Forse lo spirito della norma, che si appresterebbe ad emanare anche il sindaco di Perugia e degli altri comuni umbri che presto si accoderanno, è giusto per quanti non possono vedere donne (ma non solo) discinte per le strade ad offrire chiaramente la loro merce, normalmente più privata, ma qualche problema per i normali cittadini rischia di presentarsi.
Fermarsi con l’auto a chiedere un’informazione potrà diventare pericoloso, anche se si chiede dov’è la questura, se a dare l’indicazione è una donna o un uomo che potrebbe essere o solo apparire una/o prostituta/o, potrebbe scattare una multa fino a 500 euro.
Non parliamo poi di far salire in auto una persona che può apparire una “lucciola”: categoria che non pare contemplata tra i criminali, visto che la prostituzione non è vietata, anche se è inibito lo sfruttamento, l’istigazione e l’adescamento e che pertanto può essere (la categoria) attribuita secondo i propri particolari convincimenti da ciascuno, ma non disegnata (per fortuna) con la vernice sull’abito della “colpevole”.
Fino ad ora erano puniti gli atti osceni in luogo pubblico, tra l’altro facili da rilevare, da oggi anche i pensieri che altri riterranno osceni, in base alla loro particolare visione della realtà.
Ma chi ci sarà sulle strade a controllare? Non certo più di quanti ora controllano che non si consumino atti osceni in luogo pubblico.
E’ presumibile quindi che presto la norma si riveli un “bluff” ingestibile, in grado tutt’al più di distogliere il controllo su reati veri a meno, che il passo successivo non sia la “schedatura” delle persone indesiderate ed il coprifuoco notturno.
Come in ogni cosa c’è però il risvolto della medaglia. La massa delle prostitute/i è appetita da quanti hanno immobili sfitti che ora dovrebbero essere presi d’assalto dagli sfrattati dalle strade.
Ma è presumibile che se non si realizzeranno stabili e forse quartieri ad uso esclusivo, presto anche da qui occorrerà di nuovo allontanarsi per le proteste dei vicini.
Il sindaco Locchi ha anche altre idee: far chiudere anticipatamente gli esercizi pubblici presso cui si raduna la microcriminalità e un controllo stretto nelle zone dove si “insediano clandestini” con lo scioglimento degli assembramenti anche piccoli.
Ma anche qui il discorso delle risorse da adibire allo scopo è fondamentale e lo stesso sindaco l’ammette: in tempo di tagli alle risorse dei Comuni, sarebbe “solo propaganda”.