istituti, ma certo non mi sembra di sentire tanto rumore in tal senso da parte di nessuno.
Gianluca Alvi

18 dicembre 2008
Il signor X non può dare lezioni a Umberto Magni

Non voglio prendere le parti di Umberto Magni che sa benissimo difendersi da solo; vorrei piuttosto rispondere a quel signore di cui non ci è dato conoscere il nome che ci ha illuminato con la sua brillante analisi.
In primo luogo vorrei specificare che molti esponenti dell’UDC a seguito della scelta di Casini di uscire dall’allora "Casa delle libertà" sono confluiti prima in Forza Italia e poi nel conseguente PDL; mi spieghi dove vede vede il "cambio di giacca"!
Vorrei inoltre sottolineare come non possano esserci frustazioni in un ragazzo di 20 anni che si mette in gioco e combatte per i propri ideali non guadagnandoci niente se non l’orgoglio che nasce dalla consapevolezza di contribuire a costruire qualcosa di importante.
Sa, caro signor X, io ho quasi 30 anni e ogni giorno mi trovo a rimpiangere l’età di Umberto in cui tutto sembra possibile, in cui ci si sente invincibili, in cui non si sa nemmeno cosa significhino compromessi, giochi di potere, mistificazioni della realtà! E’ l’età degli ideali veri che si perseguono solo perchè si è convinti che siano quelli giusti e non perchè si pensa al proprio tornaconto.
Concordo con Lei, caro signor X, da un po’ di tempo le reazioni agli interventi di Umberto scarseggiano… sarà per lo scarso spessore degli stessi o perchè sono talmente inattacabili che si preferisce non rispondere?
Sa, caro signor X, Umberto Magni con la sua faccia pulita, i suoi forti ideali, la sua freschezza e la sua caparbietà rappresenta il nuovo di un centro-destra che sta crescendo; Lei con le sue stupide polemiche, le infami accuse e lo scarso senso della realtà rappresenta il vecchio di una sinistra di cui facciamo volentieri a meno!
Elena Baglioni

18 dicembre 2008
Anche Pinotti dice basta alle "ripicche" della politica tuderte

Apprezzo e condivido quanto ha scritto Elena Baglioni ("Todi non ne può più di ripicche bambinesche" – lettera del 17 dicembre), e come me credo numerosissimi cittadini.
E’ il primo intervento su questo web-site, ma non sarà l’ultimo. Tantissimi auguri a tutti.
Antonio Pinotti

18 dicembre 2008
Crisi economica, ottimisti e pessimisti

Rispondo al signor Zoccoli: legga bene tutto l’articolo, si soffermi su quanto ho scritto per i poveri e i lavoratori, categoria alla quale appartengo con orgoglio. Con il mio ottimismo mi riferisco a quella categoria di persone che, pur stando economicamente bene, si lamentano. La mia parte, nel mio piccolo, l’ho sempre fatta. E Lei?
Poi, vede, la visione della vita, con i suoi momenti belli e purtroppo anche brutti, dipende da come una persona è stata educata. Io all’ottimismo, perchè nella mia vita di cose brutte ne ho subite, non gliene auguro nemmeno una (terremoto ’80, rapinato nella mia gioielleria, incidente d’auto). Come vede sig Zoccoli, sono e continuerò ad essere otttimista, forse lei si sarebbe suicidato?
Poi aspettiamo il numero catastrofico dei licenziamenti che ci saranno, per ora non ne vedo. Al mio paese, gli anziani, quelli sì che erano ottimisti, dicevano: " TIEMPU PASS’ E DIU PRUVVERI", cioè, facendo passare il tempo passa, la Provvidenza metterà le cose a posto. Auguro un sereno Natale a Lei e alla Redazione.
Antonio Germino

18 dicembre 2008
Asce di guerra intorno alla crisi economica

Verrebbe da chiedersi “se al governo ci fosse stato il buon W.Veltroni che sapore avvrebbe la ventilata crisi”? Avrebbe assunto lo stesso carattere politico che tutti tentate ad ogni costo di affibbiarle o sarebbe stata solo una congiuntura di nefasti eventi borsistici e finanziari mondiali che, di rimbalzo, hanno colpito e continueranno a colpire anche noi? O sarebbe stata colpa del Governo Berlusconi di qualche anno fa?
Francamente ciò che ci riserva il 2009 solo in parte possiamo prevederlo, ma se continuate, cari compagni, ad attribuirne la colpa sempre allo stesso spauracchio che da anni utilizzate per evitare analisi obiettive della realtà economica e, perchè no, politica, certo non si andrà molto lontano.
Parlate tanto bene di casa vostra, e vi accanite tanto contro quella della libertà, ma sapete che i vostri rappresentanti gestiscono, è proprio il caso di parlare di gestione, il 70% delle pubbliche amministrazioni (e forse è anche sottostimato il dato)? Questo non vi fa riflettere? Non vi preoccupa nemmeno un po’?
A me sì, e molto: già perchè gran parte delle nostre tasse vengono mal amministrate e sperperate dai “vostri” amministratori che da decenni hanno agganciato con i loro artigli la maggior parte delle poltrone e farebbero di tutto pur di non lasciarle, fuorchè il bene comune. Disoccupati futuri compresi.
Sarebbe segno di maturità politica sotterrare per qualche tempo l’ascia delle divergenze politiche e fare fronte comune contro la crisi, se realmente siete preoccupati.
Luca Cardaio

18 dicembre 2008
Controreplica di Magni… e finisce qui!

Al signore (o dovrei dire al/alla sinistro/a giovane…) che ce l’ha tanto con me e non si capacita per quale motivo nessuna risponda ai miei interventi (cosa poi non tanto vera, e Tam Tam lo può testimoniare), consiglio anzitutto di replicare parlando di cosa serie e non sparlando del sottoscritto (cosa che sinceramente non mi sfiora minimamente, nel bene o nel male purchè se ne parli!), magari cercando di discutere di politica e di non scendere sul piano personale
Chi mi conosce sa come sono, sa da sempre quale parte ho scelto e con quale passione e buona volontà la sostengo ed accetto molto volentieri "il poco autorevole" e il "molto saccente".
Con il sorriso sulle labbra e con una sonora risata alla faccia dell’anonimo (e villano) estensore di quelle righe nei miei confronti, spero qui di chiudere la polemica e dico a questo signore che io avrò pure le miei personali frustazioni (quali? posso venire da lei a fare un pò di psico-analisi?), di certo quando scrivo qualcosa ci metto la faccia e pure tanto di nome e cognome, a differenza sua che il coraggio per fare questa cosa non ce l’ha e non ce l’avrà mai!
Umberto Magni

18 dicembre 2008
Replica all’intervento di Umberto Magni

E’ ormai diverso tempo che consultando questo sito, noto che il Sig. Magni Umberto interviene frequentemente sui vari temi di politica locale, nazionale ed internazionale, senza scaturire il minimo trasalire di alcuno. Forse le argomentazioni da lui trattate non sono poi così interessanti, ma sono sicuramente poco autorevoli e molto saccenti.
Le fantasie del Sig. Umberto Magni, noto ai più per aver sputato sentenze, prima a nome dell’UDC, poi di Forza Italia, adesso del PDL, non meritano considerazione alcuna. Sono solo il frutto delle sue personali frustrazioni e come tali vanno prese.
Come Pizzichini ha cambiato giacca nell’ombra, senza spiegarne i motivi politici e come Pizzichini tenta di giustificarsi attaccando in modo gratuito gli altri, gli avversari politici. Se questo è il nuovo, poveri noi!
Lettera firmata


