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Si stanno perfezionando i dettagli per l'apertura di un centro del colosso svedese a San Martino in Campo: previsto un investimento di 10 milioni di euro e 250-300 di nuovi posti di lavoro

La realizzazione e apertura in Umbria di un centro Ikea, la catena internazionale dell’arredamento a basso costo, è ormai ben più che un’ipotesi. Anzi, in base agli ultimi sviluppi, lo sbarco del gruppo svedese a San Martino in Campo di Perugia, lungo la superstrada E45, ha fatto notevoli passi avanti, tanto da iniziare a far parlare concretamente di date (apertura entro la fine del 2010) e delle opportunità occupazionali (sui 250-300 posti di lavoro, oltre quelli dell’indotto).
Secondo alcune indiscrezioni, i terreni dove è prevista la costruzione del complesso Ikea sono stati ceduti dagli Istituti Riuniti-Opere Pie di Perugia, ente proprietario dell’area, ad un costruttore locale, il quale avrebbe nel frattempo acquisito anche i terreni circostanti per raggiungere la superficie necessaria all’insediamento.
Gli Istituti Riuniti, la cui guida è passata nei mesi scorsi da Marco Brucolini al professor Angelo Frascarelli, avrebbero ottenuto in permuta una ventina di ettari di terreno coltivati a vigneto nella zona di Montefalco, con una clausola che prevede il pagamento di un ulteriore premio di 1-1,5 milioni di euro al momento in cui l’operazione con Ikea si concretizzerà materialmente, trasformando il compromesso firmato dal costruttore locale con Ikea in definitiva compravendita.

Affinchè tutto vada per il verso giusto serve il via libera della conferenza regionale dei servizi e delle ulteriori garanzie circa gli aspetti viari, ovvero l’impegno dell’Anas a prevedere un casello “dedicato”, nel caso della trasformazione della E45 in autostrada, oppure ad un potenziamento ed adeguamento dell’attuale viabilità tra Torgiano, Deruta, San Martino in Campo e Balanzano per garantire gli opportuni raccordi e collegamenti tra gli svincoli e i tipici capannoni blu e gialli di Ikea, realizzati con l’ormai inconfondibile format.
In Umbria il gruppo svedese non aprirebbe solanto il suo sedicesimo punto vendita (senza considerare l’Eshop Lombardia) ma anche la propria struttura direzionale e di stoccaggio per il centro Italia, a servizio anche dei centri di Roma (2), Firenze, Ancona e Bologna.

Lo studio di fattibilità preliminare ha previsto fabbricati su due livelli per complessivi 15 mila metri quadrati ed un investimento complessivo intorno ai 10 milioni di euro. Un’operazione assolutamente rilevante, quindi, verso la quale Regione Umbria e Comune di Perugia hanno dato la piena disponibilità, nonostante le perplessità delle associazioni di categoria, preoccupate per le ripercussioni negative che l’apertura di Ikea avrà sulle piccole attività commerciali.
E’ evidente che a favore del progetto c’è il risvolto economico-occupazionale (si parla già anche di quote di assunzioni riservate ai Comuni: 70 a Perugia, 30 a Deruta e altrettanti a Torgiano), ma è anche innegabile che un simile insediamento – a differenza, ad esempio, di quello di “Aria” nel comprensorio di Marsciano-Todi – avrà ripercussioni negative sulle piccole attività del settore.

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