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Al giorno d'oggi sembra che non si possa più studiare ed attuare un piano viario generale: il caso del territorio di Massa Martana

A Massa Martana sono state progettate varie rotonde stradali, più o meno razionali ed utili mentre le varianti necessarie a rendere più sostenibili i flussi di traffico, in particolare pesante, sono rinviate ad un futuro sempre più lontano, com’è evidenziato da alcuni fatti di evidente attualità.
A circa trecento metri dalla rotonda, realizzata sulla Strada Regionale dei Monti Martani in località San Marco è in corso d’avanzata costruzione uno svincolo per Cimacolle ma della variante per alleggerire il traffico pesante sulla traversa interna della Strada Regionale 316 dei Monti Martani non se ne parla più e si paventa che i fondi già stanziati possano essere dirottati altrove, con buona pace dei cittadini che dovranno continuare a schivare gli autotreni in transito.

La strada che dovrebbe collegare la rotonda di San Marco con la discesa del Roccolo, passando a lato della zona industriale, è ora una strada a senso unico, tanto che metà della carreggiata è destinata al parcheggio delle auto, ed è presumibile che il progetto di variante della Strada Regionale 316 dei Monti Martani sia stato accantonato, tanto più che la strada del Roccolo ed il ponte che scavalca il Fosso di Massa non consentono tecnicamente la riclassificazione di questo tratto stradale come Strada Regionale, senza costosi investimenti.

Si prospetta anche la costruzione di una rotonda lungo la SR 316 al bivio per Ceceraio ma si ostacola o si ritarda lo spostamento, già deliberato ed inserito nel Piano Regolatore Generale, della strada regionale che sfiora la Chiesa monumentale di Santa Maria in Pantano, sostenendo che non sia un problema urgente ed anche la Soprintendenza competente sembra essersi dimenticata del pericolo che grava su questo monumento posto lungo il Diverticolo Antico della Via Flaminia e sulle persone che frequentano la Chiesa ed il vicino esercizio commerciale.

La rotonda prevista dal Piano Regolatore per collegare la zona della Pace con la zona residenziale posta tra la Strada di Monte Martano e Santa Maria delle Grazie, è stata definita irrealizzabile per mancanza di risorse, tanto che si consente ai privati di costruire a filo della carreggiata dello stretto tratto urbano della Strada Provinciale n. 455/1 di Monte Martano una serie continua di recinzioni provviste anche di punte aguzze, interrotte solo da accessi carrabili muniti di cancello ed autorizzati dall’ente competente a condizione che siano “in linea” tra di loro, forse non ricordando da tempo non si va più a Monte Martano a piedi o con i carri a trazione animale.

Sembra che nel piccolo mondo di Massa Martana non si possa studiare ed attuare un piano viario generale, in particolare nelle aree della zona di sviluppo urbano, e tutto debba essere affidato al “buon senso” dell’iniziativa privata, una sorta di Far West nostrano in cui ognuno si “urbanizza” da se, dove i cartelli segnaletici delle vie sono piazzati a trattativa privata e dove l’urbanizzazione primaria è un optional, una facoltà discrezionale di coloro che si costruiscono o si comprano una casa.
In ogni modo non c’è da scandalizzarsi troppo perché tutto il mondo è paese e potrebbe trattarsi di un’inedita metodologia d’urbanizzazione libera, rimessa alla libertà negoziale delle parti private e dei loro tecnici, da ratificare solo “a cose fatte” dalla pubblica amministrazione in veste di mediatore.

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