Nell’intervento lanciato dal PD dal titolo “Todi, il paese dei balocchi”, si paventa il rischio della chiusura della scuola di musica e si prospettano anche difficoltà per la gestione del museo-pinacoteca.
Credo che il problema sia la mancanza di fondi per gestire queste strutture. Ritengo che l’Amministrazione comunale dovrà prendere iniziative serie affinchè questo pericolo venga scongiurato: Todi non può perdere un’istituzione popolare come la scuola di musica e non può certo declassare l’unico museo cittadino quando addirittura se ne sta realizzando un secondo, quello lapidario.
A questo proposito esprimo una mia opinione personale in merito al costituendo Museo Lapidario, opinione che sicuramente verrà subito sottolineata come “politicizzata” o “immobilista”:
1) La raccolta dei materiali lapidei conservata storicamente nella Sala delle Pietre, materiali dignitosi ma non a tal punto, a mio avviso, da giustificare la realizzazione di un museo, potrebbero essere restaurati e musealizzati nella sala stessa.
2) La Sala delle Pietre, nonostante molte volte usata per mostre d’arte, è poco idonea a tale scopo perchè le pareti sono occupate da finestre, presenta problemi di illuminazione e si può usare solo se si ingombra con una invasiva struttura centrale (o perimetrale) che ne offende la grandiosa architettura interna.
3) Gli spazi dell’ex Convento delle Lucrezie, ideati e realizzati come struttura da dedicare all’arte contemporanea e spazi da dedicare al teatro e alle attività culturali in genere, verrebbero definitivamente paralizzati da un Museo Lapidario, che sono strutture museali un pò “fuori moda” a meno che non risiedano in luoghi storici o siano formati da una collezione importante; mi domando quanti fra i lettori abbiano mai visitato un museo lapidario…
In sintesi, è giusto che si operi per la conservazione e la valorizzazione del materiale lapideo, la sua musealizzazione potrebbe essere stimolo per tenere aperta la Sala delle Pietre che è di per se un luogo eccezionale così com’è.
Con i soldi risparmiati (tra restauri, trasporti allestimento ecc… credo non pochi) si potrebbe finanziare la scuola di musica e cominciare ad utilizzare, finalmente, una programmazzione anche di piccoli eventi d’arte presso l’ex Convento delle Lucrezie.