18 dicembre 2008
La crisi economica dell’ottimista Germinio e del comunista Draghi

Ho avuto modo di confrontare due articoli sulla attuale fase della crisi economica, uno a firma Antonio Germino, nello spazio delle lettere di TamTam, e uno a firma di Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia.
Uno, particolarmente funesto che fa il gioco dei comunisti, denota un certo pressapochismo e una marcata faziosità, naturalmente sto parlando di quello di Draghi. Invece ho molto apprezzato quello del sig. Germino, così pieno di verità, dove si denota con ottimismo una attenta analisi della situazione economica attuale e una profetica visione sul futuro degli italiani.
Al fine di migliorare l’umore di quanti credono, senza alcuna giustificazione, che da qui a poco saranno dei disoccupati, vorrei trovare un piccolo finanziamento per inviare (ovviamente previo consenso del sig. Germino), una copia del suo intervento ai lavoratori di alcune aziende in crisi nel nostro territorio, magari con il suo indirizzo e numero di telefono, così potranno contattarlo direttamente per avere “dritte” su come investire le tredicesime e i futuri lauti stipendi, e passare così un Natale come il "grandioso berlusca" comanda!. Di seguito due significativi estratti.
Carlo Zoccoli

La catastrofe della crisi? Non ci credete…
"… dovete riconoscere che il nostro Natale, con due stipendi e tredicesime accluse, sarà sempre sobrio e spendaccione come gli altri anni. I regali non ve li scambiate? La confezione natalizia resterà negli scaffali dei bar? I negozianti avranno bisogno della bombola d’ossigeno? Puah!! Non fatemi ridere, compagnucci che state già preparando l’elenco dei regali (…) NON CREDETEGLI. Gente agli angoli delle strade non ne vedremo. Auguro milioni di felicità e serenità a tutti voi". TamTam – 02/12/2008, Antonio Germino

Crisi in fase critica: ‘Mai così da 50 anni’
“La stima del Centro studi di Confindustria conferma che tra il secondo trimestre del 2008 e la seconda metà del 2009 si avrà una perdita di 600 mila posti di lavoro. La crisi porterà "inevitabilmente ad un incremento sostanzioso del tasso di disoccupazione che nel 2009 toccherà l’8,4%…”. La Stampa – 16/12/2008, Mario Draghi


17 dicembre 2008
Todi non ne può più di ripicche bambinesche

Sempre più spesso mi trovo a leggere gli interventi del PD e a non capire come si possa continuare, in un momento così difficile per tutti, ad assumere un atteggiamento di mera contrapposizione spicciola, di polemica a tutti i costi, di ripicche bambinesche.
Vorrei invitare gli amici del PD a fare un bagno di umiltà e a misurarsi con la gente comune che non arriva a fine mese, con i nostri concittadini che devono misurarsi ogni giorno con enormi problemi e che chiedono a maggioranza e opposizione delle risposte, delle soluzioni e non polemiche da bar dello sport.
Ormai la città intera ha capito che il vostro nemico giurato è Pizzichini, ha capito che per voi è un traditore, ha perfettamente chiaro il vostro pensiero scritto in mille forme diverse ma sempre con lo stesso contenuto… adesso basta non se ne può più!
La gente non sa che farsene del caso Pizzichini, la gente sorride quando vede opere completate, quando si creano le condizioni per una vita sociale serena, quando le persone deputate a governarci si adoperano fattivamente per raggiungere gli obiettivi comuni.
La città non ne può più delle continue polemiche perchè si è messa l’acqua nella fontana, perchè si è data in gestione la scuola di musica, per la verniciatura dei portoni del teatro, per il festival e per ogni cosa venga fatta dalla Giunta Ruggiano.
Questo non è il senso democratico di opposizione ma, piuttosto, una continua campagna elettorale piena di veleni, è un gioco al massacro di dubbio profitto, è una strada che non porta da nessuna parte.
Essere all’opposizione significa verificare ciò che viene fatto con spirito critico ma leale che consenta di dire No quando è necessario, ma che non pregiudichi la possibilità di dire SI davanti alle cose ben fatte.
Questo Natale che sta per arrivare sarà diverso dagli altri perchè per le strade si respira un’aria più austera dovuta ad una crisi economica a cui non eravamo economicamente e mentalmente preparati.
Il momento che stiamo vivendo, tuttavia, ci consente di tornare a guardare alla piccole cose che davamo ormai per scontate, ai veri valori, alle esigenze primarie di ogni giorno e forse farà tornare tutti con i piedi per terra obbligandoci a guardare in faccia la realtà e a fare i conti con quegli avversari che, gioco forza, dovranno diventare i nostri alleati in una battaglia che non è possibile vincere rimanendo barricati sulle proprie posizioni.
E’ questo l’augurio che voglio fare alla città: di potere avere, finalmente, un po’ di silenzio costruttivo dopo tanto gridare improduttivo, che possa avere al proprio governo una maggioranza e un’opposizione che collaborino per il bene comune.
So che è un sogno… ma se no si può sognare almeno a Natale! Buone feste a tutti.
Elena Baglioni

17 dicembre 2008
Il "debito" lasciato dai socialisti

Senza far polemica con nessuno, leggendo gli ultimi interventi, vorrei solo ricordare di non osannare troppo la storia socialista degli ultimi tempi in Italia e in particolare la figura di Bettino Craxi. Infatti, per chi non lo ricordasse, il debito pubblico italiano è iniziato a galoppare dopo l’ingresso del partito socialista al governo e le tangenti con questo partito al potere erano praticamente “istituzionalizzate”.
La politica moderna che vorrebbe redimere la classe politica socialista di quel periodo (proiettando nelle scuole anche qualche film) dovrebbe anche non omettere il giro vorticoso di portaborse, segretarie, faccendieri (colti in flagrante con le mani decisamente poco pulite) che hanno ruotato intorno a questi signori. Purtroppo però si sta cercando di occultare tutto ciò e questo, ahimé, è un chiaro segnale di complicità dell’attuale classe politica al potere.
Concludo dicendo che se Aldo Moro non fosse morto in quel modo, probabilmente ci saremmo risparmiati tanta, tanta corruzione.
Fabrizio Bosi


17 dicembre 2008
La Walterloo elettorale del Pd, il caso Pizzichini e la questione socialista

