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Complessivamente il dato degli occupati a fine marzo è stabile rispetto a dicembre 2007, anche se il raffronto col primo trimestre dell'anno scorso è positivo: mille persone in cerca di lavoro in meno

L’economia umbra, nel primo semestre 2008 non è andata molto bene, anche se meglio di quella nazionale, ed anche sul fronte dell’occupazione, il 2008 sembra confermare la situazione positiva che si era raggiunta alla chiusura del 2007.
Viceversa i dati sulle forze di lavoro relativi al primo trimestre 2008 forniti dall’Osservatorio sul mercato del lavoro della Regione Umbria sulla base delle rilevazioni Istat, evidenziano che in un anno c’è stata una fase estremamente positiva vissuta dal mercato del lavoro umbro che non si è evoluta, nè positivamente nè negativamente, nel primo trimestre di quest’anno.
Se realisticamente volessimo rappresentare la situazione con un diagramma vedremmo una curva che sale per i dodici mesi del 2007 e poi diventa piatta nei primi tre mesi del 2008.

Sulla base di questi dati si rileva però che la crescita occupazionale è stata prodotta quasi esclusivamente nei servizi (+25.000 unità), il cui livello occupazionale è ora pari a 253.000 unità (il 66% dell’occupazione totale).
In particolare, ad aumentare è stata l’occupazione nei servizi extracommerciali che da 170 mila è salita a quota 197 mila; di contro l’occupazione nel commercio (56 mila) ha fatto registrare una flessione di 2.000 unità.
L’occupazione nel settore industriale non ha fatto registrare variazioni di rilevo; al suo interno si è avuta una flessione nell’industria in senso stretto (-3.000, 84.000) compensata dalla crescita nelle costruzioni (+3.000, 35.000).
Al contrario di quanto avvenuto nel recente passato anche l’occupazione del settore agricolo è aumentata di 2 mila unità portandosi a quota 12 mila, ma il suo peso nel complessivo si limita al 3,2%.

Rispetto al primo trimestre del 2007, l’occupazione regionale è aumentata di 27 mila unità confermando il massimo storico di 383.000 unità raggiunto a fine 2007; l’incremento percentuale (7,6%) – sottolinea Palazzo Donini – non ha uguali in Italia.
Il tasso di occupazione è aumentato di 4,4 punti portandosi al 67,4%, un valore che per l’Umbria rappresenta il nuovo massimo storico.
Il dato regionale è ora divenuto superiore a quello medio del nord del Paese (66,6%) risultando il quarto della graduatoria nazionale.

Così come avvenuto nel primo semestre del 2007 a beneficiare della crescita sono state principalmente le donne.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, nel primo trimestre 2008, inoltre, a crescere è principalmente l’occupazione autonoma che si è portata a 101.000 unità (+17.000) confermando il livello raggiunto a fine 2007; quella alle dipendenze è aumentata di 9.000 toccando il massimo storico di 282.000 (+3,4%) e ora rappresenta il 73,6% dell’occupazione regionale.

Date le dinamiche delle forze di lavoro e dell’occupazione, il numero delle persone in cerca di lavoro è sceso a quota 17.000 (meno 1.000 unità in un anno), livello a cui corrisponde un tasso di disoccupazione del 4,1 per cento, 6 decimi in meno del primo trimestre 2007.
A seguito di tale flessione il dato umbro è ora in linea con la media del Nord (4%) e di 2 punti inferiore a quella del Centro.

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