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L'idea della catena commerciale "Recoplastica" è curiosamente legata al lancio di un nuovo partito politico nato in Piemonte

Solo tra qualche mese si capirà se l’operazione ha un solido fondamento economico o se è solo un ben studiato piano per pubblicizzare un nuovo partito politico costituitosi a Moncalieri lo scorso 5 giugno – “L’Italia che pensa” – di cui è segretario nazionale il proprietario del progetto.
Per adesso bisogna accontentarsi delle dichiarazioni secondo cui sono già 320, e aumentano di giorno in giorno, le città da cui sono arrivate domande di franchising a Recoplastica, l’azienda di San Gillio (Torino) che si occupa di gestione dei rifiuti industriali e che intende aprire su tutto il territorio nazionale negozi a cui i privati cittadini possano vendere i propri rifiuti.

I dettagli del progetto saranno resi noti il 13 settembre, a Moncalieri, alle porte di Torino, dove Recoplastica aveva inaugurato lo scorso maggio l’Ecopunto informativo, la prima fase del progetto, che aveva come scopo la promozione dell’iniziativa.
Dal 6 settembre l’Ecopunto diventerà invece un negozio operativo a tutti gli effetti:
chiunque potrà portarvi alluminio, vetro, plastica, carta o altri rifiuti opportunamente separati, che verranno pagati a peso in base alle quotazioni di mercato (che variano ogni settimana).

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