Nonostante sarebbe uno sforzo utile per il PD di Todi dedicarsi a costruire un opposizione seria e a riorganizzarsi dopo la Waterloo elettorale del 2007, gli esponenti democrats si dedicano ultimamente ad un piacevole hobby nuovo di zecca in cui sembrano impegnare tutte le loro energie: sparare a vista sul Presidente del Consiglio Comunale Floriano Pizzichini.
Cosa che di certo può impegnare il molto tempo libero che hanno a disposizione, ma che purtroppo si rivela per loro una pericolosa arma a doppio taglio. Cercherò qui di seguito di spiegarne brevemente il perchè.
La sinistra ha sempre avuto il vizio di non tollerare e perseguitare quelle persone che potevano mettere in luce i lati più oscuri di una parte politica che si è sempre ritenuta (smentita dai fatti) la migliore, scendendo soprattutto nel personale e distruggendo la loro privata.
Cosa è quella nei confronti di Pizzichini se non una campagna strumentale, dettata da motivi puramente personali, orchestrata da persone che con la propria testa ragionano molto poco e preferiscono essere etero-dirette dai lidi bruxellesi?
I vostri argomenti, cari amici del PD, poco c’entrano con la scelta del consigliere Pizzichini. L’unico che centra la questione, di argomento, non siete in grado di pronunciarlo perchè fa ancora paura. E’ la questione socialista.
E’ da quella sera all’Hotel Raphael, dalle monetine su Bettino Craxi, che le cose sono cambiate. Craxi è per noi un grande maestro di libertà, per voi è il fantasma che ancora si aggira sulle vostre teste. Pensavate che con Mani Pulite avreste potuto uccidere la gloriosa storia del socialismo liberali e riformista… invece no!
Quella storia vive ancora nel Popolo della Libertà, ma non potrebbe essere altrimenti perchè solo da noi potrebbe vivere. Non sarebbe giusto mettere insieme vittime e aguzzini. E non è un caso che proprio un pò di mesi a Todi, all’uscita da un Consiglio Comunale, ritiraste fuori indegnamente quelle monetine.
Ma come avete il coraggio di predicare su chi campa di politica! Voi che avete governato questa città come se fosse stata cosa vostra, che avete governato per i propri amici e parenti, ma molto poco per i cittadini…
Voi che fate vita di partito da quando quasi c’era Berlinguer, voi che fate i pendolari tra il partito, le cooperative rosse, quando capita il sindacato, e quando ci si arriva l’Europarlamento…
Voi che in dieci anni avete occupato l’occupabile senza lasciare nemmeno le briciole, voi che cercate di dissuadere anche i dipendenti comunali nel fare il loro lavoro (ma non avete capito che i dipendenti pubblici lavorano per noi cittadini e non per Ruggiano!), voi che avete considerato le istituzioni a vostra totale disposizione…
Con tutta sincerità, queste le vostre prediche possiamo permetterci anche di ignorarle. E onore a Floriano Pizzichini per la sua scelta di coerenza e coraggio, testimonianza ancora oggi dei più nobili valori della storia socialista.
Umberto Magni – Popolo della Libertà Todi

16 dicembre 2008
Blocco numerazioni telefoniche in conflitto di interessi

La decisione del TAR Lazio di bocciare il blocco delle numerazioni telefoniche a valore aggiunto deciso dall’AGCOM, in quanto di competenza del Ministero delle Comunicazioni, ripropone il tema del conflitto d’interessi: l’azienda che ne pubblicizza il maggior numero infatti è Mediaset, su Mediavideo, che ospita centinaia di ”servizi” a sovrapprezzo, gestiti principalmente da cartomanti, veggenti e venditori di numeri del lotto. Se dunque dovesse essere il ministro delle Comunicazioni dell’attuale Governo ad intervenire, inciderebbe sia sugli interessi economici degli operatori di telefonia che su quelli di chi li pubblicizza, in primo luogo un’azienda di famiglia del Presidente del Consiglio. E’ auspicabile quindi, a tutela dei cittadini più deboli, che il ministro delle Comunicazioni agisca senza farsi condizionare o che il Consiglio di Stato accolga il ricorso dell’AGCOM. Tra l’altro le numerazioni a valore aggiunto, come già denunciato da Telefono Antiplagio, stanno trovando inaspettati spazi pubblicitari anche nel sito di aste online ebay.it.
TELEFONO ANTIEBAY 33.33.66.5000 – Osservatorio italiano sulle compravendite e le transazioni online


15 dicembre 2008
La Regione Umbria attivi i controlli sul caro-energia

A margine delle considerazioni recentemente esposte in merito alla ventilata costruzione di una centrale a biomasse nel Comune di Montegabbione, per la quale ho espresso parere contrario, sollecitando altresì la formulazione di un nuovo piano energetico regionale, voglio avanzare alcune precisazione in merito allo stesso utili per dare vita ad una riflessione approfondita sul tema.
A mio giudizio uno studio sulla localizzazione dei siti di produzione energetica foriera, tra le altre cose, di nuovi posti di lavoro, rimane uno degli obiettivi primari della formulazione di questo strumento di pianificazione regionale anche se bisogna tenere ben presente che il fulcro della politica energetica nazionale – che ha inevitabilmente ripercussioni su quella regionale – resta al di fuori dei confini dell’Umbria.
Bisogna infatti precisare che la gestione dell’energia non fa parte delle competenze regionali che, in questo caso, hanno una connotazione secondaria rispetto all’autoregolamentazione del mercato. Infatti la realtà italiana rappresenta un caso a sé stante nella gestione del mercato energetico, poiché ci troviamo nella condizione in cui il costo del bene è decisamente superiore alla media europea.
Tutto ciò presuppone alcune considerazioni: questo fattore è attribuibile esclusivamente al mancato investimento nell’energia nucleare o alla carenza di materie prime? La risposta è positiva, ma solo in parte: la prova sta nella situazione di altri Paesi che si trovano in condizioni analoghe. Negli ultimi anni abbiamo incrementato gli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili, eolico e fotovoltaico in primo luogo, eppure la situazione non è cambiata, non solo a causa della relativa incidenza della quantità di energia prodotta da queste fonti nell’economia del fabbisogno nazionale, ma soprattutto per il fatto che non se ne sfruttano a pieno le potenzialità.
Dico questo perché, pur non essendo un tecnico, mi sorgono diversi dubbi quando vedo impianti eolici, anche di notevole estensione, attivi solo in determinate ore, fra le quali alcune di quelle comprese nelle fasce orarie più economiche. La stessa dinamica si riscontra negli impianti a carbone, i quali lavorano a minor regime soprattutto negli orari in cui l’energia viene pagata ad un prezzo maggiore. Va precisato che l’energia a carbone, così come quella derivata dalle fonti alternative, costa meno di quella prodotta dagli idrocarburi.
Questa realtà si inquadra in una situazione di connivenza di interessi lobbistici che fa parte di quella forma distorta di corporativismo di cui La Destra ha sempre denunciato l’esistenza. Le vittime di questo sistema sono ovviamente i cittadini, che pagano tariffe elevate per un bene che si potrebbe avere a disposizione a prezzi decisamente inferiori qualora si attui un intervento legislativo volto ad introdurre un maggiore controllo sul mercato energetico, attualmente dominato da pochi attori, che esercitano un potere oligarchico.
Chiediamo quindi al Ministro per lo Sviluppo Economico di attivarsi in tal senso, poiché la crisi che sta investendo l’Europa obbliga un Governo responsabile a porre in essere adeguate politiche contro il caro energetico, approfittando del contemporaneo calo del prezzo del petrolio, onde evitare che ci si nasconda sempre dietro a questa dinamica, che non viene meno neanche quando questo prodotto torna ad essere a buon mercato. Sarebbe inoltre opportuno che anche la Regione si attivi per intercedere presso il Ministero a questo scopo, tornando a ridare centralità al cittadino, sempre sacrificato agli interessi di parte.
Aldo Tracchegiani – consigliere regionale "La Destra"

14 dicembre 2008
Pd: "tutte le facce toste del centrodestra tuderte"

