Condividi su facebook
Condividi su twitter
Il capogruppo di Forza Italia-Pdl Cristiano Costantini conviene sull'urgenza di un ammodernamento dell'impianto ma ritiene che sia necessario aprire un confronto sulla società di gestione

A Marsciano il futuro del biodigestore di Olmeto continua a tenere banco. Sull’argomento interviene il capogruppo di Forza Italia-Pdl Cristiano Costantini, il quale invita a rivedere il progetto.
“Le problematiche che in questo ultimo periodo hanno interessato la gestione del biodigestore – sostiene Costantini – hanno recentemente costretto l’Amministrazione Comunale, dopo una certa reticenza, a prendere posizione in merito e ad affermare che l’impianto stesso ha bisogno di un serio ammodernamento tecnologico che consenta da un lato una più efficace gestione economica e dall’altro il superamento di tutti quei disagi, a partire dai male odori, oggi sopportati dalla popolazione che abita nelle zone limitrofe”.
Forza Italia si dice sostanzialmente d’accordo su questa posizione e sulla necessità di interventi migliorativi dell’attuale struttura, non più rimandabili nel tempo. “Sono convinto – sostiene Costantini – che agli interventi tecnici vada affiancata una seria riflessione sul ruolo della Sia e sulla sostenibilità del modello di partnership pubblico/privato di cui questa società è attualmente espressione”.

L’indice è puntato dunque sulla Sia, che è controllata in larga maggioranza da enti pubblici (il capitale è detenuto per il 48% dal Comune di Marsciano, per un 3% dagli altri Comuni della Media Valle del Tevere, escluso Todi, per un 33% dalla Gesenu – a sua volta controllata per il 45% dal comune di Perugia – e per il restante 16% dalla Gmp spa) che, secondo Costantini – “in questi anni hanno dimostrato tutti i loro limiti”.
“Le inefficienze decisionali, le strozzature burocratiche e le incrostazioni clientelari che troppo spesso caratterizzano l’operatività di un ente pubblico – attacca Costantini – male si addicono al governo di un’attività industriale quale dovrebbe essere quella in capo alla Sia. È a mio avviso proprio sul ruolo e l’organizzazione della società di Olmeto che si deve aprire un tavolo di confronto serio e costruttivo che possa ridare al soggetto pubblico il principale ruolo di garante dell’efficienza e della qualità dei servizi prestati, favorendo quelle sinergie capaci di far operare i vari attori (pubblico e privato) al meglio delle loro possibilità”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter