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Dopo varie verifiche altri scienziati convergono sulla previsione formulata da colleghi della California sulla base di immagini satellitari

Singolarmente sul primo lustro del prossimo decennio convergono varie indicazioni catastrofiche.
Gli americani erano fino ad ora i più scettici sul “riscaldamento globale” e c’è ancora qualcuno di loro che parla di raffreddamento.
Ma ora anche tra gli yankee l’allarme è al massimo livello, dopo aver studiato per mesi le rilevazioni al computer di immagini satellitari, fatte da Wieslaw Maslowski della Naval Postgraduate School di Monterey in California e prese inizialmente sottogamba. Lo riferisce il quotidiano inglese Observer.

Il polo nord potrebbe essere completamente privo di ghiaccio entro l’estate del 2013, invece che tra 60 anni, come prevedevano le stime più ottimistiche.
Questo per un fenomeno di progressivo aumento della velocità di scioglimento dei ghiacci dell’Artico.
Che cosa succederà al polo quando non ci saranno più ghiacci è uno scenario su cui circolano molte idee.
Due delle tante conseguenze possibili sono l’aumento dell’evaporazione delle acque oceaniche, con sconvolgimenti improvvisi e violenti del clima, e la glaciazione invernale del nord atlantico per effetto dell’interruzione della corrente calda del Golfo causata “dall’inceppamento dell’idrovora polare”.
Entrambe hanno in comune l’esasperazione dei fenomeni estremi.

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