La rassegna delle facce toste del centrodestra tuderte continua spedita. Dopo il Sindaco che esibisce come cose fatte dalla sua amministrazione opere quasi tutte ereditate e finanziate dalla precedente amministrazione Marini e dopo i penosi interventi del Vice sindaco che, colto in palese conflitto di interessi ed invitato a dimettersi, taccia il Pd di ignoranza, è ora la volta del nuovo acquisto del centrodestra Floriano Pizzichini, presidente del Consiglio comunale di Todi.
Rilasciando a destra e a manca interviste, dichiarazioni e comunicati in cui parla del suo cambio di casacca, l’ex consigliere dello SDI, col fare furbastro di un politicante navigato, prova a gettare fumo negli occhi dei lettori e dei cittadini.
Confessa, così, che i rapporti tra lui ed il Pd si sono mantenuti buoni fino al momento della scelta del candidato sindaco alle elezioni dello scorso anno; una candidatura, a suo dire, imposta dal Pd.
Peccato che il Pd di quei tempi non esistesse ancora!
E peccato anche che, appena nato il Pd, Pizzichini abbia fatto più di un passo per valutare la propria adesione al nuovo partito, parlandone con più d’una persona.
Scopriamo, poi, sempre dalle sue parole, che fin da prima di questi colloqui, lo stesso aveva già chiaro di non essere accettato a sinistra. Strano…
Eppure in campagna elettorale era dato tra i giovani emergenti a sinistra e la sera del comizio con Walter Veltroni tutti lo ricordano “matador” della serata con quel suo: “a sinistra, a sinistra, a sinistra” urlato ai quattro venti.
Pizzichini si lancia poi nell’analisi della politica nazionale, sostenendo di aver scelto di stare a destra anche per il modo in cui il Partito Socialista sarebbe stato trattato da Veltroni nelle scelte di alleanze per le politiche della scorsa primavera. Ma qualcosa, a guardar bene il calendario, non torna…
Pizzichini è stato eletto Presidente del Consiglio comunale con i voti del centrodestra a luglio del 2007, ha sostenuto il centrodestra con i propri voti di astensione o a favore fin dal settembre 2007 e dice di averlo fatto anche in virtù di un atteggiamento di Veltroni maturato nei primi mesi del 2008.
Siamo, allora, di fronte ad un chiaroveggente che, prevedendo il futuro, ha letto le scelte di Veltroni prima ancora che le facesse o si tratta dell’ennesimo furbetto che tenta di giustificarsi a posteriori per scelte compiute con tutt’altri fini?
Sicuramente, dice lui, ci troviamo di fronte ad un ragazzo disinteressato: nelle dichiarazioni rilasciate, infatti, Pizzichini sostiene di aver operato con disinteresse e sacrificio. Ne sia prova il fatto che da Presidente del Consiglio comunale percepisce meno che da collaboratore della Provincia di Perugia, posto al quale avrebbe rinunciato per coerenza. Già… Peccato che quello da collaboratore immaginiamo fosse un lavoro, cosa che non è la carica di Presidente del Consiglio comunale!
E così, per sua stessa ammissione, Pizzichini conferma di dipendere dalla politica e le sue scelte, proprio per questo, non possono essere considerate e non sono disinteressate.
Se vuole dimostrare il contrario, si dimetta da Presidente e rimanga in Consiglio come semplice consigliere: una cosa che chiediamo da mesi!
Se poi vogliamo proprio entrare nel merito della questione, ci sia consentito osservare che Pizzichini oggi percepisce circa mille euro al mese, ma, diversamente da quando era collaboratore in Provincia, non lavora (la carica di Presidente del Consiglio non è un lavoro!), non ha a chi rispondere di un lavoro, non deve osservare orari, non deve più sostenere, immaginiamo, le spese per recarsi sul posto di lavoro… Una serie di vantaggi di non poco conto che, siamo certi, Pizzichini, nel suo disinteresse, non abbia valutato, ma che, forse, più che compensano i pochi euro al mese ai quali dice di aver rinunciato.
Provi, comunque, a spiegare i suoi sacrifici ai cittadini che si alzano tutte le mattine e vanno a lavorare!
Da ultimo il Presidente del Consiglio sostiene di aver voluto interpretare con la sua adesione al centrodestra il pensiero degli elettori tuderti, anche quelli, evidentemente, che non lo hanno votato!
Già! Sempre meglio provare ad interpretare i cittadini, che dimettersi o far tornare i cittadini a votare, rinunciando alla carica e, soprattutto, all’indennità di mille euro al mese!
Accogliendo l’invito di Pizzichini, comunque, faremo autocritica.
E, nel farla, non mancheremo di porci una domanda: come potevamo pensare di andare avanti e far politica con giovani così?
Partito Democratico Todi

Riceviamo e pubblichiamo le scuse del signor Rossi, ore 21, 14 dicembre

Gentilissima redazione de Il Tam Tam, evidentemente per un errore tecnico, durante l’invio della posta elettronica alla Vostra redazione, non è arrivata per intero la mia lettera.
Pertantanto, mi scuso pubblicamente con la Vostra redazione chiedendo di non considerare quanto da me sostenuto ponendo le dovute scuse. Cordiali saluti.
Rossi Stefano

Nota di redazione, ore 20, 14 dicembre

Siamo venuti a conoscenza che il signor Stefano Rossi ha lamentato il taglio del suo intervento (pubblicato sotto), inviando una nota al blog di un politico del centrodestra, nel quale evidentemente riconosce una maggiore obiettività e imparzialità.
In realtà alla nostra redazione ha inviato solo la parte del testo da noi integralmente pubblicata: la sua mail conservata nella nostra casella ne è la prova inconfutabile.
Non sappiamo se il tutto sia dovuto ad una "maldestria" del signor Rossi con la posta elettronica (già in un’altra occasione manifestata, con la redazione che dovette ricorrere ad un altro autorevole politico ex socialista per farci rimandare un suo intervento che era arrivato danneggiato…), oppure lo abbia fatto apposta per ledere poi l’immagine e l’onorabilità di TamTam.
In questo secondo caso gli è andata male, visto che conserviamo tutte le mail, e di ciò gliene chiederemo eventualmente conto nelle sedi opportune.


13 dicembre 2008
Una Sinistra da Anno Zero

"Anno Zero”, la trasmissione di Michele Santoro, in onda sulla rete RAI, mi lascia spesso sconcertato.
Circa due settimane fa, al centro della discussione erano una serie di critiche sull’attuale governo: utilità della social card, soluzioni discutibili per risolvere il problema dei lavoratori a contratto determinato, soluzioni (da criticare come al solito) contro la crisi nazionale e globale, stanziamenti milionari (e questo la Sinistra non lo ha mai digerito) per completare o rilanciare il Piano delle grandi opere pubbliche.
Si mette in discussione la oggettiva capacità del Governo Berlusconi (un dolore soffocante per i compagni ex PCI – PDS- DS- Pd) a fare effettivamente qualcosa per risolvere i numerosissimi problemi del nostro paese, piuttosto che come ha insegnato una certa sinistra a scendere nelle piazze o fare sciopero contro il Governo, anche quando è un Governo amico. Tutto ciò è francamente insopportabile.
Del Governo Prodi ai cittadini italiani è rimasto l’impegno e il sostegno ai centri sociali (a garanzia della sana e robusta crescita dei no global), l’idea di istituire i centri sanitari per chi si droga (vi ricordate la proposta della Turco di aprire dei centri dove i tossici si possono “fare” sotto controllo medico?), l’attenzione a non disturbare attraverso leggi chiare e precise i clandestini che ogni giorno invadono le…
Stefano Rossi – ex membro del direttivo SDI Todi

pezzo mancante dalla mail inviata in redazione (e conservata agli "atti" in orginale), lamentando poi una presunta quanto inesistente censura da parte di TamTam, inesistente come desumibile anche dai contenuti "oscurati" che riproponiamo di seguito…

