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Oltre agli ex caselli ferroviari e alle aziende agrarie, la società Res, incaricata della valorizzazione del patrimonio dell'ente, si appresta a procedere alla vendita anche di altri beni non strumentali

Oltre agli ottanta ex caselli ferroviari e alle aziende agrarie, la Regione dell’Umbria si appresta a mettere all’incanto, tramite la società Res, che si occupa della valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’ente, anche altri suoi beni.
É prevista, a breve, una prima asta pubblica per l’alienazione di 15 strutture immobiliari riunite in un solo lotto nel comune di Pietralunga: l’avviso, con una base di 1 milione e 300 mila euro, verrà pubblicato anche su alcuni giornali europei.
Tutti i beni della Regione, dopo il decreto Urbani del 2004 che ha modificato le procedure per l’accertamento dell’interesse storico culturale degli edifici, sono stati catalogati di nuovo e i primi per i quali è arrivato il nulla osta dal ministero sono proprio quelli che verranno messi all’asta

A parte i caselli, altri immobili indispensabili alla Fcu, sono stati separati dalle proprietà non necessarie al funzionamento della rete ferroviaria: attraverso un confronto con i sindaci dei Comuni sui cui territori ricadono le strutture, è stato valutato l’interesse delle Amministrazioni alla loro acquisizione.
Il Comune di Umbertide, ad esempio, ha manifestato disponibilità per l’ex dormitorio mentre quello di Montecastrilli intenderebbe utilizzare i vasti spazi di una ex cabina elettrica per garantire degli spazi ai propri servizi.
Non è dato sapere, almeno dalla nota diffusa dalla Regione, se vi siano stati interessamenti anche da parte dei Comuni della media valle del Tevere per delle proprietà ricadenti nel territorio.

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