In Umbria sicuramente farebbe un grande effetto sull’ambiente, visto il gran numero di auto che girano, avere dei motori che vanno ad acqua.
In effetti dalla Penn State University è venuta la prova che si può ottenere idrogeno per fuel cell (i motori che si stanno sperimentando anche per le auto) senza emissione di anidride carbonica ed in maniera economica utilizzando acqua, diodi in titanio e l’intero spettro della luce solare.
Attualmente il principale metodo di produzione dell’idrogeno consiste nella reazione, in presenza di un catalizzatore, di idrocarburi come il metano con vapore d’acqua.
Nonostante sia un processo altamente commercializzato porta con se alcuni problemi. Utilizzando gas naturale non si riduce la dipendenza da combustibili fossili ed uno dei sottoprodotti è l’anidride carbonica.
L’idrogeno gassoso può essere ottenuto anche per via elettrolitica scindendo la molecola dell’acqua nei suoi due costituenti, ma il processo richiede energia elettrica per funzionare e dunque perderebbe la sua convenienza.
La soluzione che ora alletta sembra invece essere la fotolisi, nonostante si tratti di una tecnica ancora in fase di studio.
Si è, comunque, raggiunto un processo capace di spezzare le molecole d’acqua nei suoi due componenti, idrogeno e ossigeno, e raccogliere i prodotti separatamente utilizzando composti di titanio e rame, materiali comunemente disponibili e pertanto poco costosi.
Il loro funzionamento è simile a quello delle foglie: anche se non con la stessa efficienza, infatti, essi convertono l’energia solare in elettricità che successivamente spezza le molecole d’acqua.
- Redazione
- 5 Agosto 2008
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