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Il capogruppo del principale partito di opposizione nel Consiglio comunale di Todi esprime un giudizio severo e totalmente negativo sull'Amministrazione di centrodestra: requisitoria in dodici punti
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L’anniversario dell’elezione a sindaco di Todi di Antonino Ruggiano, del cui primo anno di amministrazione abbiamo proposto nei giorni scorsi una ricostruzione, sollecita anche le forze di opposizione a tracciare un bilancio dell’esperienza. Ospitiamo oggi il giudizio espresso dal capogruppo del Partito democratico Stefano Cappelletti.

“Ad un anno esatto dalla vittoria della coalizione di destra alle elezioni amministrative per il Comune di Todi, il Partito Democratico, che nel frattempo si è costituito, strutturato e affermato non solo come Gruppo Consiliare, ma come grande forza politica della Città, sente la necessità di valutare pubblicamente l’operato del nuovo Sindaco e della sua nuova maggioranza.
Il giudizio non può che essere severo e totalmente negativo, sia sul piano politico che amministrativo. Un giudizio non ideologico, ma basato esclusivamente su atti e fatti, cioè sul divario esistente tra quanto fatto o per lo meno avviato (praticamente nulla), e le continue dichiarazioni di intenti degli Amministratori, Sindaco in primis.
Basta scorrere le decine di proclami resi in questo anno da Sindaco ed Assessori, per accorgersi di quanti annunci siano rimasti senza alcun seguito concreto (vedi le famose conferenze stampa settimanali), di quante date siano saltate per l’avvio o il compimento di progetti pomposamente prospettati. Basta rileggere il programma elettorale del centro-destra (lo stesso presentato dal sindaco in Consiglio Comunale nelle “linee di indirizzo”, poi bocciate dalla massima assise cittadina), per verificare la distanza e spesso la contraddizione tra quanto promesso e poi non realizzato (o realizzato in modo diametralmente opposto).

Sul piano politico questa Amministrazione si è caratterizzata più per azioni mosse da ideologia e subalternità partitica, che dal senso delle Istituzioni e dal rispetto della storia della Repubblica Italiana. Per fare alcuni esempi, basti citare lo scarso impegno, la svogliatezza e la sciatteria esibite nel ricordare date importanti per il nostro Paese, come la Giornata della memoria (istituita e fissata il 27 gennaio con legge dello Stato Italiano, per ricordare la Shoah, cioè il genocidio del popolo ebraico da parte del Nazismo, ma anche la persecuzione italiana dei cittadini ebrei con la promulgazione delle leggi razziali da parte del Fascismo e della cosiddetta Repubblica di Salò), la Giornata della liberazione dal Nazifascismo (25 aprile), la festa della Repubblica Italiana (2 giugno).
Si tratta di date importanti per l’identità nazionale, per la coesione del nostro Paese, per il futuro delle nuove generazioni che non possono essere né snobbate, né stravolte nel loro significato, né ridotte a rituali celebrazioni.

Sul piano morale, il Sindaco Ruggiano e la sua coalizione sono corresponsabili dello scandaloso atto di trasformismo politico, compiuto dal consigliere comunale Floriano Pizzichini, che pochi giorni dopo aver gridato dal palco di Piazza Garibaldi la sua imperitura collocazione politica (“..a sinistra, a sinistra, a sinistra…”), si è fatto eleggere Presidente del Consiglio comunale con i voti della Destra, e successivamente è definitivamente confluito in essa, abbracciando i nuovi alleati rappresentati anche dalla Fiamma tricolore.
Una campagna acquisti portata avanti con metodi e comportamenti inediti per la nostra città. Un atto che costituisce sul piano politico e morale una macchia difficilmente eliminabile e che rende difficile qualsiasi confronto.
Una macchia che pesa, su chi ha cambiato casacca (soprattutto per aver mostrato a tutti che anche un giovane che si affaccia alla politica può subito dopo rinnegare i propri ideali per opportunismo), ma anche su chi ha lavorato per questo esito, fornendo alla fine all’”Anatra zoppa” una salda protesi modello “Giuda Iscariota” (con tante scuse all’Apostolo in questione), evidenziando che per questa Destra che si diceva “nuova” la morale è quanto meno elastica, il confronto non conta e anzi va rifiutato, e il potere va gestito con “inciuci” e con metodi degni della prima Repubblica.

Sul piano amministrativo i fatti e gli atti che ci inducono ad un giudizio negativo sono molteplici, ma restando ai più importanti non possiamo non citare:

1) Aumento della pressione fiscale con l’incremento della tassa sui rifiuti
, a fronte di un netto ed evidente peggioramento del servizio (la città e i parchi sono complessivamente più sporchi e più sciatti, l’erba invade tutto, le discariche abusive si moltiplicano)

2) Lentezza nel completamento di importanti Opere pubbliche ricevute in eredità
dalla precedente Amministrazione comunale: piano urbano complesso di Porta Romana, Contratto di quartiere di Ponterio, marciapiede Consolazione-Porta Romana, pista di atletica leggera, ascensore del parcheggio di Porta Romana, viabilità cittadina (vedi Via XXV Aprile) e frazionale.

3) Mancanza totale di una seria programmazione per il futuro,
grazie anche allo smantellamento dell’Ufficio del Piano, come evidenziato dal misero contenuto del piano triennale delle opere pubbliche allegato al bilancio di previsione 2008-2010.

