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Le visite fiscali anche per certificati di un solo giorno volute dal Ministro Brunetta daranno alle Usl un motivo in più per bloccarsi

Tempi duri per i dipendenti pubblici ‘falsi’ malati, ma anche disagi per i veri malati e costi notevoli in più per le Usl.
Una circolare del ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, a seguito del Decreto legge del 25 giugno scorso, ricorda che la richiesta della visita fiscale da parte dell’amministrazione sia sempre “obbligatoria” anche nelle ipotesi di prognosi di un solo giorno.
Altra novità: nell’ipotesi di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell’anno solare, l’assenza viene giustificata esclusivamente mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica.

Le novità che riguardano i dipendenti pubblici, in particolare per i periodi di malattia, sono già in vigore e riguardano quindi le assenze che si verificano “a decorrere” dal 26 giugno scorso.
Quello che non è per niente chiaro è come le Usl riusciranno a far fronte al gran numero di visite di controllo e di certificazioni pubbliche che la nuova normativa richiede, proprio nel momento in cui la sanità soffre ristrettezze economiche gravi.
In taluni periodi dell’anno, caratterizzati da una elevata morbilità, è presumibile che anche le Usl dovranno procedere “a sospendere i processi” oppure ad “emanare indulti” con buona pace del ministro tornato a Roma dal “buen retiro” di Monte Castello di Vibio.

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