… le nostre coste, e l’ampio dibattito sulle coppie di fatto, problema che certo non farà dormire la maggioranza degli italiani!.
Sono volontariamente provocatorio ed eccessivo nell’elencazione delle questioni sopra esposte, pur rivendicando sensibilità verso temi importanti e delicati quali quelli dell’immigrazione o dell’omosessualità o delle tossicodipendenze.
Ma la moderna sinistra italiana ha dimostrato in questi anni di non aver compreso il mutamento della società, e come le battaglie sui diritti civili non possano sublimare un impegno reale e concreto sull’economia del Paese, sull’as senza di lavoro, sulla carenza di infrastrutture e sulla necessità di riforme strutturali dell’apparato pubblico che questo Governo sta portando avanti. Si critichi la sostanza degli interventi, ma la verità è che il centro-destra è in grado di affrontare riforme che il quadro eterogeneo del centro-sinistra non riuscirebbe nemmeno a discutere.
Io, nel mio piccolo, e sulla falsa riga di quello che è un atteggiamento generalizzato della sinistra, già anni fa, da iscritto e membro del direttivo dello SDI di Todi, posi, al mio ex Partito, la questione di dare sostanza all’azione di governo locale, attraverso interventi per la sicurezza locale contro la criminalità, per la manutenzione delle strade dissestate, per la riqualificazione ed estensione della zona industriale di Pian di Porto, per la proposizione di servizi che incentivassero il turismo locale. Proposi quindi, con molta modestia, una politica non di “massi mi sistemi”, ma di piccole e significative azioni a favore dei cittadini. Evidentemente, l’attenzione alla concretezza fu ritenuta troppo di destra, con gli esiti elettorali, però, successivamente, che tutti conosciamo.
Credo sinceramente che nel centro-sinistra non ci sia spazio per una politica autenticamente riformista e liberale come quella che da sempre chi è socialista rivendica, essendo il Pd legato a logiche e dinamiche che lo vedono governare solo quando si allea con le forze più radicali e massimaliste del Paese, pertanto ho deciso di non rinnovare la tessera del Partito Socialista, non sentendomi più rappresentato da una forza che, continuando a seguire la chimera dell’eterno ritorno, si nasconde sotto le insigne della sinistra dimenticando i suoi caratteri peculiari di forza riformista e modernizzatrice.

11 dicembre 2008
Rifondazione di Todi in campo a sostegno dello sciopero della CGIL

Rifondazione Comunista di Todi sostiene lo sciopero generale del 12 dicembre indetto dalla CGIL e dai Sindacati di base e parteciperà alle manifestazioni previste nei diversi territori. Il 12 dicembre sarà una giornata in cui il protagonismo di chi rappresenta l’opposizione sociale in questo paese potrà gridare contro un governo che, di fronte alla crisi, continua a sperperare milioni di euro per “grandi opere” inutili e dannose, finanziare spese militari senza senso, dare i soldi a chi ha speculato fino a ieri con i soldi dei risparmiatori invece di aiutare chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese.
La CGIL conferma che a pagare il prezzo più alto della crisi saranno i lavoratori ed in particolare i lavoratori precari. Nel 2009 l’assenza di tutele e di ammortizzatori sociali determinerà il mancato rinnovo dei contratti per oltre 13.960 lavoratori precari, numeri impressionanti per una regione come la nostra che già da tempo presenta un gap negativo rispetto ad altre realtà italiane per qualità del lavoro, in considerazione dell’alto numero di incidenti, e per livelli di salari e stipendi. A questo il governo Berlusconi risponde con un attacco al lavoro che ha al suo centro la controriforma del sistema contrattuale.
Dopo la cancellazione della “scala mobile”, l’accordo del ’93 e la relativa moderazione salariale, in quindici anni i salari italiani sono divenuti i penultimi in Europa. Ora si vuole ulteriormente peggiorare quell’accordo con un ipotesi di riforma che aumenta a tre anni la durata del contratto, lega gli aumenti salariali ad un indice di inflazione dal quale vengono esclusi gli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime importate, assume come base di calcolo solo i minimi tabellari. A fronte di questo si vuole trasformare il sindacato in “complice” dei poteri forti e in gestore di servizi sociali non più garantiti dallo Stato ma privatizzati.
Anche per questo riteniamo importante la scelta della Cgil e dei Sindacati di base di indire lo sciopero generale. Una scelta coraggiosa ma necessaria a fronte delle scelte scellerate del governo Berlusconi che vogliono, ancora una volta, far pagare il costo della crisi alle lavoratrici ed ai lavoratori italiani ed umbri.
Andrea Caprini – segretario Rifondazione comunista

10 dicembre 2008
Il vicesindaco di Todi non convince il Pd nè come amministratore nè come avvocato

La risposta scomposta ed arrogante del Vicesindaco Primieri rafforza ancora di più la posizione politica del Partito democratico in merito agli atti amministrativi in questione. Intanto partiamo dalla fine.
Di cosa parla Moreno Primieri quando accusa di "clientelismo" la precedente Amministrazione? Faccia l’elenco degli atti, citi nome e cognome degli amministratori "corrotti" e dei "cittadini clientes": ci dica chi sono, perché così facciamo chiarezza anche al nostro interno. Troppo comodo "sparare" fumo (per non dire altro), tirare il sasso e nascondere la mano: se il pubblico amministratore, Vicesindaco con delega all’Urbanistica, Moreno Primieri è a conoscenza di fatti in cui si possano intravedere ipotesi di reato, ha l’obbligo di legge di denunciarli immediatamente alle autorità preposte; se l’Avvocato e cittadino Moreno Primieri, esponente politico del Pdl, non é in grado per il presente di confutare quanto da noi accertato, e per il passato di esibire atti o fare nomi, allora taccia, perché altrimenti in altre sedi (civili e penali) ci finirà proprio lui.
E veniamo ai fatti amministrativi da noi contestati al Vicesindaco Primieri.
Può un Vicesindaco con delega all’Urbanistica presiedere la Commissione Edilizia che esamina una pratica urbanistica riguardante una strada vicinale, e al tempo stesso sostenere nella sua attività libero professionale di legale un’azione contro un altro cittadino controinteressato a quella pratica? Può il Vicesindaco partecipare alla Giunta e assumere (insieme agli altri Assessori) una “determinazione di Giunta” sullo stesso argomento e contemporaneamente sostenere in qualità di avvocato la posizione di quel cittadino "interessato" contro un altro cittadino?
E’ legittima questa posizione del Vicesindaco? E’ corretta in termini del criterio di imparzialità che per legge disciplina la pubblica amministrazione? Quando Primieri presiedeva la Commissione edilizia e partecipava alla Giunta, agiva in qualità di pubblico amministratore (e dunque come tale obbligato per legge ad essere "imparziale") o in qualità di avvocato di un suo cliente (e qui il termine ci appare davvero appropriato!)?
Il Vicesindaco non solo non ha ravvisato nessun motivo di "opportunità politica” e di “conflitto di interessi” (magari anche solo uscendo dalla Commissione e non partecipando alla seduta di Giunta), ma con la sua stizzita e "pepata" risposta prova addirittura ad argomentare di avere ragione.
E leggendo bene scopriamo pure che sulle "strade vicinali" sbaglia sia come amministratore comunale, sia come Avvocato: davvero preoccupante! Per i cittadini… ma forse anche per altri!
Gruppo consiliare Partito Democratico

