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I due soli impianti in costruzione in Europa ritardano di anni e raddoppiano gli importi dell'investimento inizialmente previsti

Il 17 ottobre “World Nuclear News”  ha riportato l’ennesima posticipazione della messa in funzione del celebratissimo terzo reattore nucleare di Olkiluoto in Finlandia, rimandata a tra quattro anni, cioè nel 2012. Quando il cantiere fu aperto nel 2005, la data prevista era il 2009.
Come in una Fata Morgana, il cantiere macina miliardi e man mano che si procede il miraggio dell’elettricità a basso costo appare sempre all’orizzonte.
World Nuclear News è una fonte al di sopra di ogni sospetto, essendo “sostenuto (…) dalla World Nuclear Association e dalla World Nuclear University”.
Olkiluoto è il primo nuovo reattore in costruzione in Europa da decenni, seguito finora solo dal cantiere di Flamanville in Francia, pure controverso e in ritardo.
I ritardi saranno pagati da milioni di cittadini.
Secondo il sito climatesceptics.org, il quotidiano economico finlandese Kauppalehti ha scritto che il ritardo a Olkiluoto costerà ai consumatori scandinavi 3 miliardi di euro, secondo una stima del consorzio di industrie pesanti che hanno contribuito a finanziare il cantiere della centrale finnica.
Questo equivale a un raddoppio del budget originale, di circa 3,2 miliardi.
Chissà se queste due esperienze sono state prese in considerazione quando in Italia si è deciso di riavviare il programma nucleare?

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