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Adesso ai "mercantilisti" di Bruxelles non sta bene che si sappia da dove viene il pollo o se la cioccolata è fatta col cacao

La Commissione europea ha deferito l’Italia sia per aver indicato nell’etichettatura dei prodotti aviari lo Stato membro di provenienza, sia per l’etichetta del “cioccolato puro” sui prodotti a base di burro di cacao.
Secondo l’Ue, infatti, questa nomenclatura svaluterebbe agli occhi del consumatore quel cioccolato fatto con ingredienti alternativi al burro di cacao.
Una decisione che inequivocabilmente testimonia come l’istituzione comunitaria sia occupata ancora da quanti pensano unicamente in termini di mercato delle merci e non di interessi e desideri dei cittadini.

“Assicurare la tracciabilità del prodotto non dovrebbe costituire un reato per l’Unione Europea – sottolinea Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – che al contrario dovrebbe garantire la miglior tutela possibile per la salute dei consumatori, rispettando anche il legittimo diritto ad avere un’esauriente informazione su ciò che scelgono di mettere a tavola”.
La trasparenza e la tracciabilità dei prodotti non possono rappresentare una colpa per l’Italia che ha fatto della qualità organolettica e igienico-sanitaria un fiore all’occhiello del Made in Italy.

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