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Il distacco dalla Lombardia, che è la regione italiana col più basso numero di statali in proporzione agli abitanti, è grande

La recente diffusione di dati da parte della Corte dei Conti sul numero dei dipendenti statali in servizio nelle varie regioni italiane e la sottolineatura che sono aumentati è sicuramente un dato che può servire, ma mancano analisi accurate.
Una analisi che si può fare è quella che ci consente di sapere quanti abitanti ci siano in una data regione per ogni “statale” presente.
Anche qui però bisogna fare attenzione. Nelle regioni a statuto speciale molte delle funzioni statali sono di competenza delle amministrazioni regionali e quindi l’alto numero di abitanti che gravano su ciascun statale può ingannare.
Viceversa nel Lazio, a Roma, ci sono molti statali in più che “lavorano” per tutta Italia e per tutte le regioni.

In media, comunque ci sarebbero in Italia 234 abitanti che gravano su ogni statale. Ovviamente in testa il Lazio con 78 abitanti per statale (12,72 statali ogni mille abitanti). Poi tre regioni “ordinarie”: Molise con 153, Liguria con 167, Basilicata con 212 ed una a statuto speciale, la Sardegna (218 abitanti per statale), che, per l’alta presenza di statali, sembra contraddire la regola.
Poi dopo la Puglia e l’Abruzzo (222 abitanti/statale) arriva l’Umbria che, col suo 226 abitanti per statale è l’ultima regione che apparentemente ha una eccedenza di statali (4,41 statali ogni mille abitanti).
Dopo dell’Umbria tutti i dati sono sopra la media e quindi ogni statale si “carica” più abitanti, fino ad arrivare alla Lombardia dove il carico è di 519 abitanti (1,92 statali ogni 1.000 abitanti).
Ovviamente hanno più “carico”, di abitanti per ogni statale, dell’Umbria le altre regioni dell’Italia Centrale: Toscana, 249; Marche, 297; Emila-Romagna, 340

Allegati
statali.xls

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