4) Su attività e iniziative culturali e promozionali, non c’è nulla di nuovo, se non la riduzione delle Grandi manifestazioni come quella di Tipico e Dop Art,
per ora slittata ma forse saltata, o di Tuder Rock.  E sul Festival, senza alcuna preclusione ideologica (valuteremo il livello culturale della manifestazione), vorremmo conoscere programma, piano finanziario, soggetto o società di gestione che si assuma l’onere di impresa. Non vorremmo che un eventuale flop economico debba ricadere sui cittadini.

5) Sulla politica turistica, a parte qualche estemporanea presenza a fiere, mostre e qualche “scampagnata” in isole caraibiche, manca un progetto condiviso con gli operatori, con gli altri Comuni vicini e con tutti i soggetti che possono dare un contributo professionale alla promozione della nostra città, sia in ambito nazionale che internazionale.

6) Quanto a progetti di sviluppo industriale e artigianale, non vi è traccia di alcuna politica attiva ed anche gli annunci seguenti ad offerte di soggetti imprenditoriali sono finiti nel nulla. Ricordate le grandi ditte che dovevano insediarsi a Ponterio o Pantalla? Basta andarsi a rileggere i resoconti delle varie conferenze stampa per accorgersi del bluff.

7) Il centro storico è lasciato a se stesso, senza alcuna politica per il traffico e con segni di degrado accresciuti in questi mesi (sporcizia, sosta selvaggia, negozi chiusi, babbi natale rampicanti sui Palazzi duecenteschi, porte tappate con cellophane rosa. Non solo il numero degli esercizi commerciali non è aumentato, ma altri negozi hanno chiuso). La situazione è peggiorata e non c’è segno di novità.

8) Le frazioni non sono state interessate da alcun nuovo progetto (solo cene e promesse vacue), e ritardi si registrano in quelli già posti in essere dalla precedente Amministrazione. Tante parole a cui non seguono fatti, a parte il tentativo di considerare le frazioni un bacino elettorale da aggredire istituendo forme di controllo della vita sociale e ricreativa, piuttosto che lasciare spazio alla libera e volontaria aggregazione ed attività dei residenti, sostenendola in modo trasparente e certo. Noi abbiamo un’altra idea di partecipazione.

9) In campo sociale, non vi è un progetto al passo con i tempi che riguardi i giovani (a parte qualche parata), gli anziani, né c’è traccia di politiche per l’integrazione verso i nuovi cittadini.

10) Non c’è alcuna politica per quanto riguarda il problema della sicurezza, della microcriminalità, dello spaccio di droga (a proposito, corrisponde a verità che Todi abbia il primato per quanto riguarda il consumo di cocaina?).

11) La riorganizzazione della macchina comunale è avvenuta a strappi, con immeritate promozioni (chi più sbaglia, più guadagna!), censure ed epurazioni politiche, demotivando il personale, peggiorando nettamente alcuni servizi (vedi Urbanistica) o sopprimendone altri (Ufficio del piano, Ufficio turistico).

12) Per quanto riguarda la politica sanitaria, basta leggere i verbali del recentissimo Consiglio comunale. Non possiamo non denunciare con preoccupazione la latitanza mostrata fino ad ora dall’Amministrazione comunale sull’iter di realizzazione del nuovo Ospedale di Pantalla (gravissimi ritardi sulla progettazione e finanziamento delle infrastrutture fognarie e della viabilità di prossimità, opere di spettanza del Comune di Todi).
Come chiarito dal Direttore Generale della ASL 2, il nuovo Ospedale sarà consegnato entro il 30 giugno 2009, le procedure di acquisto delle tecnologie partiranno a settembre 2008, ma per le colpe e le omissioni del Sindaco e della sua maggioranza, si rischiano pesanti e mortali ritardi sul trasferimento.
Nessun progetto serio è stato infine avanzato sull’utilizzazione del vecchio Ospedale in via di dismissione (si è parlato stoltamente di Ospedale di Comunità, senza neppure conoscerne le problematiche), e nulla si è fatto per cercare di recuperare un valore aggiunto per il quartiere e la città, operando per ricondurvi i servizi territoriali della Asl 2 (fisiochinesiterapia, poliambulatori, punto di prelievo di laboratorio), la C.R.I., l’AVIS, la guardia medica sostitutiva, gli studi associati dei medici di base, i servizi decentrati dello stesso Comune.

In conclusione, riprendo alcune considerazioni già sviluppate il 18 aprile in occasione della discussione sul Bilancio preventivo: dal resoconto del primo anno dell’Amministrazione Ruggiano, emerge la mancanza di un Progetto per la Città, di scelte strategiche, di obiettivi di fondo.
Manca un raccordo con la Programmazione Regionale, Nazionale ed Europea, manca la capacità di farsi trovare pronti nelle occasioni in cui si trovano a passare importanti treni economici, manca perfino una coerenza con il pur discutibile e lacunoso programma con il quale la Destra si è presentata agli elettori appena nell’ anno 2007.
Emerge solo la povertà morale, la voglia di vendetta politica (vedi epurazioni e smantellamenti), di ridicole rivincite (vedi vicenda dei lampioni dei Giardinetti o il senso unico di via XXV Aprile), di totale assenza di ogni tentativo di coinvolgimento istituzionale e propositivo delle forze del centro-sinistra, che pur rappresentano la metà della Città.
Il Sindaco Ruggiano, la sua Giunta e la sua maggioranza sono quindi i soli artefici di un nostro giudizio totalmente e pesantemente negativo”.

                                Stefano Cappelletti – capo gruppo consiliare del Partito Democratico

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