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Per il centrodestra quanto sta emergendo conferma l'esistenza di un sistema malato esteso anche altrove in Umbria; per l'opposizione l'unico rimedio è il commissariamento in attesa di tornare alle elezioni
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Il presidente della Provincia di Perugia Giulio Cozzari, in riferimento alla bufera degli appalti, aveva concluso oggi la sua replica dicendo che era arrivato per lui di “prendere la croce sulle spalle”. Il centrodestra, invece, sulla croce lo vorrebbe veder “crocifisso” e con lui, sul Golgota di piazza Italia, vorrebbe veder inchiodata l’intera Giunta.
Con una conferenza stampa convocata subito dopo la conclusione del Consiglio provinciale, il Pdl dell’Umbria è tornato a chiedere le dimissioni immediate dell’Amministrazione, ritenendo che la politica non possa dichiararsi estranea a quanto è accaduto.

Alla conferenza hanno partecipato Massimo Mantovani vice coordinatore regionale Fi, Alfredo De Sio coordinatore regionale di An e il parlamentare Benedetto Valentini con i gruppi consiliari alla Regione, alla Provincia e al Comune di Perugia.
“La politica non poteva non sapere cosa stava succedendo – ha affermato Massimo Mantovani – se fosse così bisognerebbe cominciare ad avere paura. Quanto uscito sui giornali dimostra che si è scoperto un sistema malato di assegnazione degli appalti ma secondo noi ci sono diversi sistemi al servizio del “regime”. Una cosa è certa la politica ha tollerato e aiutato questi comportamenti di imprenditori abituati ormai a lavorare con certi sistemi”.

“Siamo tutti convinti – ha dichiarato Andrea Lignani Marchesani, presidente provinciale di AN – che la politica sapeva. Mi ha sorpreso Cozzari che nel suo discorso ha detto ‘non siamo una casta non ci chiudiamo a riccio’ e poi si è limitato a sospendere le deleghe all’assessore Fioriti, mantenendolo al suo posto. La mossa giusta da fare era sospendere tutti gli assessori coinvolti. Non si può curare un malato grave con una aspirina”.

“Il Pdl in provincia ha chiesto le dimissioni di Cozzari – afferma Ivo Fagiolari capogruppo di FI in Provincia – se non si dimetterà noi non possiamo fare una mozione di sfiducia perché per presentarla servirebbero 10 voti e noi consiglieri di opposizione siamo in 9. Quindi se nulla dovesse accadere questa maggioranza ha purtroppo i numeri per poter “vivacchiare” fino alle prossime elezioni”.

“Rifiutiamo la posizione – ha affermato Bruno Biagiotti capogruppo in Provincia di AN – del presidente ‘Alice nel paese delle meraviglie’: Cozzari è da tempo ostaggio della sua maggioranza. Sono convinto che questo sistema di spartizione di appalti non riguardi solo la Provincia ma anche Regione dell’Umbria e Comune di Perugia”.
Infine Luigi Andreani del gruppo misto ha spiegato come l’ente Provincia sia affetto da un virus letale come quello della corruzione da debellare mettendo tutti in quarantena e ridando voce ai cittadini con le elezioni.
A chiudere gli interventi è stato Benedetto Valentini: “voglio dare pieno appoggio ai rappresentanti locali noi parlamentari non faremo il gioco dei protagonisti in questa vicenda e lavoreremo a fianco dei politici locali”.

Nel pomeriggio anche Maurizio Ronconi (Udc) è tornato ad attaccare Cozzari e la sua Giunta. “Alla Provincia non basta un pannicello caldo”, perchè “la situazione è di una gravità eccezionale e non sono consentite auto assoluzioni. Stupiscono non poco – ha dichiarato – le mancate dimissioni dell’assessore Fioriti la cui presenza in Giunta è ormai inaccettabile e ingombrante”.
Secondo Ronconi, “a difesa della istituzione, serve una Giunta di salute pubblica, con la partecipazione di tutti”.

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