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Mentre in Umbria è in discussione il nuovo piano regionale dei rifiuti, una grande industria chimica inglese ha annunciato la possibilità di traformare l'immondinia in biotenolo

Forse il piano regionale dell’Umbria per i rifiuti dovrà prevedere anche un altro modo per smaltire la “monnezza” nostrana, alla faccia di quanti sono ancora fossilizzati sull’idea degli inceneritori.
Presto, infatti, forse già tra due anni, ci saranno in circolazione auto “a spazzatura” che inquineranno molto meno di quelle a benzina.
Una grande azienda chimica britannica, Ineos, ha annunciato la messa a punto di un rivoluzionario procedimento tecnologico che permette la trasformazione della volgare immondizia in bioetanolo utilizzabile come carburante per le vetture.
Ineos si dice in grado di ricavare 400 litri di bioetanolo da ogni tonnellata di spazzatura biodegradabile asciutta e conta di poter incominciare la produzione su scala industriale verso la fine del 2010.

Ineos è una delle più importanti aziende chimiche del pianeta e con il nuovo procedimento tecnologico di riciclaggio della spazzatura – sviluppato in un laboratorio biochimico di Fayetteville in Arkansas (Usa) a partire dal 1989 e già testato con un esperimento pilota negli ultimi cinque anni – punta a ridurre di circa il 10% il fabbisogno di benzina in Europa e Nord America.
La società annuncerà prossimamente dove intende incominciare la produzione commerciale di questo “bioetanolo di seconda generazione”. L’intenzione è comunque di andare “ad una rapida espansione su scala mondiale”.

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