9 dicembre 2008
Ancora sulla "transizione" amministrativa a Massa Martana

Ho letto su TamTam del 6 dicembre 2008 la notizia della voce di una improbabile nomina di un Commissario Prefettizio per gestire l’amministrazione comunale di Massa Martana ma, come ho già scritto il 23 ottobre 2008 è destituita di fondamento, ai sensi del combinato disposto degli articoli 50, 53 e 54 del Testo Unico delle leggi comunali e provinciali (D.Lgs. 267/2000) che, contestualmente alla decadenza della Giunta e del Consiglio per la morte del Sindaco attribuiscono le sue funzioni al Vicesindaco fino alle elezioni dei nuovi amministratori.
Anche se la giurisprudenza nel merito non è concorde questa situazione è allo stato consolidata e l’esercizio delle funzioni comunali durante il periodo transitorio è finalizzata alla continuità amministrativa del Comune ed all’esercizio delle funzioni di Ufficiale del Governo, mancando quella designazione popolare ad una persona tragicamente scomparsa che ne legittimava le potestà.
Il problema dei modi e dei limiti dell’attività amministrativa fino alle prossime elezioni comunali è infatti squisitamente politico e, come tale, deve essere impostato e discusso.
Il costituendo Popolo della Libertà di Massa Martana n’è responsabilmente consapevole ed intende proporre un sereno e costruttivo di battito civile, ognuno con le proprie idee e tutti per il superiore interesse dei cittadini di Massa Martana e per l’autorevolezza della Pubblica Amministrazione, sia a livello del nostro Comune che a quello dell’Unione degli otto Comuni delle Terre dell’Olio e del Sagrantino (Valle Umbra Sud), che costituisce la struttura amministrativa di secondo grado di un futuro ormai prossimo.
Non alimentiamo inutili polemiche ma lavoriamo solidalmente per costruire un futuro migliore alla Gente Martana ed in particolare alle speranze delle giovani generazioni, in uno Stato di diritto e non di anarchia.
Renato Domenico Orsini

8 dicembre 2008
"Ieri e oggi" sulla scuola comunale di musica di Todi

Circa dieci anni fa ebbi l’onore di effettuare una supplenza presso la Scuola Comunale di musica di Todi. Preferisco non fare nomi quindi non dirò chi ho, al tempo, sostituito. Riferisco semplicemente la situazione che ho trovato quando ho cominciato ad insegnare, per tre mesi, e quindi a far parte del corpo docenti della scuola.
I ragazzi iscritti al corso era tre. Mi informarono sui loro studi sino a quel momento effettuati (frequentavano già da tre anni il corso) e mi mostrono soltanto, a parte un semplice libro di metodo, le marcette che solitamente esegue una banda di paese. Mi dissero inoltre che il loro strumento era noioso perchè finalizzato allo studio di tale repertorio. Nessuno gli aveva mai detto che potevano suonare jazz, musica classica, musica contemporanea! Nessuno gli aveva illustrato le possibilità timbriche del loro strumento! Nessuno gli aveva insegnato i fondamentali e trasmesso l’amore per la musica!
Mi dissero che i loro amici che suonavano la chitarra erano avvantaggiati in quanto il loro è uno strumento adatto per la musica leggera, il rock e altre stramberie! Insomma per la musica dei giovani, pensate un pò! Feci in seguito altre domande, quando nel tempo riaprirono di volta in volta le graduatorie, ma niente! Altri maestri di "marcette" mi hanno sempre superato avendo un punteggio più alto del mio (ma con meno lauree)!
Oggi che finalmente ha lasciato la cattedra, chissà per quale motivo, mi comunicano che io sarei il docente di ruolo ma che purtroppo non ci sono allievi!
Lettera firmata (F.C.)

7 dicembre 2008
Imposta comunale sugli immobili: anche a Bari lo stesso "male"

Abito a Polignano a mare (Bari) e la nostra Amministrazione pretende che si paghi profumatamente l’ICI (sono cifre da capogiro) e a prescindere da quella che è la reale condizione di questi terreni.
Forse si edificherà tra vent’anni, si spera, intanto mettono regole, fanno accertamenti, mettono sanzioni, pretendono tanti soldi, decidono tutto loro insomma, come se il contribuente in quelle aree avesse dei pozzi petroliferi invece che aree quasi abbandonate.
L’ICI richiesta a me e mia moglie per il periodo 2002/06 è di circa 23.000 euro e considerato che sono un pensionato da 700 euro al mese, provate a capire cosa bisognerebbe fare per risolvere la storia, dovrei svendere per racimolare quella somma! Ammesso che con questa crisi ci siano compratori! Vi sembra onesto?
Sono deciso a combatterli e con me penso ci sarà un bel po’ di gente! Per questo Vi ho chiesto se potevate mettermi nelle condizioni di documentarmi meglio sul da farsi, fornendo le sentenze riferite ai casi di Todi e raccordandoci meglio per capire come comportarci.
Lettera firmata (T.B.)


6 dicembre 2008
Battaglie dell’Ici: Todi… ma non solo

Mi sono casualmente imbattuto nel vostro sito (TAMTAM), mentre ero alla affannosa ricerca di informazioni sulla interpretazione e la portata del comma 20 dell’art. 31 della legge 289/2002. La ricerca è motivata da un accertamento ICI per il 2006 che il comune di X, nel novembre 2008, ha inviato per un’area edificabile di proprietà di mio figlio. Considerato che la comunicazione, prevista dal comma 20 della legge suddetta, è giunta solo nel giugno 2007, mi stavo chiedendo se non potevo trovare qualcosa da eccepire sulla richiesta del Comune.
Il vostro articolo "Ici: vinto un ricorso contro il Comune di Todi" ha riacceso in me qualche speranza.
Vorrei, pertanto, approfittare della vostra gentilezza, per avere maggiori dettagli sulla decisione della Commissione tributaria (data, contenuti specifici, motivazioni, ecc.).
Vi sarei, inoltre, grato, se mi fossero forniti elementi utili per contattare coloro che hanno presentato e vinto il ricorso. Vorrei contattarla per informazioni e suggerimenti.
Sperando di non aver approfittato della vostra cortesia, vi ringrazio e formulo i migliori auguri per il vostro lavoro.
Lettera firmata, Pelago, Firenze

Pubblichiamo la lettera che precede (alla quale abbiamo risposto in privato) soltanto per riferire che sono ormai decine le e-mail analoghe ricevute da varie parti d’Italia dove i cittadini sono impegnati, come a Todi, in analoghe battaglie.

