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Nove i luoghi visitati dai finanzieri del Gico: aziende, studi professionali e abitazioni private; sequestrata una mole consistente di documenti

L’indagine, per le ipotesi di reato di falso e peculato, su presunte irregolarità nella gestione dei fondi della Fondazione Umbria contro l’usura, non ha portato al momento ad alcuna nuova iscrizione nel registro degli indagati.
Dopo circa dieci mesi d’indagine, l’unica iscritta nel registro degli indagati è una ex consulente della Fondazione, ma ora una serie di perquisizioni potrebbe essere il segnale di nuovi sviluppi.
I finanzieri del Gico di Perugia hanno eseguito oggi nove perquisizioni, nell’ambito di quella che è stata chiamata “Operazione Fides”, tra Perugia e Torgiano, nelle sedi di due società, di due studi professionali e in cinque abitazioni private.
Sequestrata una consistente mole di documenti riguardante, per la gran parte, i fondi erogati alla vittime dell’usura dalla Fondazione (oltre tre milioni di euro in tutto) dal 1998, anno di inizio dell’attività.

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