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I congiunti della giovane americana, accusata per l'omicidio di Meredith Kercher tornano a sostenere l'innocenza della figlia e del fidanzato, sottolineando che pubblicamente non possono dire tutto quello che pensano del sistema giudiziario italiano

Curt Knox e Edda Mellas, i genitori di Amanda Knox, la studentessa americana sospettata di aver avuto un ruolo attivo il 2 novembre scorso nell’uccisione a Perugia della sua compagna di appartamento Meredith Kercher, tornano alla carica, come è umano che sia, sugli organi di stampa americani per sostenere che la loro figlia è innocente.
In una intervista a un quotidiano americano, il Seattle Times, hanno ribadito con assoluta convinzione che la loro figlia non può essere un’assassina e da nove mesi è vittima di un errore giudiziario.
Nell’intervista questa volta evitano, come invece fatto in passato con un giornale inglese, di criticare investigatori e procuratori italiani, anche se la loro sfiducia è evidente da quanto ha detto il padre di Amanda: “Ciò che possiamo dire pubblicamente è molto diverso da ciò che in verità proviamo dentro di noi. Non abbiamo altra scelta che credere nel loro sistema giudiziario”.
Per i genitori di Amanda neppure il fidanzato della figlia, Raffaele Sollecito, ha avuto alcun ‘ruolo attivo’ nell’omicidio di Meredith Kercher, e ritengono che sull’ivoriano Rudy Hermann Guede debba essere fatta chiarezza.

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