5 dicembre 2008
Contrari alla Social Card, ma pronti ad aiutare i cittadini a presentare domanda

La CGIL ha proclamato lo sciopero generale di otto ore per il 12 dicembre per sollecitare al Governo misure anticrisi forti e capaci di sostenere occupazione, redditi da lavoro e pensioni precondizioni indispensabili per rilanciare il sistema economico e produttivo nella grave fase di recessione globale in atto.
Il Governo Nazionale ha emanato con appositi decreti già in vigore, misure parziali, insufficienti, non adeguate, di stampo caritatevole. Tuttavia molti cittadini hanno i requisiti per accedere alla Social Card o ai bonus.
Poiché è previsto che il pensionato o il lavoratore debba presentare la domanda corredata da ISEE per quanto attiene la Social Card o da autocertificazione fiscale per quanto attiene il Bonus fiscale, poiché inoltre per la Social Card è previsto il termine inderogabile del 31/12/2008 per la presentazione della domanda per poter usufruire dei 120 € arretrati, il sistema dei servizi CGIL si attrezzerà per assistere pensionati e lavoratori con il massimo impegno.
La CGIL, pur non essendo d’accordo con le scelte del Governo, se c’è un diritto per qualcuno sancito da una legge, anche se sbagliata, si attiverà perché in ogni caso quel diritto sia garantito.
Il tetto Isee a 6mila euro è un requisito piuttosto stretto e molte persone resteranno escluse. Per una famiglia di due componenti, ad esempio, il reddito complessivo dovrà stare sotto i 9.420 euro.
Però basterà possedere un garage attiguo all’abitazione o un casolare per il deposito degli attrezzi, in campagna, per essere esclusi.
Il richiedente dovrà dichiarare anche di non avere depositi bancari superiori a 15mila euro, a cui va aggiunto il rendimento medio annuo dei titoli del Tesoro ed anche questo porterà fuori dai limiti previsti per la social card.
La Cgil sta cercando di spiegare a tutti che aver ricevuto a casa la lettera del ministero dell’Economia non dà automaticamente diritto alla carta, tuttavia si potrebbero avere i requisiti per il bonus sulle bollette elettriche.
Gli uffici dello SPI e del CAF – CGIL di Todi – Ponterio si renderanno tempestivamente disponibili non appena sarà nota la circolare definitiva dell’INPS su tali provvedimenti.
CGIL – Camera del Lavoro Todi


5 dicembre 2008
La Cgil di Todi non intraprenda battaglie politiche sui disabili

Premesso che è più giusto, e dovrebbe essere così, parlare di “diversamente abili” e non “disabili” perché, se anche la differenza può sembrare lieve, tra le due definizioni c’è una grande diversità concettuale. Un conto è parlare delle persone diversamente abili solo come individui afflitti da una grave menomazione, un conto riferirsi a loro come soggetti che hanno sì una disabilità, più o meno grave, ma che comunque, più o meno autonomamente, sono in grado e vogliono compiere le stesse azioni che compioni gli “abili”.
Lo so bene perché ne vivo la realtà quotidianamente con un caro collega di lavoro che di sicuro non ama e non vuole essere considerato un disabile. Ma al di là di ciò, che può essere considerata una semplice riflessione personale più o meno condivisibile, mi chiedo a quale titolo la CGIL tuderte sia intervenuta sull’argomento: sociale e politico? È l’ennesima strumentalizzazione politica di qualunque cosa si faccia o non si faccia a Todi, o è una riflessione di valore sociale?
Vista la storica collocazione politica del Sindacato e l’attuale dirigenza tuderte, sono propenso ad attribuire più un valore politico che umano all’intervento apparso sul TamTam.it. Gli argomenti tirati in ballo sono più che giusti (ascensore al tribunale, parcheggio dell’ospedale, uffici sociali) ma vorrei chiedere chi ha scritto la lettera “dov’è stato negli ultimi anni?? Solo ora che c’è un’amministrazione nuova si accorge di ciò?”.
Mi permetto di sottolineare che sono anni che si parla dell’ascensore per il tribunale, ma se non l’hanno fatto due precedenti amministrazioni ora lo si pretenderebbe già realizzato dall’attuale (giusto, ma se a richiederlo fossero coloro che realmente ne gioverebbero). Gli uffici sociali? Fino a qualche mese fa erano a metà scalinata di San Fortunato: un diversamente abile poteva facilmente raggiungerli? Non credo proprio! Ora un primo passo è stato fatto portandoli in via del Monte e credo che, vista la presenza dell’ascensore, sarà sufficiente che ci si adoperi per il collaudo (credo che possa essere questo il motivo del non utilizzo, ipotesi personale).
Parcheggio dell’ospedale. Data la ormai accertata decisione da parte della ASL di trasferire il nosocomio cittadino a Pantalla non sarebbe stato meglio risparmiare i soldi dell’ascensore, di cui si attribuisce il non funzionamento all’attuale amministrazione, ed utilizzarli per altre opere di maggiore utilità? Non che un opera per diversamente abili non sia utile, ma forse e sicuramente si poteva spendere i soldi meglio. Per l’accesso all’ospedale sono più fruibili i parcheggi per disabili di fronte all’ingresso dello stesso.
A mio personale e modesto parere, invece di intraprendere battaglie politiche che non gli competono, la Cgil locale potrebbe condurre campagne di sensibilizzazione nei confronti di chi non rispetta mai, ad esempio, le aree di sosta riservate o che sfrutta, quando in suo possesso, il tagliando che tutti chiamano “per gli invalidi” per occupare “abusivamente” tali posti macchina: l’autorizzazione è valida, infatti, solo se a bordo c’è un diversamente abile.
Luca Cardaio

5 dicembre 2008
Chi parla in faccia non è un traditore: persone responsabili o poltrone preassegnate?

Dopo la seduta consiliare del 27 novembre 2008 ogni persona del Comune di Massa Martana deve dichiarare chiaramente la sua scelta politica ed agire di conseguenza e ciò perché la nostra Pubblica Amministrazione sia il luogo della sintesi dialettica di modi diversi di realizzare gli interessi della comunità civile e garantire la sua libertà, sia individuale che collettiva.
Per me questa è un’esigenza irrinunciabile perché è la sola che garantisca quella responsabilità trasparente che si traduce nella Libertà Popolare e nella Democrazia Sostanziale e perché ognuno di noi non può sottrarsi al dovere di fare la sua parte per attuarla, rispettando e tutelando prima di tutto la libertà altrui, i suoi diritti e la sua libertà.
Personalmente io mi sono preiscritto fin dall’inizio al Partito del Popolo della Libertà, una formazione nuova che si sta costituendo con lo sguardo rivolto verso il futuro ma con un solido radicamento nelle radici profonde della nostra plurimillenaria civiltà Europea, ed intendo operare in questo contesto politico perché si ricostituisca nel Comune di Massa Martana, come in Italia ed in Europa, quella naturale dialettica di idee costruttive, diverse ma concordanti nella priorità dell’interesse di una comunità civile armonica perché governata da persone responsabili e non da poltrone preassegnate.
Lo voglio dire apertamente ai miei concittadini perché “chi parla in faccia non è mai traditore”!
Renato Domenico Orsini

5 dicembre 2008
A proposito di olivi, di olio, di nord e di sud

A proposito dell’articolo pubblicato tempo addietro sulla produzione olivicola dell’attuale campagna ed in particolare riguardo all’ affermazione "ad ulteriore dimostrazione che la fascia di coltivazione ottimale dell’olivo si sta spostando verso nord", utilizzata per commentare gli incrementi produttivi rispetto alla stagione passata, mi preme precisare, per dovere di cronaca, che il 70% circa della produzione nazionale è appannaggio delle Regioni Puglia e Calabria (in ordine di importanza).
Il resto della produzione, con oscillazioni minime annuali rispetto alla quantità nazionale, è distribuita all’incirca per l’ 11% nelle Regioni dell’Italia Centrale (tutte insieme: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio), per il 9% nelle rimanenti Regioni meridionali e per percentuale analoga nelle Regioni insulari. Solamente l’1% della produzione nazionale è appannaggio delle Regioni Settentrionali.
In quest’ultimo areale negli ultimi anni si è effettivamente verificato un notevole investimento di coltivazioni olivicole soprattutto nelle Regioni Veneto e Trentino, che tuttavia vanno di pari passo con il sensibile aumentare degli abbandoni nella Regione Liguria.
Considerando poi il dato delle performance regionali, premesso che qualsiasi aumento di produzione può considerarsi positivo (fino ad un certo punto), vi è da dire che un incremento del 50% riferito alle coltivazioni del centro nord, se rapportato al tipo di piante presenti nel meridione ha un impatto non superiore al 5%.
Maurizio Galletti

