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Ad assumere la guida è il vice questore aggiunto Giorgio Di Munno; il predecessore, Giacinto Profazio, che ha condotto l'inchiesta anche sugli appalti pubblici, viene trasferito a Roma; promosso il capo della Digos Barba

Il vicequestore aggiunto Giorgio Di Munno è il nuovo dirigente della squadra mobile di Perugia. Prende il posto del suo pari grado Giacinto Profazio, che ha guidato la mobile per circa un anno e mezzo che ha condotto tra le altre inchieste importanti come quella sull’omicidio di Meredith Kercher e sulle irregolarità nella gestione di appalti pubblici per lavori stradali. Profazio la prossima settimana prenderà servizio alla squadra mobile di Roma.

Di Munno è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa in questura. Finora aveva guidato il commissariato di San Severo, in provincia di Foggia.
Originario di Cosenza, 38 anni, Di Munno ha guidato anche i commissariati di Novara, Melfi e Lamezia Terme. Ha alle spalle una vasta esperienza nel campo della polizia giudiziaria.
Il nuovo dirigente della squadra mobile perugina ha evidenziato oggi l’importanza della presenza della polizia sul territorio. «Solo essendo presenti nelle strade – ha detto – si riesce a incrementare il livello di sicurezza e a incrementare quella percepita dai cittadini»

E’ contestuale la notizia che il responsabile della digos di Perugia, Francesco Barba, è stato promosso primo dirigente della polizia di Stato. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione del Dipartimento.
Finora vice questore aggiunto, Barba ha 43 anni ed è originario di Aragona, in provincia di Agrigento. In polizia dal 1984 ha svolto a Genova il suo primo incarico. Nel capoluogo ligure ha operato presso il primo distretto e alla sezione che si occupa del centro storico dell’Ufficio di prevenzione generale.
In Umbria il dottor Barba è giunto nel 1995 dove ha guidato il commissariato di Assisi per due anni. Dal 1997 è responsabile della digos della questura di Perugia.
Sotto la sua guida è stata svolta l’operazione che ha portato a smantellare nel capoluogo umbro una presunta attività di addestramento al terrorismo di matrice islamica.

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