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La malattia, la cui causa è individuata principalmente nel fumo, diminuisce tra gli uomini ed aumenta tra le donne, ma i dati rivelano che spesso il tabagismo non c'entra nulla

Le stime dell’Istituto Superiore di Sanità indicano che nel 2008 i nuovi casi di tumore al polmone in Umbria saranno 302 tra gli uomini e 116 tra le donne. In pratica, un nuovo caso ogni giorno. Per quanto riguarda i decessi le stime parlano di 247 morti tra gli uomini legate al tumore del polmone, sempre nel 2008, e 90 tra le donne.
Anche in Umbria si conferma il drammatico trend che si registra in tutte le regioni italiane: l’aumento del tumore del polmone tra le donne. Infatti, i nuovi casi di tumore al polmone tra le donne in Umbria nel 1990 sono stati 61, per balzare ai 116 di quest’anno. Un trend che sembra inarrestabile perché si prevedono 122 nuovi casi nel 2010. Al contrario, il tumore al polmone cala tra gli uomini: i nuovi casi sono stati 383 nel 1990, sono 302 nel 2008, saranno 277 nel 2010.
Aumentano i nuovi casi tra le donne e aumentano anche le morti. I decessi sono stati 51 nel 1990, 90 nel 2008 e saranno 93 nel 2010. In calo, al contrario, i decessi tra gli uomini.
Il legame tumore al polmone – fumo di sigaretta è una certezza. Nonostante i divieti gli umbri continuano a mandare la salute in fumo.  Su cento umbri con più di 14 anni sono quasi 23 quelli che fumano e, di questi, il 97,6% fuma sigarette. Tanti anche gli ex fumatori (26%). E tante le sigarette accese ogni giorno: mediamente i fumatori umbri ne accendono 13,2, leggermente al di sotto della media italiana.

La diffusione di questi dati coincide con gli annunci dati a Roma in occasione della presentazione della prima Conferenza Italiana di Oncologia Toracica che si apre giovedì 26 a Napoli, presenti i maggiori esperti italiani e internazionali sotto la presidenza di Cesare Gridelli, promossa dall’Associazione Italiana di Oncologia Toracica (AIOT) presieduta da Filippo de Marinis. L’AIOT si presenta al mondo scientifico proprio in occasione della Conferenza di Napoli.
Il tumore del polmone – dice Filippo de Marinis, Dipartimento Malattie Polmonari, Direttore della 1a Unità Operativa di Pneumologia Oncologica della Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma e presidente dell’AIOT- sta diminuendo tra gli uomini perché stanno iniziando a smettere di fumare. Anche se le cifre restano drammaticamente alte. Aumenta tra le donne perché sono le irriducibili della sigaretta. Adesso abbiamo la sorpresa di diagnosticare il tumore anche in donne che non hanno mai fumato. E la cosa è molto preoccupante”.
Si pensa che possa trattarsi di una debolezza genica, di un’interazione fra meccanismi ormonali e ambientali. E’ una forma tumorale molto aggressiva ma che, fortunatamente, risponde bene ai farmaci di ultima generazione.
Il cancro nei non fumatori, uomini e donne, rappresenta la 7° causa di morte per tumore, il 10% di tutti i tumori polmonari.

“Chi fuma light – dice Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera “S.G. Moscati” di Avellino  – crede di poter tenere a distanza il tumore del polmone di più rispetto a chi fuma sigarette normali o senza filtro. Una convinzione sbagliata. Nel mondo scientifico questa realtà è già nota, se ne è parlato anche all’ASCO di Chicago. Nonostante gli allarmi lanciati all’opinione pubblica i fumatori continuano a nascondersi dietro l’alibi del fumo light. Il fumatore utilizzando sigarette light, che sono solo apparentemente meno pericolose, è portato per un maggior livello di soddisfazione ad aspirare più profondamente. In questo modo non si rende conto che invia gli agenti chimici cancerogeni nella parte più periferica dei bronchi dove, come tipo di tumore, insorge più di frequente l’adenocarcinoma rispetto al carcinoma squamoso che più spesso ha inizio nella parte più prossimale dell’albero bronchiale”.

“Finalmente nel dramma del tumore – spiega Cesare Gridelli- del polmone una notizia che lascia ben sperare. Ci sono nuovi farmaci, sperimentati anche in Italia, che saranno disponibili entro pochi mesi. Il tumore del polmone si manifesta con diverse forme: ‘a piccole cellule’, per il quale non c’è nulla di nuovo e a ‘non piccole cellule’. Quest’ultima forma, a sua volta, si differenzia in ‘squamoso’e ‘non squamoso’. I farmaci di ultima generazione e presto disponibili anche in Italia – è questione di settimane, alcuni sono già arrivati – sono mirati ad ogni particolare forma tumorale. Per questo è fondamentale che la diagnosi sia più specifica possibile. Al contrario di ciò che avveniva fino a ieri, non basta diagnosticare un tumore del polmone è necessario stabilirne il tipo e questo grazie alla biopsia e agli accertamenti istologici. In questo modo si può usare il farmaco più mirato possibile. E poi ci sono farmaci specifici per bloccare il recettore del fattore di crescita tumorale, EGF. Tutto questo fa comprendere quanto sia importante una diagnosi il più approfondita possibile. Da qui la necessità di Centri sempre più specializzati”.

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