4 dicembre 2008
Giornata mondiale dei diritti dei disabili ma non a Todi

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dei Disabili dobbiamo constatare che a Todi la scarsa sensibilità verso coloro che debbono affrontare con il notevole aggravio della disabilità fisica le quotidiane difficoltà di tutti gli altri. A quanto pare tali problematiche non sono è una priorità per questa comunità.
Infatti, malgrado le sollecitazioni fatte, la situazione riguardante l’ascensore che dovrebbe permettere l’accesso agli Uffici Sociali del Comune di Todi è restata invariata. Un disabile che volesse o dovesse accedervi, non potrebbe farlo in quanto l’ascensore, pur presente, è inutilizzabile per motivi sconosciuti.
Una situazione analoga la si ritrova fuori Porta Romana, presso il nuovo parcheggio al ridosso dell’Ospedale. Tutti coloro che sono portatori di handicap fisico non possono usufruire di tale parcheggio in quanto l’ascensore, installato ormai da diversi mesi è inspiegabilmente fermo ed inutilizzato.
Sfidiamo tutte le persone di buona volontà a sedersi su una sedia a rotelle e a provare a salire per la ripida rampa che permette alle persone normodotate di salire dal parcheggio. Il fatto poi che sia un parcheggio contiguo al nosocomio tuderte, fa presumere che coloro che se ne dovrebbero servire siano in difficoltà e, giustamente, è stato previsto un ascensore.
Una situazione non dissimile ed altrettanto grave la si riscontra per quanto riguarda l’accesso al Tribunale di Todi. Ormai da tempo si sta promettendo che il problema sarà risolto, ma ad oggi la situazione è restata invariata. Se un disabile o anche soltanto una persona con problemi cardiaci, è costretto a servirsi degli Uffici Giudiziari tuderti, deve chiedere l’intervento del personale degli uffici e la disponibilità dei giudici, affinchè si spostino e scendano sulla piazza, adibendo il bar sottostante il Tribunale a sede giudiziaria temporanea.
In questa giornata particolare, dove l’attenzione del mondo intero è rivolta verso il diritto delle persone disabili ad avere le stesse opportunità delle altre persone più fortunate, avremmo voluto vedere un segnale più palese e rassicurante da parte di chi dovrebbe, per primo, garantire pari opportunità a queste persone svantaggiate.
CGIL – Camera del Lavoro – Todi

4 dicembre 2008
Democrazia o aristocrazia?

Si narra che la Regina Maria Antonietta di fronte alla popolazione affamata che rumoreggiava davanti alla Reggia di Versailles abbia offerto con regale condiscendenza la sua illuminata soluzione al problema della fame: “Manca il pane per questi pezzenti? Ma dategli le brioches!”.
Era convinta che solo la Sua regale intelligenza poteva arrivare a questa geniale soluzione: peccato per Lei (Maria Antonietta) che questa distanza dal popolo per quanto aristocratica, sussiegosa e condiscendente gli sia costata (letteralmente) la testa.
Questo fatto sembra un precedente di quanto è evidenziato lunedì scorso al “caminetto” del PDL nei commenti di Lignani Marchesani, “autorevole” esponente politico: questo grandissimo aristocratico della politica di fronte alla popolare aspirazione dei componenti del Popolo della Libertà di poter contare qualcosa nella scelta dei candidati per le elezioni pare abbia detto: “Troppa folla intorno a questo caminetto, è una cosa volgare che non sta bene nei nostri ambienti così rarefatti; facciamo insieme una bella cosa, ci vediamo a casa mia in tre o massimo quattro di noi super-illuminati e decidiamo in due balletti”.
Ecco il nuovo articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana: “L’Italia è una Repubblica democratica……….solo sulla carta.”
Ilvano Chiaraluce – Movimento Popolari Liberali

2 dicembre 2008
La catastrofe della crisi? Non ci credete…

Mi auguro, sinceramente che non crederete al catastrofismo della sinistra e in special modo dell’Unità che vi invita a comprare, per Natale l’impastatrice per fare il pane in casa. Siamo all’assurdo, siamo alla bestemmia pura. Incominciando da Santoro e finire su Repubblica che ci consiglia di riciclare la giacca di papà (i miei figli non lo possono fare, io sono basso basso, loro sono alti alti).
Dicono, i sinistri, “si salvi chi può”. Descrivono una realtà da depressione post bellica, sarà un dicembre nero. Questa storia ebbe inizio nel 2004, quando Luca, Luca di Montezuma dichiarò:” E’ la fase più critica del dopoguerra!” .
La gente deve rinunciare al pane e al latte e giù litanie bugiarde. Dopo quattro anni, qualcuno doveva pur morire di fame? I gufi catastrofisti, acora una volta, chiamano in causa i pensionati, i cass integrati, i barboni, utilizzandoli per dimostrare l’arrivo della valanga di Epifani.
Lo so anche io, cari sinistri, il Natale di pensionati, cassintegrati e barboni sarà certamente difficile. Più difficile del solito. Ed è a loro che però dovremmo lasciare rispettosamente il diritto di lamentarsi. Poi ci sono quelli che non arrivano alla seconda settimana, vorrei sapere cosa mangiano durante le altre due.
Per caso, non è gente che ha fatto il passo più lungo della gamba e si è accollato due o tre mutui? Anche quello per andare in vacanza nel mar Rosso? E che dire di quella famiglia presentata da Giovanni Floris a Ballarò, che con uno stipendio di 1200 euro, pagava il mutuo della macchina, gli studi alla figlia, e comprava da mangiare (tutti i giorni, come persone normali). Qualcosa non quadra. Evidentemente la moglie, va a servizio presso famiglie e porta a casa più o meno quanto il marito (lavoro nero, esentasse). O no?
Invece vi consiglio di essere realisti, se avete un minimo di pudore, dovete riconoscere che il nostro Natale, con due stipendi e tredicesime accluse, sarà sempre sobrio e spendaccione come gli altri anni. I regali non ve li scambiate? La confezione natalizia resterà negli scaffali dei bar? I negozianti avranno bisogno della bombola d’ ossigeno? Puah!! Non fatemi ridere, compagnucci che state già preparando l’elenco dei regali. Un consiglio: aggiungeteci un sacco in cui mettere beni per i veri poveri, il mio è già pronto per i bambini del Sudan.
Amici miei, parafrasando il grandioso Berlusca, vi dico, siate felici e fiduciosi, aiutate chi ne ha bisogno e non date ascolto a chi vi vuol far cadere nel baratro del pessimismo. NON CREDETEGLI. Gente agli angoli delle strade non ne vedremo. Auguro milioni di felicità e serenità a tutti voi.
Antonio Germino

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter