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L'organizzazione ha voluto chiarire che l’opera di Carlo Della Giacoma si riferisce a un episodio storico accaduto nel 1746 e non ha alcun riferimento all'inno fascista

Reso noto ieri il programma del concerto che sabato pomeriggio alle 18 terrà a Todi la Banda dell’Esercito,
diretta dal Maestro Fulvio Creux, polemiche in città sono sorte per uno dei brani citati in programma.
Sul tema “La musica per Banda in Italia all’epoca di Carlo Della Giacoma”, infatti, sono stati indicati sette brani e, assieme a quelli tratti, con trascrizioni e adattamenti, da “Inglesina” di Davide Delle Cese, “L’Italiana in Algeri” di Gioacchino Rossini, “Il giudizio universale” di Camillo De Nardis, “Fantasia eroica” di Francesco Paolo Neglia, “Nabucco” di Giuseppe Verdi e “Cuore abruzzese” di Giovanni Orsomando, figura anche l’opera “Balilla” di Carlo Della Giacoma di cui sarà proposta l’Ouveture con l’adattamento all’organico moderno del Maestro Creux.
L’ipotetico riferimento al fascismo ha subito scatenato la discussione. L’organizzazione del centro Studi della Giacoma ha diffuso, però, una nota esplicativa. Eccola:

Balilla – vi si legge – non si riferisce al periodo fascista, come si potrebbe pensare, ma ad un episodio della nostra storia accaduto nel 1746.
Nel 1746, Genova fremeva, sotto il dominio dell’Austria, il 5 dicembre, essendo sprofondato nel fango un mortajo (sic, ndr) che diversi soldati trascinavano per la via, questi presero a percuotere alcuni popolani onde costringerli a rialzare il mortajo, allorché un fanciullo del popolo, di nome Balilla (1), vedendo l’atto crudele, afferrò un sasso e lo scagliò contro gli oppressori. Fu come il segnale della insurrezione; a sassate vennero respinti i soldati, e dopo cinque giorni di glorioso combattimento, i Tedeschi vennero cacciati, e la città fu liberata. (1) G. Battista Perasso.
Scrive il M° Fulvio Creux, autore dell’adattamento all’organico moderno: Siamo fermamente convinti che una pagina quale l’Ouverture Balilla non sia assolutamente inferiore a tante musiche coeve di comune repertorio della letteratura internazionale e che la sua restituzione alla fruibilità rappresenti un dovuto omaggio non solo ad una figura di grande musicista che ingiustamente non incontrò in vita adeguati riconoscimenti, ma anche e soprattutto alla sovente troppo snobbata produzione musicale per Banda del nostro paese
”.

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