Condividi su facebook
Condividi su twitter
La norma è contenuta in un disegno di legge approvato dalle Commissioni del Consiglio regionale dell'Umbria, senza opposizione alcuna, in materia di pesca sportiva e professionale

Una cosa su cui i consiglieri regionali dell’Umbria difficilmente litigano e spesso trovano l’accordo più o meno palese è “la caccia e la pesca”.
A riprova di ciò, nel corso di una riunione congiunta tra II e III Commissione consiliare, è stato approvato stamani, con il voto a favore dei commissari di maggioranza e l’astensione di quelli dell’opposizione, il disegno di legge della Giunta relativo alle “Norme per la tutela e lo sviluppo del patrimonio ittico regionale, la salvaguardia degli ecosistemi acquatici, l’esercizio della pesca professionale e sportiva e dell’acquacoltura”.
Si tratta di una proposta di legge che accorpa in un unico testo normativo due cose non molto simili a parte il fatto che le “vittime” sono sempre le stesse.
Ma a garantire una qualche differenziazione ci saranno due distinte Commissioni consultive, nominate dalla Giunta regionale, una per la pesca sportiva, l’altra per la pesca professionale.

Tra gli aspetti caratterizzanti del disegno di legge: una più razionale attribuzione ed esplicitazione delle competenze tra i vari enti; una durata del Piano regionale di sei anni, comunque aggiornabile, pari al tempo necessario per un aggiornamento completo della carta ittica in tutti i bacini idrografici regionali; una maggiore specifica sui programmi provinciali; precise norme a difesa del patrimonio ittico e dei corsi d’acqua, cui attenersi in ogni intervento in ambito fluviale; la regolamentazione degli sport fluviali, della pesca sportiva e professionale; l’affidamento ai Comuni del rilascio delle autorizzazioni all’ittiturismo; il divieto di ampliamento degli impianti di acquicoltura ubicati nel bacino del fiume Nera; l’ampliamento delle tematiche di ricerca finanziabile per l’acquacoltura oltre a quella connessa alla riduzione dell’impatto ambientale; l’affidamento dei compiti di vigilanza e controllo per pesca professionale e acquacoltura anche ai Corpi di Polizia.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter