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Un rompichiaggio sta recuperando gli scienziati russi da una base che ha sta per finire in acqua: si passa dall'allarmismo all'allarme

I russi sono sempre stati molto restii a far sapere all’estero delle loro disgrazie ed il fatto che ora si aprano al mondo fa pensare che la situazione sia molto più seria di quel che si vuol far credere.
Una stazione polare dell’oceano Artico occupata da ricercatori russi deve essere evacuata in tutta fretta a causa dello scioglimento della placca di ghiaccio su cui è installata.

“Stiamo per evacuare urgentemente la stazione Nord polar”, ha dichiarato alla Nrk, tv norvegese, Vladimir Strougatski, vicepresidente della federazione degli esploratori polari in Russia.
La placca di ghiaccio su cui la stazione è installata, a 120 chilometri dall’arcipelago norvegese delle Svalbard, si è sciolta in gran parte – ha aggiunto – passando da una superficie di 15 chilemetri quadrati del settembre 2007 agli attuali 600 metri quadrati.
I venti scienziati russi presenti nella stazione dovevano restarvi fino al prossimo settembre. Una nave rompighiaccio russa, la Mikhail Somov – secondo l’emittente norvegese – è partita da Arcangelo, nel nord della Russia, per andare a recuperare gli scienziati e riportarli sul continente.

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