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Dal 5 settembre al 14 ottobre la città ospiterà "Agorazein 2008", prima edizione di una nuova rassegna curata da Massimo Mattioli
agorazein

Le antiche cisterne romane poste sotto la piazza di Todi sono state scelte come originale location per la prima rassegna internazionale di videoarte “Agorazein 2008” curata dal tuderte Massimo Mattioli e in programma dal 5 settembre al 14 ottobre.
Agorazein è un termine che in greco antico significa più o meno andare in giro a curiosare, o meglio recarsi in piazza per vedere che si dice. Attitudine e atteggiamento tipici degli ateniesi del VI secolo a. C., come tramandatoci da Platone attraverso i suoi dialoghi.
“La rassegna internazionale di videoarte – viene evidenziato in un comunicato – mutua questa disposizione trasponendola nella creatività, presentandosi come “agorà” dove è possibile andare in giro a curiosare nella videoarte internazionale, in quello che succede dalla Cina al Kyrgyzstan, Cechia, Belgio, Italia.

Il tema della mostra è quello del viaggio. A cominciare da Trip, l’ultimo video del giovane ceco Yakub Nepraš (vincitore nel 2007 del premio Euromobil ad Artefiera Bologna), presentato in questa occasione in prima assoluta per l’Italia. Viaggio attraverso una periferia urbana (Praga) che trasfigura in animazione popolandosi di macchine ed esseri impossibili, al ritmo frenetico della velocità e del soundtrack.
Si passa in Cina con A monk, di Kan Xuan (presente nel padiglione cinese alla Biennale di Venezia 2007), scena fissa con tre diverse inquadrature giustapposte puntate sulla statua del monaco, ma con la camera montata su un dispositivo che restituisce immagini tremanti e quasi sincopate, infondendo anima all’inanimato.

Dal Kyrgyzstan arriva Revolution di Gulnara Kasmalieva&Muratbek Djoumaliev (anche essi presenti alla Biennale di Venezia 2005, nel padiglione Central Asian Academy), video tratto in presa diretta, camera a spalla, durante la Rivoluzione dei Tulipani del 2005, nella capitale Bishkek. Tensione, violenza, ansia libertaria, tutto sulle note di In The Hall Of The Mountain King, dal Peer Gynt di Edvard Grieg.
Il duo napoletano Bianco-Valente presenta la videoinstallazione Over the noise floor, riflessione sulla commistione fra mappatura geografica (oggettiva) e mappatura simbolica. Un lavoro sui sistemi di navigazione e di posizionamento elettronici che si basano su trasmissioni a radiofrequenza e codifiche sonore e digitali, con un sottofondo sonoro relativo alle reali comunicazioni vocali e sonore che si scambiano aerei e navi in navigazione fra di loro e con le basi di assistenza a terra.

Viene dal Belgio la giovane Sophie Whettnall (presente alla Biennale di Venezia 2007), che con Over the sea propone un viaggio iniziatico lungo il cammino di Santiago de Compostela, dove il procedere – con una ripresa rasoterra – è ritmato dai passi della protagonista e dal picchiare dei suoi tacchi sul selciato.
È Marcel Duchamp il protagonista del concettuale Trebbiatori celesti, di Sarah Ciracì, con un Ufo che irrompe sulla scena per tracciare, su un campo di grano, misteriosi segni che suggeriscono le forme del Grande vetro…

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