Nel primo pomeriggio di venerdì, intorno alle 16, è venuto a mancare il Commendator Luigi Granieri.
Il noto imprenditore, 81 anni, fondatore e presidente della Elcom System, è morto per un malore nella sua villa di Pantalla di Todi, dove era rientrato dopo aver trascorso la mattinata al lavoro, come di consueto, nell’ala direzionale dei suoi stabilimenti, perfettamente attivo, lucido e presente.
Sembra che si sia allontanato dalla sua scrivania appena un po’ prima del solito, a causa di un principio di malessere che aveva iniziato ad avvertire. Poi, tornato a casa, l’infarto che non gli ha lasciato scampo, nonostante i soccorsi prestati dal 118.
Per chi conosce la sua storia umana ed imprenditoriale e per chi ha avuto la fortuna di frequentarlo, non vi è dubbio che è stata l’uscita di scena migliore, da protagonista, quella che forse lui stesso aveva immaginato: nel pieno dell’attività, sul ponte di comando della società che è leader internazionale nella produzione dei "pannelli" da lui stesso inventati, fianco a fianco con i figli Amanzio, Giammario e Simonetta e i cinque nipoti, alcuni dei quali avevano già iniziato a fare il loro ingresso nelle varie aziende di famiglia.
Luigi Granieri può essere considerato a ragione il capostipite della classe industriale tuderte, un punto di riferimento in quanto ad intraprendenza imprenditoriale e vivacità umana, da tutti conosciuto in ambito locale, con un misto di ammirazione e rispetto reverenziale, semplicemente come "il Commendatore", uno dei tanti riconoscimenti che nella sua lunga e fortunata carriera si era guadagnato sul campo (anche se in realtà poteva fregiarsi del titolo di Grand’Ufficiale della Repubblica che gli era stato conferito dal presidente Cossiga nel 1986).
La sua vicenda, come già avemmo modo di scrivere undici anni fa, è il prototipo di quella dell’uomo che si è fatto da sè (self made man, direbbero in America), tanto da consacrarlo come uno degli alfieri dello sviluppo economico locale – insieme a Franco Todini (che aveva però esteso all’inizio i suoi interessi soprattutto fuori) e alla dinastia dei Briziarelli di Marsciano (la cui realtà industriale era nel dopoguerra già affermata) – che nella loro generazione hanno cambiato il volto del paese, passato dall’agricoltura mezzadrile all’artigianato di bottega e quindi all’impresa.
Sesto di otto figli, aveva iniziato a lavorare a 12 anni appena finita la quinta elementare, andando per garzone dallo zio fabbro, un’origine umile di cui è andato sempre orgoglioso, convinto che la sua straordinaria avventura fosse da stimolo anche per gli altri, a partire dai suoi dipendenti e collaboratori.
Oggi al Gruppo finanziario della famiglia Granieri fanno capo una decina di società, con un giro d’affari di alcune decine di milioni di euro e un centinaio di dipendenti.
Forte la presenza all’estero, con una quota di esportazioni che nel 2007 ha raggiunto il 52% grazie alla costante apertura di nuovi mercati stranieri.
Termopareti e termocoperture le produzioni più note, ma molte altre sono state nel tempo le invenzioni e i brevetti frutto delle intuizioni di Luigi Granieri: dalla casa antisismica, con la storica simulazione avvenuta nel 1984, all’ultima frontiera delle facciate architettoniche e della Muratura Termoelastica Insonorizzante.
Successi imprenditoriali ma anche familiari, con il legame al nucleo di genitori, moglie e figli, allargato poi ai dipendenti e alla comunità paesana, come valore dal quale non si doveva prescindere.
La notizia della sua morte ha suscitato commozione e cordoglio nella collettività tuderte. I funerali si terranno domenica, alle ore 16,30, nella chiesa parrocchiale di Pantalla, frazione alla quale è rimasto legato per tutta la sua "vita fantastica", come ebbe a definirla in un libro autobiografico pubblicato nel 2004 in occasione dei cinquant’anni di matrimonio con la sua Gilda.
Alla famiglia le condoglianze anche della redazione di TamTam.