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Il vice presidente dell'istituzione sottolinea che, in relazione all'arresto della sua consulente per peculato e falsità materiale, la Fondazione è solo parte lesa; il 5 agosto verranno nominati i nuovi organismi
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La Fondazione umbra contro l’usura tiene a chiarire che,  in merito alle vicende che hanno coinvolto una sua consulente, si ritiene parte lesa. Lo ha detto il vice presidente della Fondazione, Lucio Di Stefano, durante una conferenza stampa convocata proprio per fare chiarezza dopo l’arresto della commercialista Claudia Pasqua, accusata di peculato e falsità materiale.
“Già dal 1 settembre 2007 – ha sottolineato Di Stefano, intervenuto in sostituzione del presidente della Fondazione, da qualche tempo dimissionario per motivi di salute – avevamo individuato alcune irregolarità, poi sfociate in una denuncia in dicembre. Un controllo interno aveva evidenziato una attività extra-contabile parallela a quella dell’associazione. In molti casi – ha aggiunto – non si trattava nemmeno di persone che avevano avuto a che fare con la Fondazione. In questi mesi, sul caso, abbiamo dato tutta la nostra collaborazione alla Guardia di Finanza”.
“La Fondazione contro l’Usura è fondata sul volontariato”, ha tenuto a far sapere il vicepresidente Di Stefano, rivolgendo un appello alle istituzioni per un rilancio dell’attività, frenata dalle ultime Finanziarie”.
Durante l’incontro è stato annunciato che la Fondazione provvederà il 5 agosto a nominare i nuovi organismi.

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