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La vicenda è legata alle disgrazie giudiziarie di Cecchi Gori, di cui avrebbe approfittato un donna magistrato, per trarne vantaggi economici personali e per i famigliari

Cecchi Gori – che è attualmente detenuto nel carcere romano di Regina Coeli insieme con il suo collaboratore Luigi Barone per il crac della Safin – è indirettamente protagonista di una indagine della procura di Perugia che sta causando guai seri ad un giudice romano.
L’inchiesta umbra è iniziata con la trasmissione ai magistrati del capoluogo, competenti a indagare sui loro colleghi romani, degli atti relativi ad un’indagine per querela che riguardava due ex collaboratori del noto produttore cinematografico.
Ora i Pm del capoluogo umbro, che procedono per i reati di concussione e abuso di ufficio, hanno chiesto la sospensione dalle funzioni di un noto magistrato romano.
 
La Procura perugina ipotizza che il giudice di Roma abbia svolto una sorta di attività di consulenza in ambito giuridico in favore di Vittorio Cecchi Gori inducendolo a farle avere soggiorni in un appartamento a Londra e uno a Sabaudia, una collana, una borsa, ma anche il pagamento di una festa di compleanno.
Avrebbe inoltre indotto il produttore a stipulare con il marito, un commercialista, un contratto con un compenso mensile di centomila euro.
Secondo i magistrati perugini, il giudice avrebbe frequentato il produttore pur sapendo che era indagato, ottenendo da lui elargizioni, e si sarebbe tra l’altro informata delle vicende giudiziarie di Cecchi Gori con uno dei magistrati che si occupava dei procedimenti a suo carico.

Tale giudice ha svolto le funzioni di gip delle più importanti inchieste della procura di Roma, è divenuta nota per aver condannato nel marzo del 2005 a 20 anni di reclusione dopo il rito abbreviato, poi ridotti a 16 in appello, la prima pentite delle nuove Br, Cinzia Banelli e all’ergastolo l’altra brigatista Laura Proietti accusate dell’omicidio del giuslavorista Marco Biagi.
In questi anni è stata anche il gip dell’inchiesta sulle tangenti nella sanità condotta dai magistrati della capitale e in particolare su esponenti della ex giunta regionale di centro destra che ha coinvolto ex direttori generali di Asl, alcuni assessori, un attuale parlamentare e l’ex sottosegretario del governo Prodi.

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