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Soprintendenza, Intrageo e Comune di Massa Martana illustreranno lunedì i risultati della campagna di scavi che un gruppo di studenti di un'Università americana conduranno fino agli inizi di luglio
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Lunedì prossimo saranno illustrati i primi risultati dell’indagine della campagna di scavi archeologici del Vicus Martis Tudertium, a Massa Martana, iniziata lo scorso 6 giugno.
Dieci studenti americani della Drew University di Madison, New Jersey, guidati dal prof. John D. Muccigrosso e assistiti dall’equipe di archeologi dell’impresa Intrageo di Todi sono infatti da allora impegnati nell’area della chiesa di Santa Maria in Pantano e continueranno fino alla prima settimana di luglio. Tutte le fasi operative si svolgono sotto il controllo del dott. Paolo Bruschetti della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.

Sono molto soddisfatto per il clima di collaborazione e cordialità che ci ha accolti – dichiara il professor Muccigrosso – dalla Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria e dal Comune di Massa Martana, nella persona del sindaco Giampiero Gubbiotti, e anche dai cittadini che seguono i lavori con curiosità ed interesse. Tutto questo – continua il professore – è premiato dal ritrovamento di alcune interessanti strutture di epoca romana che sembrano rafforzare l’ipotesi riguardo l’esistenza del vicus in quell’area, dopo appena una settimana di scavi”.santa maria in pantano

Il sito costituisce un elemento di fondamentale importanza per le conoscenze dello sviluppo del territorio massetano in relazione con l’antica Via Flaminia e approfondire gli studi sui vici in epoca romana.
Queste erano strutture organizzative anche molto complesse che ospitavano al loro interno attività artigianali e produttive, assumendo a volte l’aspetto di villaggio autarchico, oltre quello di centro specializzato.

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