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I dati Ocse vedono la nazione molto lontana dai valori di Usa, ma la differenza è forte anche rispetto alla media dei Paesi europei

Anche se i valori della spesa sanitaria privata sono probabilmente sottostimati per la ben nota abitudine degli italiani a non scocciare i medici con la richiesta di fatture, i dati Ocse confermano che in Italia, nonostante la grossa rilevanza della componente anziana, per la salute si spende molto meno di quanto accada in Francia e Germania, oltre che negli Usa.
Quest’ultimo è il Paese che spende di più in sanità (il 15,3% del Pil), mentre l’Italia pur collocandosi nella media dell’Ocse con una spesa al 9%, resta al di sotto dei suoi principali partner Ue come Francia e Germania che spendono rispettivamente l’11,1 e il 10,6% del Pil.
In temini monetari questo significa che l’Italia nel 2006 ha registrato una spesa pro capite in farmaci e ricoveri di 2.614 dollari contro i 2.824 della media Ocse, ma ben lontana dai 3.449 dollari della Francia e dai 3.371 della Germania.
Per non parlare degli Usa, primi in classifica con una spesa sanitaria pro capite di 6.714 dollari seguiti dalla Svizzera che ha speso 4.311 dollari.
Una spesa sanitaria italiana che sale sempre più lentamente: nel 2005-2006 del 2,7% del Pil rispetto al tasso di crescita del 3,3% del biennio precedente. In Italia la spesa sanitaria pubblica è pari al 6,9% del Pil contro il 2% di quella privata.
A sfondo assistenzialista anche Francia e Germania dove la spesa pubblica è rispettivamente pari al 8,9 e 8,1% contro quella pubblica pari al 2,3 e 2,4%. Negli Usa privatamente si spende in farmaci l’8,3% del Pil contro il 7% della spesa pubblica.

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