Entro il 31 ottobre sarà pronto, secondo il sottosegretario alla salute, il nuovo decreto per i livelli essenziali di assistenza (Lea).
”Garantiremo – ha spiegato il sottosegretario Fazio – la copertura per la vaccinazione anti hpv, la diagnosi e la terapia delle malattie rare, le protesi per i disabili con particolare riferimento ai computer comunicatori per i pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (Sla)”.
Sembra così confermata l’impressione di una nuova versione dei LEA in versione ‘light” e particolarmente allarmati sono coloro che soffrono di Broncopneumopatia cronica ostruttiva, una malattia che in Umbria segna alti livelli.
Nei Lea “saltati” per mancanza di fondi era previsto il riconoscimento della BPCO proprio come patologia cronica e invalidante, con la definizione delle prestazione essenziali per il suo monitoraggio.
La BPCO è al quinto posto in Italia nella lista delle malattie croniche, provocando circa 17 mila decessi l’anno, pari a circa la metà delle morti per malattie respiratorie.
Mauro Pichezzi, presidente di Viva la Vita Onlus, associazione che da anni si occupa di assistenza ai pazienti Sla e che fa parte della neonata ‘Rete Italiana delle Associazioni Sla’, è moderatamente soddisfatto.
“Le dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario Ferruccio Fazio sul prossimo decreto per i Lea, e in particolare per quanto riguarda i comunicatori per i malati di Sla – ha affermato – ci rincuorano e riaccendono le speranze di migliaia di malati che nel nostro paese non sono ancora riusciti a vedere riconosciuto il loro diritto alla comunicazione”.
“Tuttavia – dice Pichezzi – questo non deve far dimenticare alle Istituzioni la grave emergenza sociale e sanitaria in cui versano questi malati e le famiglie che nella maggior parte dei casi li assistono a domicilio. In Italia le persone affette dal Sla, una delle più terribili e invalidanti malattia neurologiche, sono circa 5.000”.